Religioni
La tenerezza di Maria e la porzione di Chiesa stretta intorno al Vescovo Giovanni
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - mercoledì 22 settembre 2021
10.30
C'era!
Sì, anche ieri sera c'era Colei della quale una mistica dice "Essere come un celeste piano inclinato che dall'altezza vertiginosa dei Cieli scende alla infinita piccolezza delle creature". E chi altra poteva essere se non Maria a portare col Suo sorriso, la Sua gioia, la Sua tenerezza per far più bella quella porzione di Chiesa stretta intorno al Vescovo Giovanni. Credo sia di una insostituibile preziosità rimeditare e ripensare quanto vissuto e ascoltato ieri sera.
C'era!
Perciò è stato tutto molto bello, molto sobrio, tutto Cielo, Cielo, un Cielo da subito nascosto tra le cime dei nostri Tre Campanili ma poi – come una saetta d'azzurro – balzato giù fino a quella piazza, tra il respiro di quella folla.
C'era!
Ed è bello pensare che sia stata Lei a suggerire al Vescovo Giovanni di scendere da quella meravigliosa e infiorata navata per mescolarsi tra la folla per benedire e accarezzare volti e cuori, gioie e dolori.
C'era!
E quando c'è Maria la Chiesa canta, e la sua convivenza – dice il grande Agostino – "è una sinfonia: cioè una armonizzazione di voci, in cui si realizza l'unità, la concordia; così che la pupilla dell'anima si fa più tersa e tu la vedi così bella – la Chiesa – capolavoro che sfonda confini e bastioni e include cielo e terra - che il linguaggio si scioglie in poesia".
C'era!
La Messa è finita: Andate in pace! E da questo momento "Giovanni l'ha presa nella sua casa"!
Sì, anche ieri sera c'era Colei della quale una mistica dice "Essere come un celeste piano inclinato che dall'altezza vertiginosa dei Cieli scende alla infinita piccolezza delle creature". E chi altra poteva essere se non Maria a portare col Suo sorriso, la Sua gioia, la Sua tenerezza per far più bella quella porzione di Chiesa stretta intorno al Vescovo Giovanni. Credo sia di una insostituibile preziosità rimeditare e ripensare quanto vissuto e ascoltato ieri sera.
C'era!
Perciò è stato tutto molto bello, molto sobrio, tutto Cielo, Cielo, un Cielo da subito nascosto tra le cime dei nostri Tre Campanili ma poi – come una saetta d'azzurro – balzato giù fino a quella piazza, tra il respiro di quella folla.
C'era!
Ed è bello pensare che sia stata Lei a suggerire al Vescovo Giovanni di scendere da quella meravigliosa e infiorata navata per mescolarsi tra la folla per benedire e accarezzare volti e cuori, gioie e dolori.
C'era!
E quando c'è Maria la Chiesa canta, e la sua convivenza – dice il grande Agostino – "è una sinfonia: cioè una armonizzazione di voci, in cui si realizza l'unità, la concordia; così che la pupilla dell'anima si fa più tersa e tu la vedi così bella – la Chiesa – capolavoro che sfonda confini e bastioni e include cielo e terra - che il linguaggio si scioglie in poesia".
C'era!
La Messa è finita: Andate in pace! E da questo momento "Giovanni l'ha presa nella sua casa"!