Territorio
La siccità devasta il Sud Italia
Donato Rossi (Confagicoltura): “Soluzioni concrete per un futuro sostenibile”
Italia - domenica 11 agosto 2024
08.00 Comunicato Stampa
Agricoltori e contoterzisti di Sicilia, Puglia, Sardegna, Calabria e Basilicata stanno affrontando una delle peggiori siccità degli ultimi decenni. I bacini idrici sono esauriti, l'acqua è razionata e le campagne non possono essere irrigate.
Uva, pomodori, ortaggi e ulivi sono a rischio, con terreni così secchi da non assorbire più acqua. "È Africa", affermano i media. "Frasi d'effetto a parte, la situazione è drammatica", afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari: "Le coltivazioni di grano hanno subito una drastica riduzione. Le previsioni per l'uva da vino e da tavola sono altrettanto preoccupanti, con vendemmie anticipate e quantità limitate. La terra secca aumenta il rischio idrogeologico, poiché l'acqua piovana scorre sulla superficie senza penetrare nel terreno. In alcune aree, si assiste a una vera e propria guerra dell'acqua, con cabine di erogazione delle dighe divelte per deviare l'oro blu". Donato Rossi, delegato di giunta nazionale di Confagricoltura per le politiche agromeccaniche e olivicoltore pugliese, sottolinea l'importanza di guardare al futuro. "L'emergenza va arginata, ma dobbiamo già pensare al domani", afferma. La parola chiave per il futuro è "riuso" dell'acqua, inclusi i reflui in agricoltura, con un forte impulso agli impianti pronti. "Nel Sud Italia, le reti colabrodo perdono un litro di acqua su due, uno spreco che non possiamo permetterci", continua Rossi. "Non si tratta di mettere pezze qua e là, ma di efficientare le reti di adduzione e scolo, spesso ricoperti di erba, completare impianti incompiuti e mantenere gli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi, e le reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali. Questo richiede ingegneri e agronomi, esperti e non politici, per rinnovare gli accordi tra le regioni e risolvere l'annosa questione dei consorzi di bonifica." Investire nell'ammodernamento delle reti idriche regionali, nel riuso dell'acqua e nella riduzione degli sprechi è fondamentale. Solo con interventi strutturali e una gestione sostenibile delle risorse idriche sarà possibile garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura del Mezzogiorno. "Bene l'avvio di cantieri per nuove opere idriche e interventi su opere esistenti", aggiunge il Presidente Tassinari. Affermare che il clima è incontrovertibilmente mutato è una resa che non possiamo permetterci: "Occorre invece riproporre il microclima che ha favorito lo sviluppo dell'arboricoltura nel Sud Italia. Riduciamo le temperature nelle isole di calore urbane, creiamo anelli verdi e non insediamenti industriali intorno ad esse. Diamo nuovo impulso eslancio a boschi e foreste. Un nuovo modello di gestione dell'acqua deve partire da qui. L'innovazione agricola è necessaria per affrontare queste sfide, ma è un processo lento e complesso. L'adattamento e l'innovazione futura richiedono un insieme di interventi su larga scala", avverte ancora Donato Rossi. In diverse aree sono state trovate soluzioni positive per gestire l'emergenza, frutto di un lavoro sinergico tra istituzioni e associazioni di categoria. Tuttavia, i problemi avanzano più velocemente delle soluzioni proposte.
"Le soluzioni devono essere più veloci dell'avanzata della siccità e della desertificazione", aggiunge Donato Rossi. "Gli interventi strutturali non possono essere rimandati e devono essere realizzati con le persone giuste, agronomi e ingegneri. Agricoltori e agromeccanici possono fare la loro parte e mettere in campo i loro mezzi meccanici e investimenti in innovazione." Rossi fa quindi appello a Nicola Dell'Acqua, Commissario Straordinario nazionale, affinché rivolga la sua attenzione ai consorzi di bonifica, affidandoli a veri esperti del settore. "La siccità non è un problema legato al mercato men che meno politico, ma tecnico, meteorologico e climatico, che riguarda un'area molto vasta del nostro Paese e come tale deve essere affrontato. Non perdiamo tempo rincorrendo soluzioni remote come dissalatori o estemporanee tecniche di cloud seeding", ammonisce Rossi. "Sveglia, Italia!".
