Vita di città
L’ultracentenario nonnino di Andria, Nicola Fusiello, racconta i fatti di guerra agli studenti
«Eravamo schiavi, perché un prigioniero è uno schiavo –racconta nonno Nicola-. Ho trascorso 14 giorni senza mangiare. Eravamo come cavalli in una stalla»
Andria - giovedì 2 febbraio 2023
15.50
L'ultracentenario nonnino di Andria, Nicola Fusiello testimone d'eccezione di vicende che hanno segnato la storia di fine secolo, ha parlato questa mattina, giovedì 2 febbraio, a una folta platea di studenti del Liceo scientifico di Andria "Riccardo Nuzzi". Accompagnato dalla figlia Grazia, dal figlio Riccardo e dal genero Mario e la nipote Marilena, circondato dall'affetto dei suoi cari ha raccontato ai presenti i fatti più salienti che hanno segnato la sua esistenza: dalla sua partenza in guerra su un aereo privo di sedili sino all'arrivo in Africa. Per poi raccontare il suo primo incontro con gli inglesi, l'orrore della guerra e l'inizio della sua prigionia.
«Eravamo schiavi, perché un prigioniero è uno schiavo – racconta nonno Nicola - Ho trascorso 14 giorni senza mangiare. Eravamo come cavalli in una stalla. Se ci portavano da mangiare, mangiavamo altrimenti rimanevamo a digiuno» e aggiunge «Una frase che sentivo ripetere spesso è voi non lavorate e voi non mangiate»
Un pezzo di storia, un pezzo di memoria, così l'ha definito oggi la dirigente scolastica, prof.ssa Nicoletta Ruggiero. Ad intervistarlo in esclusiva per la scuola, Vincenzo Troia, il giovane studente del liceo scientifico, che ha fortemente voluto realizzare questo incontro, grazie anche alla disponibilità della scuola, autore di un bellissimo articolo nel giornalino scolastico. È stata una mattinata ricca di emozioni.
«Questa è la conclusione, diciamo estemporanea di un percorso che noi comunque ogni anno facciamo sulla memoria- ha dichiarato - Estemporanea in questo momento ha significato di freschezza, perché fortemente voluta dai ragazzi. I nostri percorsi sono sempre e comunque orientati dai docenti, ma hanno una grande apertura dagli stimoli che arrivano proprio dai ragazzi, perché sono loro i veri protagonisti. E oggi insieme al nostro carissimo sig. Fusiello che è un pezzo di storia ancora presente tra noi e una grande fortuna per questo. Allo stesso tempo c'è un pezzo di storia contemporanea che è gestita dai ragazzi. Questi ragazzi che voglio sapere, vogliano apprendere, vogliono apprezzare e vogliono portare alto e le azioni di coloro che tanto hanno fatto per il nostro territorio valorizzando proprio la memoria» conclude «Lui è un pezzo di storia che si congiunge oggi a un altro pezzo di storia: voi. Lui testimone di una realtà molto dura e difficile, quella della guerra ma anche una vita vissuta in pienezza fino ad oggi. E poi voi che fiorite, e che avete fortemente voluto questo momento con tanta semplicità. A conclusione di un ciclo di incontri proprio sulla memoria».
«Eravamo schiavi, perché un prigioniero è uno schiavo – racconta nonno Nicola - Ho trascorso 14 giorni senza mangiare. Eravamo come cavalli in una stalla. Se ci portavano da mangiare, mangiavamo altrimenti rimanevamo a digiuno» e aggiunge «Una frase che sentivo ripetere spesso è voi non lavorate e voi non mangiate»
Un pezzo di storia, un pezzo di memoria, così l'ha definito oggi la dirigente scolastica, prof.ssa Nicoletta Ruggiero. Ad intervistarlo in esclusiva per la scuola, Vincenzo Troia, il giovane studente del liceo scientifico, che ha fortemente voluto realizzare questo incontro, grazie anche alla disponibilità della scuola, autore di un bellissimo articolo nel giornalino scolastico. È stata una mattinata ricca di emozioni.
«Questa è la conclusione, diciamo estemporanea di un percorso che noi comunque ogni anno facciamo sulla memoria- ha dichiarato - Estemporanea in questo momento ha significato di freschezza, perché fortemente voluta dai ragazzi. I nostri percorsi sono sempre e comunque orientati dai docenti, ma hanno una grande apertura dagli stimoli che arrivano proprio dai ragazzi, perché sono loro i veri protagonisti. E oggi insieme al nostro carissimo sig. Fusiello che è un pezzo di storia ancora presente tra noi e una grande fortuna per questo. Allo stesso tempo c'è un pezzo di storia contemporanea che è gestita dai ragazzi. Questi ragazzi che voglio sapere, vogliano apprendere, vogliono apprezzare e vogliono portare alto e le azioni di coloro che tanto hanno fatto per il nostro territorio valorizzando proprio la memoria» conclude «Lui è un pezzo di storia che si congiunge oggi a un altro pezzo di storia: voi. Lui testimone di una realtà molto dura e difficile, quella della guerra ma anche una vita vissuta in pienezza fino ad oggi. E poi voi che fiorite, e che avete fortemente voluto questo momento con tanta semplicità. A conclusione di un ciclo di incontri proprio sulla memoria».