Religioni
La storia di due sacerdoti di Andria arriva sulla pagina Facebook della CEI
Insieme a don Riccardo e a don Vincenzo il racconto di "Senza Sbarre" della nostra Diocesi
Andria - martedì 26 giugno 2018
10.28
Un video della durata di poco più di sette minuti con interviste e testimonianza per raccontare un progetto "Made in Andria" immaginato da due sacerdoti con l'aiuto di Mons. Luigi Mansi che a breve sarà pubblicato sulla pagina Facebook "Insieme ai sacerdoti" della Conferenza episcopale italiana. Si tratta della storia di due sacerdoti, don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli, che con coraggio hanno dato vita a "Senza sbarre", un'idea ardua di detenzione alternativa al carcere.
"Non è stato facile sognarlo e non è stato facile realizzarlo. Innanzitutto per la diffidenza delle persone che frequentavano la parrocchia e che all'inizio non si fidavano di veder lavorare in oratorio ergastolani in regime di semilibertà, dopo aver scontato 10 anni di carcere. E poi per la mancanza di un posto dove dare lavoro a queste persone che, una volta scontata la pena, hanno bisogno di poter ricominciare. Dopo dopo aver pagato il proprio debito, sono necessari nuovi stimoli per cercare di diventare uomini bravi, buoni, onesti", si legge sul sito di "Sovvenire", la rivista della CEI nell'articolo in cui si annuncia la pubblicazione del video realizzato da Giovanni Panozzo in cui "è commovente vedere la partecipazione di tutti, sacerdoti, Vescovo, fedeli, a questo progetto e la voglia degli ex carcerati di voler cambiare realmente vita: con l'aiuto della comunità questo obiettivo sembra più raggiungibile".
I due sacerdoti "dopo aver agito da soli per parecchio tempo, coinvolgendo i carcerati in lavori nelle proprie parrocchie (pulizie, controllo dei ragazzi in oratorio, ecc.), sono riusciti non solo a trovare alleati nei fedeli frequentatori delle loro parrocchie, che ora tengono tantissimo a questi ex carcerati e fanno di tutto per aiutarli, ma anche nel Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi, che definiva don Riccardo e don Vincenzo prima sognatori, ora operatori di sogni collettivi".
"Senza sbarre" è ora un progetto diocesano: il Vescovo Mansi ha concesso l'utilizzo di una Masseria abbandonata di proprietà della diocesi che, non appena restaurata completamente, diventerà l'azienda produttrice di olio di oliva di "Senza sbarre".
Buona visione!
"Non è stato facile sognarlo e non è stato facile realizzarlo. Innanzitutto per la diffidenza delle persone che frequentavano la parrocchia e che all'inizio non si fidavano di veder lavorare in oratorio ergastolani in regime di semilibertà, dopo aver scontato 10 anni di carcere. E poi per la mancanza di un posto dove dare lavoro a queste persone che, una volta scontata la pena, hanno bisogno di poter ricominciare. Dopo dopo aver pagato il proprio debito, sono necessari nuovi stimoli per cercare di diventare uomini bravi, buoni, onesti", si legge sul sito di "Sovvenire", la rivista della CEI nell'articolo in cui si annuncia la pubblicazione del video realizzato da Giovanni Panozzo in cui "è commovente vedere la partecipazione di tutti, sacerdoti, Vescovo, fedeli, a questo progetto e la voglia degli ex carcerati di voler cambiare realmente vita: con l'aiuto della comunità questo obiettivo sembra più raggiungibile".
I due sacerdoti "dopo aver agito da soli per parecchio tempo, coinvolgendo i carcerati in lavori nelle proprie parrocchie (pulizie, controllo dei ragazzi in oratorio, ecc.), sono riusciti non solo a trovare alleati nei fedeli frequentatori delle loro parrocchie, che ora tengono tantissimo a questi ex carcerati e fanno di tutto per aiutarli, ma anche nel Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi, che definiva don Riccardo e don Vincenzo prima sognatori, ora operatori di sogni collettivi".
"Senza sbarre" è ora un progetto diocesano: il Vescovo Mansi ha concesso l'utilizzo di una Masseria abbandonata di proprietà della diocesi che, non appena restaurata completamente, diventerà l'azienda produttrice di olio di oliva di "Senza sbarre".
Buona visione!