Uva, pomodori, ortaggi e ulivi sono a rischio, con terreni così secchi da non assorbire più acqua. "È Africa", affermano i media. "Frasi d'effetto a parte, la situazione è drammatica", afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari: "Le coltivazioni di grano hanno subito una drastica riduzione. Le previsioni per l'uva da vino e da tavola sono altrettanto preoccupanti, con vendemmie anticipate e quantità limitate. La terra secca aumenta il rischio idrogeologico, poiché l'acqua piovana scorre sulla superficie senza penetrare nel terreno. In alcune aree, si assiste a una vera e propria guerra dell'acqua, con cabine di erogazione delle dighe divelte per deviare l'oro blu". Donato Rossi, delegato di giunta nazionale di Confagricoltura per le politiche agromeccaniche e olivicoltore pugliese, sottolinea l'importanza di guardare al futuro. "L'emergenza va arginata, ma dobbiamo già pensare al domani", afferma. La parola chiave per il futuro è "riuso" dell'acqua, inclusi i reflui in agricoltura, con un forte impulso agli impianti pronti. "Nel Sud Italia, le reti colabrodo perdono un litro di acqua su due, uno spreco che non possiamo permetterci", continua Rossi. "Non si tratta di mettere pezze qua e là, ma di efficientare le reti di adduzione e scolo, spesso ricoperti di erba, completare impianti incompiuti e mantenere gli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi, e le reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali. Questo richiede ingegneri e agronomi, esperti e non politici, per rinnovare gli accordi tra le regioni e risolvere l'annosa questione dei consorzi di bonifica." Investire nell'ammodernamento delle reti idriche regionali, nel riuso dell'acqua e nella riduzione degli sprechi è fondamentale. Solo con interventi strutturali e una gestione sostenibile delle risorse idriche sarà possibile garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura del Mezzogiorno. "Bene l'avvio di cantieri per nuove opere idriche e interventi su opere esistenti", aggiunge il Presidente Tassinari. Affermare che il clima è incontrovertibilmente mutato è una resa che non possiamo permetterci: "Occorre invece riproporre il microclima che ha favorito lo sviluppo dell'arboricoltura nel Sud Italia. Riduciamo le temperature nelle isole di calore urbane, creiamo anelli verdi e non insediamenti industriali intorno ad esse. Diamo nuovo impulso eslancio a boschi e foreste. Un nuovo modello di gestione dell'acqua deve partire da qui. L'innovazione agricola è necessaria per affrontare queste sfide, ma è un processo lento e complesso. L'adattamento e l'innovazione futura richiedono un insieme di interventi su larga scala", avverte ancora Donato Rossi. In diverse aree sono state trovate soluzioni positive per gestire l'emergenza, frutto di un lavoro sinergico tra istituzioni e associazioni di categoria. Tuttavia, i problemi avanzano più velocemente delle soluzioni proposte.
"Le soluzioni devono essere più veloci dell'avanzata della siccità e della desertificazione", aggiunge Donato Rossi. "Gli interventi strutturali non possono essere rimandati e devono essere realizzati con le persone giuste, agronomi e ingegneri. Agricoltori e agromeccanici possono fare la loro parte e mettere in campo i loro mezzi meccanici e investimenti in innovazione." Rossi fa quindi appello a Nicola Dell'Acqua, Commissario Straordinario nazionale, affinché rivolga la sua attenzione ai consorzi di bonifica, affidandoli a veri esperti del settore. "La siccità non è un problema legato al mercato men che meno politico, ma tecnico, meteorologico e climatico, che riguarda un'area molto vasta del nostro Paese e come tale deve essere affrontato. Non perdiamo tempo rincorrendo soluzioni remote come dissalatori o estemporanee tecniche di cloud seeding", ammonisce Rossi. "Sveglia, Italia!".