Vita di città
L'Orologio cittadino di Piazza "Catuma" torna a funzionare
Un viaggio tra storia e presente alla riscoperta dei rintocchi del tempo
Andria - domenica 6 dicembre 2015
Un viaggio tra storia e presente alla riscoperta dei rintocchi del tempo, per la precisione i 22 rintocchi che a sera ricordavano a tutta la città ed anche agli agricoltori nelle campagne che era ora di terminare la giornata. I 22 rintocchi che indicano, in fondo, un passaggio di quello che era il passato e di quello che forse troppo in fretta si cerca di cancellare. L'operazione inversa, invece, è stata attuata dall'ente comunale andriese che nei giorni scorsi ha riattivato, dopo un complesso lavoro di restauro, l'Orologio cittadino presente in Piazza Vittorio Emanuele II (già Piazza Catuma) sul palazzo che oggi ospita lo IAT ma che in passato ospitava l'Associazione Combattenti e caratterizzato dalla famosa dicitura "per tre amori pugnammo: gloria patria e famiglia". Il riavvio dell'orologio ha, naturalmente, un forte valore simbolico. Era dal tempo in cui l'edificio venne ristrutturato al piano terra che praticamente era fermo.
Ma ora, difatto, Piazza Catuma è tornata ad essere luogo frequentato da giovani ed anziani e, finalmente, la piazza torna ad esser connotata da un orologio cittadino funzionante a tutti gli effetti. Ma la storia ci racconta di come quell'orologio di Piazza Catuma in realtà, quando la città era delimitata dalle mura, non esisteva ed, in particolare, l'orologio cittadino era solo quello situato nell'antica torre che è tutt'ora presente in via Corrado IV di Sveva. Poi, come è avvenuto in moltissime città pugliesi, con l'espansione ottocentesca al di fuori delle mura, l'orologio è stato posto nella piazza principale. «Quì ne giova notare che nell'umbilico della città havvi un campanile per l'orologio con due campane, una per le ore, e l'altra per i quarti - descrive così l'antico orologio con la torre, Giacinto Borsella, in un libro di inizio '900 dal titolo Andria Sacra - Sopra la macchina é scritta questa memoria, che l'artefice fu Giuseppe Fenicia Tranese e che il Campanile venne eretto o rifatto a tempo di Riccardo Tupputi nobile Andriese. Convien sapere che ai tempi di Tupputi l'orologio suonava ad ore, senza quarti, con una sola campana semisferica fusa fin dal tempo di Francesco II del Balzo, e che alle ore 22 [1] dava 22 colpi ed era il segno di far cessare il travaglio ai zappatori nelle campagne tant'era sonora. Il Tupputi commise l'errore di fonderla onde farne due distruggendo questa memoria antica» [da Andria sacra, di G. Borsella, Tip. Rossignoli, Andria,1918, pag. 42].
Ripartire da Piazza Catuma per fare un giro nel Centro antico ed ammirare anche l'antica Torre dell'Orologio. La riqualificazione ed il recupero avvengono anche prendendo coscienza dei notevoli beni storici artistici di cui tutti i cittadini devono essere attenti custodi, così come nell'antichità vi erano i 22 rintocchi a ricordare l'avvenuto termine della giornata.
Ma ora, difatto, Piazza Catuma è tornata ad essere luogo frequentato da giovani ed anziani e, finalmente, la piazza torna ad esser connotata da un orologio cittadino funzionante a tutti gli effetti. Ma la storia ci racconta di come quell'orologio di Piazza Catuma in realtà, quando la città era delimitata dalle mura, non esisteva ed, in particolare, l'orologio cittadino era solo quello situato nell'antica torre che è tutt'ora presente in via Corrado IV di Sveva. Poi, come è avvenuto in moltissime città pugliesi, con l'espansione ottocentesca al di fuori delle mura, l'orologio è stato posto nella piazza principale. «Quì ne giova notare che nell'umbilico della città havvi un campanile per l'orologio con due campane, una per le ore, e l'altra per i quarti - descrive così l'antico orologio con la torre, Giacinto Borsella, in un libro di inizio '900 dal titolo Andria Sacra - Sopra la macchina é scritta questa memoria, che l'artefice fu Giuseppe Fenicia Tranese e che il Campanile venne eretto o rifatto a tempo di Riccardo Tupputi nobile Andriese. Convien sapere che ai tempi di Tupputi l'orologio suonava ad ore, senza quarti, con una sola campana semisferica fusa fin dal tempo di Francesco II del Balzo, e che alle ore 22 [1] dava 22 colpi ed era il segno di far cessare il travaglio ai zappatori nelle campagne tant'era sonora. Il Tupputi commise l'errore di fonderla onde farne due distruggendo questa memoria antica» [da Andria sacra, di G. Borsella, Tip. Rossignoli, Andria,1918, pag. 42].
Ripartire da Piazza Catuma per fare un giro nel Centro antico ed ammirare anche l'antica Torre dell'Orologio. La riqualificazione ed il recupero avvengono anche prendendo coscienza dei notevoli beni storici artistici di cui tutti i cittadini devono essere attenti custodi, così come nell'antichità vi erano i 22 rintocchi a ricordare l'avvenuto termine della giornata.