Politica
Latte in polvere, On. D'Ambrosio: «Ipocrita chi parla ora da Forza Italia»
Intervento su Facebook da parte del deputato del Movimento 5 Stelle
Andria - giovedì 2 luglio 2015
«L'Europa vuole imporre ad alimentari e supermercati del nostro Paese di commercializzare sui propri scaffali formaggi italiani prodotti anche senza l'utilizzo di latte fresco. La Commissione Europea ci informa che evidentemente il latte in polvere ha pari dignità del latte fresco nella produzione casearia. Un'ingerenza inaccettabile nei confronti dei nostri consumatori e dei nostri produttori di qualità». La premessa è stata raccolta da un testo scritto dall'On. Giuseppe D'Ambrosio sulla sua pagina del social network Facebook, testo nel quale non si risparmiano critiche al mondo della politica per quanto accaduto in Europa: «Ma volete sapere chi ha "stuzzicato" per primo la Commissione Europea a prendere coscienza della differenza fra la normativa europea, che voleva liberalizzare il mercato, e la normativa italiana, tesa a proteggere la nostra produzione di qualità? Forza Italia. Un ex eurodeputato italiano (all'epoca in Lega Nord, ora in Forza Italia), Oreste Rossi, in un'interrogazione del gennaio 2013 chiedeva all'esecutivo se la normativa italiana fosse in linea con il diritto comunitario. Con che faccia i nostri concittadini in Forza Italia si lamentano del nostro scarso peso nel Parlamento Europeo? Ipocriti!!!».
Spiegando meglio la vicenda l'On. D'Ambrosio dice: «In sostanza, a seguito della lettera di diffida inviata dalla Commissione Europea all'Italia - ha scritto - si minaccia l'apertura di una procedura d'infrazione se il Governo non correggerà la legge n. 138 dell'11 aprile 1974, che sancisce per chi vuole produrre in Italia il divieto di utilizzo, detenzione e vendita di latte in polvere e latte ricostituito per la produzione di prodotti caseari come formaggio, yogurt e latte alimentare. La Commissione Ue ci sta praticamente dicendo che la legge italiana costituisce una restrizione alla libera circolazione delle merci. Eppure i produttori stranieri purtroppo possono già vendere formaggio realizzato con latte disidratato nel nostro Paese. Dunque, perché questa minaccia, se i prodotti possono già circolare liberamente? Quello di Bruxelles è a tutti gli effetti un assist a qualche produttore furbetto del nostro Paese, che in questo modo potrebbe abbassare i propri standard qualitativi senza che nessuno lo venga a sapere. Mentre i produttori onesti, non tutelati da DOP o IGP, rischierebbero di uscire dal mercato perché i loro costi di produzione sarebbero notevolmente più elevati degli altri. E a riguardo di chi fa la spesa e non viene informato della differenza fra i prodotti preparati con latte fresco e quelli preparati con latte in polvere? Quanti di voi sanno distinguerli senza etichette? Potremmo aprire un lungo discorso sulle etichettature, dove ormai pare che solo il M5S sia rimasto a favore per il ripristino di tali importantissime informazioni per i consumatori».
Spiegando meglio la vicenda l'On. D'Ambrosio dice: «In sostanza, a seguito della lettera di diffida inviata dalla Commissione Europea all'Italia - ha scritto - si minaccia l'apertura di una procedura d'infrazione se il Governo non correggerà la legge n. 138 dell'11 aprile 1974, che sancisce per chi vuole produrre in Italia il divieto di utilizzo, detenzione e vendita di latte in polvere e latte ricostituito per la produzione di prodotti caseari come formaggio, yogurt e latte alimentare. La Commissione Ue ci sta praticamente dicendo che la legge italiana costituisce una restrizione alla libera circolazione delle merci. Eppure i produttori stranieri purtroppo possono già vendere formaggio realizzato con latte disidratato nel nostro Paese. Dunque, perché questa minaccia, se i prodotti possono già circolare liberamente? Quello di Bruxelles è a tutti gli effetti un assist a qualche produttore furbetto del nostro Paese, che in questo modo potrebbe abbassare i propri standard qualitativi senza che nessuno lo venga a sapere. Mentre i produttori onesti, non tutelati da DOP o IGP, rischierebbero di uscire dal mercato perché i loro costi di produzione sarebbero notevolmente più elevati degli altri. E a riguardo di chi fa la spesa e non viene informato della differenza fra i prodotti preparati con latte fresco e quelli preparati con latte in polvere? Quanti di voi sanno distinguerli senza etichette? Potremmo aprire un lungo discorso sulle etichettature, dove ormai pare che solo il M5S sia rimasto a favore per il ripristino di tali importantissime informazioni per i consumatori».