Religioni
La Desolata, L’Addolorata
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - mercoledì 15 settembre 2021
"Tra i titoli, dati dalla pietà delle generazioni a Maria, il più bello, e il più impegnativo, è quello di Theotòkos, Madre di Dio, Dio genitrix. Titolo grande – dice Igino Giordani – che non entra nella capacità umana; Una creatura che genera il Creatore.
Qui le menti vacillano! Per inserirsi nell'umanità, Dio abbisogna d'una madre; e tra miliardi di donne di tutti i tempi, sceglie Maria, - una ragazza qualunque d'un qualunque borgo di Palestina, nel periodo storico più grigio di quel popolo disprezzato e reso schiavo. La rivoluzione di Dio. Ma quella creatura era la più umile, la più abbandonata nelle braccia del Signore: la più innamorata di Dio.
(…) Dalle sue mani scendono grazie. Ciò che ella tocca beatifica; sorride e la vita degli uomini si trascolora; sempre vicina, adduce sulla lotta contro il male le forze per vincere". «L'Annunziata, la Madre della Misericordia, l'Immacolata, l'Assunta, il Modello Perfetto, la figlia del popolo… ma, senza dimenticare che Maria è l'Addolorata…la Desolata… "e che la sua sofferenza era percorsa da una amarezza, durata dalla nascita di Gesù».
(…) I parenti l'avevano ripresa e poi schernita, perché lasciasse alimentare nel figlio quelle idee strambe…: Amare tutti, disprezzar le ricchezze, demolire barriere di razza e casta… E bisbigliavano le loro incertezze e i loro dubbi: e Maria ascoltava e pativa…
Come anche nel cuore dell'umile gente si inserisce, e ferisce la tragedia del proprio tempo, così nel cuore di Maria si condensò quella tragedia, che dalla persona del figlio stava investendo l'umanità di tutti i tempi: e da parte umana, ella ne fu il centro del dolore: La Desolata, l'Addolorata!
Come potremmo amare la Desolata…l'Addolorata...,comprenderla (=prenderla con noi), ed esserle uniti se non patissimo anche noi qualcosa. Non sorbissimo una stilla di quel diluvio di angoscia che franò sul suo cuore'?...
Stralci da scritti di Igino Giordani in: Maria Modello Perfetto p. 76-118-121
Qui le menti vacillano! Per inserirsi nell'umanità, Dio abbisogna d'una madre; e tra miliardi di donne di tutti i tempi, sceglie Maria, - una ragazza qualunque d'un qualunque borgo di Palestina, nel periodo storico più grigio di quel popolo disprezzato e reso schiavo. La rivoluzione di Dio. Ma quella creatura era la più umile, la più abbandonata nelle braccia del Signore: la più innamorata di Dio.
(…) Dalle sue mani scendono grazie. Ciò che ella tocca beatifica; sorride e la vita degli uomini si trascolora; sempre vicina, adduce sulla lotta contro il male le forze per vincere". «L'Annunziata, la Madre della Misericordia, l'Immacolata, l'Assunta, il Modello Perfetto, la figlia del popolo… ma, senza dimenticare che Maria è l'Addolorata…la Desolata… "e che la sua sofferenza era percorsa da una amarezza, durata dalla nascita di Gesù».
(…) I parenti l'avevano ripresa e poi schernita, perché lasciasse alimentare nel figlio quelle idee strambe…: Amare tutti, disprezzar le ricchezze, demolire barriere di razza e casta… E bisbigliavano le loro incertezze e i loro dubbi: e Maria ascoltava e pativa…
Come anche nel cuore dell'umile gente si inserisce, e ferisce la tragedia del proprio tempo, così nel cuore di Maria si condensò quella tragedia, che dalla persona del figlio stava investendo l'umanità di tutti i tempi: e da parte umana, ella ne fu il centro del dolore: La Desolata, l'Addolorata!
Come potremmo amare la Desolata…l'Addolorata...,comprenderla (=prenderla con noi), ed esserle uniti se non patissimo anche noi qualcosa. Non sorbissimo una stilla di quel diluvio di angoscia che franò sul suo cuore'?...
Stralci da scritti di Igino Giordani in: Maria Modello Perfetto p. 76-118-121