
Eventi e cultura
"La mossa del teschio", il nuovo noir di Federico Pirro
L'incontro letterario è stato moderato da Grazia Rongo, giornalista di Telenorba
Andria - lunedì 21 novembre 2016
Prosegue il Festival "LiberaMente-Dialoghi sulla contemporaneità", a cura dell'associazione culturale andriese Ulisse, con la presentazione del nuovo libro del giornalista Federico Pirro, docente di Storia dell'Industria e Storia dell'Industria editoriale contemporanea presso l'Università di Bari e apprezzato scrittore; tra le altre numerose cariche da lui ricoperte, assumono particolare rilevanza anche il suo operato come corrispondente de "La Gazzetta del Mezzogiorno" e "La Repubblica", oltre al ruolo come responsabile di redazione in Rai. Nell'incontro con l'autore, avvenuto nella serata di sabato 19 novembre presso la libreria "Diderot" di via Regina Margherita, ha moderato la giornalista di Telenorba Grazia Rongo, la quale ha inizialmente presentato una summa della trama.
Si tratta della storia del giornalista Franco Palmieri, che nel momento di riesumare le ossa del padre morto trent'anni addietro scopre qualcosa di terribile: un foro sulla nuca del teschio. Poichè Palmieri è sicuro che il padre non sia morto per omicidio, deve scoprire quale oscuro segreto si cela nelle viscere di questa vicenda, cercando di scoprire di chi possa mai essere quel teschio, come sia finito lì e soprattutto dove si trovi quello di suo padre. Tutto ciò lo porterà a una serie di peripezie, ma fondamentale sarà il sostegno della moglie Fiorenza e dei suoi amici, che egli definisce "la banda dei quattro". Ciò che la trama potrebbe far sembrare, ossia un giallo, è smentito dallo stesso autore, che definisce la sua opera come un "noir", spiegando anche di essersi cimentato con questo genere soprattutto come scommessa con se stesso. La giornalista Rongo sottolinea poi l'intricata vicenda del protagonista che subisce avvicendamenti anche dal punto di vista emotivo e psicologico: infatti la terribile scoperta della riesumazione ha cominciato a condurre Palmieri in una profonda indagine sul passato del padre, riscoprendo in se stesso una frequentazione col padre stesso che non si era rivelata proprio assidua. Questa ricerca lo induce a porsi interrogativi di cui non si era mai curato prima di allora, a causa anche dell'idea di una certa inutilità dell'esistenza. Ed è qualcosa di molto piccolo a salvarlo da questa idea; un moscerino, che Palmieri decide di lasciar vivere invece di uccidere.
Alla presentazione del protagonista, Grazia Rongo fa seguire un elogio dello stile, sottolineando come il libro di Pirro sia «assolutamente non facile da leggere, vi sono molte parti ricche di introspezione e quindi è necessario seguirlo passo per passo e pagina per pagina; mi piace soprattutto sottilineare quanto la scrittura sia particolarmente ricercata anche in misura maggiore rispetto ad altri autori affermati del genere. La stessa grande correttezza di linguaggio è caratteristica tipica del protagonista in tutta la storia, eccetto nei confronti dell'antagonista Achille Sciortino nei confronti del quale Palmieri si rivolge un pò sopra le righe».
Diversi i temi di attualità trattati nel noir di Pirro: ad esempio il giornalismo, che l'autore stesso definisce come «un mestiere in cui spesso non si riesce a comprendere il vero senso delle cose; ma se questo lavoro è fatto con passione, allora si riesce a far emergere ciò che è nascosto».
Si tratta della storia del giornalista Franco Palmieri, che nel momento di riesumare le ossa del padre morto trent'anni addietro scopre qualcosa di terribile: un foro sulla nuca del teschio. Poichè Palmieri è sicuro che il padre non sia morto per omicidio, deve scoprire quale oscuro segreto si cela nelle viscere di questa vicenda, cercando di scoprire di chi possa mai essere quel teschio, come sia finito lì e soprattutto dove si trovi quello di suo padre. Tutto ciò lo porterà a una serie di peripezie, ma fondamentale sarà il sostegno della moglie Fiorenza e dei suoi amici, che egli definisce "la banda dei quattro". Ciò che la trama potrebbe far sembrare, ossia un giallo, è smentito dallo stesso autore, che definisce la sua opera come un "noir", spiegando anche di essersi cimentato con questo genere soprattutto come scommessa con se stesso. La giornalista Rongo sottolinea poi l'intricata vicenda del protagonista che subisce avvicendamenti anche dal punto di vista emotivo e psicologico: infatti la terribile scoperta della riesumazione ha cominciato a condurre Palmieri in una profonda indagine sul passato del padre, riscoprendo in se stesso una frequentazione col padre stesso che non si era rivelata proprio assidua. Questa ricerca lo induce a porsi interrogativi di cui non si era mai curato prima di allora, a causa anche dell'idea di una certa inutilità dell'esistenza. Ed è qualcosa di molto piccolo a salvarlo da questa idea; un moscerino, che Palmieri decide di lasciar vivere invece di uccidere.
Alla presentazione del protagonista, Grazia Rongo fa seguire un elogio dello stile, sottolineando come il libro di Pirro sia «
Diversi i temi di attualità trattati nel noir di Pirro: ad esempio il giornalismo, che l'autore stesso definisce come «un mestiere in cui spesso non si riesce a comprendere il vero senso delle cose; ma se questo lavoro è fatto con passione, allora si riesce a far emergere ciò che è nascosto».