Cronaca
La Lega del cane a muso duro sulla protesta di Malcangi
Critiche anche verso il Sindaco: «Comportamento da voltabandiera?»
BAT - mercoledì 2 aprile 2014
9.38
«Atto spudorato degli ex gestori del Dog's Hostel di Trani: un componente della famiglia Malcangi sale sul campanile della Cattedrale di Trani atteggiandosi a vittima. Il Sindaco della città con atteggiamento da camaleonte fa dietrofront». Così è intervenuta la Lega del cane dopo la protesta di ieri di Vito Malcangi sul campanile della Cattedrale di Trani (Articolo 31 marzo 2014).
«Non ci arrenderemo mai - si legge sul sito della Lega del cane - è questa la prima risposta della presidente Piera Rosati a nome di tutta la Lega Nazionale per la Difesa del Cane nei confronti dell'ultimo spudorato evento, contornato da diffamazioni ai danni dell'associazione, architettato dalla famiglia dell'ex gestore riguardante il "caso" del Dog's Hostel, il canile lager di Trani messo sotto sequestro nel novembre del 2013 dopo che Nas e task force del Ministero della Salute avevano constatato le orribili condizioni in cui versavano i circa 600 animali provenienti da diversi Comuni Pugliesi e detenuti nella struttura per anni, a puro scopo di lucro».
Parole dure sono quelle che si leggono sulla nota: «Malcangi ha protestato, come se fosse lui la vittima, contro il mancato ritorno nelle mani della famiglia delle povere creature da loro vessate per tanto tempo, e soprattutto degli introiti sborsati dalle amministrazioni locali per il loro mantenimento. Dalla sua posizione di forza in cima alla Cattedrale, dalla quale ha anche mostrato a presenti e a telecamere una serie di "maxi pizzini" dal grave contenuto diffamatorio nei confronti di LNDC, Malcangi ha ottenuto ciò che voleva: un colloquio, durato un ora, con il sindaco della città, Luigi Riserbato. Il primo cittadino di Trani ha fatto un totale e scandaloso dietrofront rispetto alla posizione presa lo scorso 23 marzo, durante la pacifica manifestazione organizzata da varie associazioni animaliste e da numerosi cittadini sostenitori dei diritti di quegli animali maltrattati per scongiurare l'eventuale dissequestro del Dog's Hostel, ora affidato in custodia giudiziaria alla Lega del cane e al Comune di Trani nella persona di Pasquale De Toma, nominato dal Ministero della Salute».
La Lega del cane critica fortemente la posizione assunta dal primo cittadino: «Domenica 23 marzo, il Sindaco aveva testualmente annunciato la revoca delle autorizzazioni sanitarie necessarie all'esercizio dell'attività di rifugio per cani al legale rappresentante della società Dog's Hostel; domenica 30 ha sostenuto la necessità di una conferenza tra Nas, regione, Asl per valutare se ci siano i presupposti di un dissequestro. Come definire il suo comportamento? Opportunistico, camaleontico, da voltabandiera?».
Irrevocabile la posizione della Lega: «Allo stato attuale quindi il "Non ci arrenderemo mai" metaforicamente gridato dalla presidente e dall'intera LNDC vale nei confronti sia del primo cittadino di Trani, Luigi Riserbato, sia verso chiunque cerchi di cambiare le carte in tavola negando l'evidenza dello stato pietoso in cui venivano tenuti gli animali al Dog's Hostel, anche a danno dei contribuenti. Un dato di fatto, comprovato da dettagliate ed esaustive documentazioni, da video, dall'ispezione di Nas e task force ministeriale. Prove che nessuno potrà mai ignorare».
«Non ci arrenderemo mai - si legge sul sito della Lega del cane - è questa la prima risposta della presidente Piera Rosati a nome di tutta la Lega Nazionale per la Difesa del Cane nei confronti dell'ultimo spudorato evento, contornato da diffamazioni ai danni dell'associazione, architettato dalla famiglia dell'ex gestore riguardante il "caso" del Dog's Hostel, il canile lager di Trani messo sotto sequestro nel novembre del 2013 dopo che Nas e task force del Ministero della Salute avevano constatato le orribili condizioni in cui versavano i circa 600 animali provenienti da diversi Comuni Pugliesi e detenuti nella struttura per anni, a puro scopo di lucro».
Parole dure sono quelle che si leggono sulla nota: «Malcangi ha protestato, come se fosse lui la vittima, contro il mancato ritorno nelle mani della famiglia delle povere creature da loro vessate per tanto tempo, e soprattutto degli introiti sborsati dalle amministrazioni locali per il loro mantenimento. Dalla sua posizione di forza in cima alla Cattedrale, dalla quale ha anche mostrato a presenti e a telecamere una serie di "maxi pizzini" dal grave contenuto diffamatorio nei confronti di LNDC, Malcangi ha ottenuto ciò che voleva: un colloquio, durato un ora, con il sindaco della città, Luigi Riserbato. Il primo cittadino di Trani ha fatto un totale e scandaloso dietrofront rispetto alla posizione presa lo scorso 23 marzo, durante la pacifica manifestazione organizzata da varie associazioni animaliste e da numerosi cittadini sostenitori dei diritti di quegli animali maltrattati per scongiurare l'eventuale dissequestro del Dog's Hostel, ora affidato in custodia giudiziaria alla Lega del cane e al Comune di Trani nella persona di Pasquale De Toma, nominato dal Ministero della Salute».
La Lega del cane critica fortemente la posizione assunta dal primo cittadino: «Domenica 23 marzo, il Sindaco aveva testualmente annunciato la revoca delle autorizzazioni sanitarie necessarie all'esercizio dell'attività di rifugio per cani al legale rappresentante della società Dog's Hostel; domenica 30 ha sostenuto la necessità di una conferenza tra Nas, regione, Asl per valutare se ci siano i presupposti di un dissequestro. Come definire il suo comportamento? Opportunistico, camaleontico, da voltabandiera?».
Irrevocabile la posizione della Lega: «Allo stato attuale quindi il "Non ci arrenderemo mai" metaforicamente gridato dalla presidente e dall'intera LNDC vale nei confronti sia del primo cittadino di Trani, Luigi Riserbato, sia verso chiunque cerchi di cambiare le carte in tavola negando l'evidenza dello stato pietoso in cui venivano tenuti gli animali al Dog's Hostel, anche a danno dei contribuenti. Un dato di fatto, comprovato da dettagliate ed esaustive documentazioni, da video, dall'ispezione di Nas e task force ministeriale. Prove che nessuno potrà mai ignorare».