Religioni
La Chiesa di Andria in preghiera per l'ordinazione episcopale di mons. Giovanni Massaro
In Piazza Catuma la solenne celebrazione eucaristica. L'ex Vicario diocesano è stato nominato Vescovo della diocesi di Avezzano
Andria - martedì 21 settembre 2021
18.07
La Chiesa di Andria si raduna in preghiera oggi, martedì 21 settembre 2021 festa di San Matteo Apostolo, in piazza Vittorio Emanuele II nella città federiciana per l'ordinazione episcopale di Mons. Giovanni Massaro, nominato il 23 luglio scorso da Papa Francesco Vescovo di Avezzano. La solenne celebrazione, cominciata alle ore 17:30, è presieduta da Mons. Luigi Mansi, Vescovo della diocesi di Andria; i Vescovi consacranti sono mons. Pietro Santoro, Vescovo emerito e Amministratore Apostolico di Avezzano, e mons. Luigi Renna, Vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Presente anche il cardinale mons. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo della diocesi di L'Aquila. La solenne celebrazione è animata dal coro diocesano, diretto dal M° Michele Carretta.
Nel pieno rispetto delle norme anti-covid, i cittadini che hanno ricevuto il pass partecipano in presenza alla solenne celebrazione eucaristica. Presenti le autorità civili e religiose: la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, il Questore della provincia Bat, Roberto Pellicone, e il Prefetto della sesta provincia, Maurizio Valiante. Sono giunti in città anche alcuni fedeli di Avezzano che sono venuti a conoscere in anteprima il loro futuro Vescovo. Nel gruppo anche alcuni ragazzi dell'Azione Cattolica Ragazzi che stanno preparando il benvenuto a mons. Massaro. In prima fila la mamma, la sorella gemella e il fratello del nuovo Vescovo: emozionate, la mamma e la sorella ringraziano il Signore per questo dono.
La comunità ecclesiale si raccoglie attorno ai Vescovi che consacrano mons. Massaro nel rito di ordinazione episcopale, caratterizzato dalla lettura iniziale della bolla papale subito dopo la proclamazione del Vangelo. A seguito dell'omelia, in cui il vescovo Mansi ha invitato mons. Massaro a "non smettere mai di stupirsi del mistero della chiamata del Signore", si entra nel cuore del rito di ordinazione episcopale, a cominciare dalle promesse del nuovo Vescovo che si impegna a custodire la fede. Seguono il canto delle litanie e l'imposizione delle mani sul capo di mons. Massaro da parte dei Vescovi presenti: il rito (antichissimo, risalente alla Chiesa nascente) conferisce la dignità dell'ordine episcopale e infonde lo Spirito Santo sull'ordinando. Subito dopo cominciano i riti esplicativi, a cominciare dall'unzione del capo del nuovo Vescovo con l'olio del crisma alla quale segue la consegna dei parametri sacri del Vescovo: il libro dei Vangeli, l'anello, la mitria e il pastorale. L'ultimo momento è l'abbraccio di pace con gli altri Vescovi.
Il motto episcopale scelto da Mons. Giovanni Massaro è: "Perdere la vita per amore di Cristo". Le parole del motto episcopale si rifanno al vangelo di Marco (Mc 8,34 – 35) laddove l'evangelista narra che Gesù "convocata la folla insieme ai suoi discepoli" descrive le condizioni necessarie per andare dietro a lui: "se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso". Chi vuole essere discepolo di Gesù non può pensare solo a sé, fare del suo io il padrone di tutta la vita ritenendo così di dare pienezza alla propria esistenza. In realtà "chi vuole salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà". La vita si realizza donandola e si sviluppa effondendola. Chi invece se la tiene stretta, la soffoca. Gesù con la sua esistenza ci ha mostrato che la vera vita si trova nel dono di sé stessi. Chi la vuole tenere stretta per sé solo, perde la possibilità di un'autentica vita che rende felici. Nelle parole scelte per il motto episcopale ritroviamo così sintetizzato il programma di vita di Cristo e di ogni suo discepolo.
Nel pieno rispetto delle norme anti-covid, i cittadini che hanno ricevuto il pass partecipano in presenza alla solenne celebrazione eucaristica. Presenti le autorità civili e religiose: la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, il Questore della provincia Bat, Roberto Pellicone, e il Prefetto della sesta provincia, Maurizio Valiante. Sono giunti in città anche alcuni fedeli di Avezzano che sono venuti a conoscere in anteprima il loro futuro Vescovo. Nel gruppo anche alcuni ragazzi dell'Azione Cattolica Ragazzi che stanno preparando il benvenuto a mons. Massaro. In prima fila la mamma, la sorella gemella e il fratello del nuovo Vescovo: emozionate, la mamma e la sorella ringraziano il Signore per questo dono.
La comunità ecclesiale si raccoglie attorno ai Vescovi che consacrano mons. Massaro nel rito di ordinazione episcopale, caratterizzato dalla lettura iniziale della bolla papale subito dopo la proclamazione del Vangelo. A seguito dell'omelia, in cui il vescovo Mansi ha invitato mons. Massaro a "non smettere mai di stupirsi del mistero della chiamata del Signore", si entra nel cuore del rito di ordinazione episcopale, a cominciare dalle promesse del nuovo Vescovo che si impegna a custodire la fede. Seguono il canto delle litanie e l'imposizione delle mani sul capo di mons. Massaro da parte dei Vescovi presenti: il rito (antichissimo, risalente alla Chiesa nascente) conferisce la dignità dell'ordine episcopale e infonde lo Spirito Santo sull'ordinando. Subito dopo cominciano i riti esplicativi, a cominciare dall'unzione del capo del nuovo Vescovo con l'olio del crisma alla quale segue la consegna dei parametri sacri del Vescovo: il libro dei Vangeli, l'anello, la mitria e il pastorale. L'ultimo momento è l'abbraccio di pace con gli altri Vescovi.
Il motto episcopale scelto da Mons. Giovanni Massaro è: "Perdere la vita per amore di Cristo". Le parole del motto episcopale si rifanno al vangelo di Marco (Mc 8,34 – 35) laddove l'evangelista narra che Gesù "convocata la folla insieme ai suoi discepoli" descrive le condizioni necessarie per andare dietro a lui: "se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso". Chi vuole essere discepolo di Gesù non può pensare solo a sé, fare del suo io il padrone di tutta la vita ritenendo così di dare pienezza alla propria esistenza. In realtà "chi vuole salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà". La vita si realizza donandola e si sviluppa effondendola. Chi invece se la tiene stretta, la soffoca. Gesù con la sua esistenza ci ha mostrato che la vera vita si trova nel dono di sé stessi. Chi la vuole tenere stretta per sé solo, perde la possibilità di un'autentica vita che rende felici. Nelle parole scelte per il motto episcopale ritroviamo così sintetizzato il programma di vita di Cristo e di ogni suo discepolo.