Politica
L'on. Laura Boldrini ad Andria: «La buona politica per combattere le discriminazioni»
La visita a sostegno di Giovanna Bruno e Sabino Zinni, in un incontro focalizzato sul tema delle politiche di genere
Andria - domenica 13 settembre 2020
06.30
Si chiama "La città che include" l'incontro organizzato dal centrosinistra di Andria, nella serata di venerdì 11 settembre a "Materia Prima", per riflettere sul tema delle politiche di genere, fondamentale per costruire un modello di città che non deve lasciare indietro nessuno, garantendo pieni diritti a tutti i suoi componenti senza discriminazioni. Ospiti dell'incontro il Presidente Nazionale Arcigay, Luciano Lopopolo, e l'On. Laura Boldrini, giunta ad Andria per sostenere la candidatura al Consiglio regionale di Sabino Zinni e a sindaco di Andria di Giovanna Bruno. Una città può essere inclusiva assicurando una cittadinanza piena e legittima a ciascun residente e rispettando, in egual modo, la dignità di ciascun individuo che è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana all'articolo 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
«La buona politica è fondamentale per contrastare i meccanismi che mettono in modo le discriminazioni, - ha dichiarato l'On. Laura Boldrini - le parole possono ferire ma anche guarire. Da anni sono impegnata nel tema delle politiche di genere e qualche passo in avanti è stato fatto: è stata già discussa la legge sull'omotransfobia e misoginia e ad ottobre andrà in votazione. E' il risultato di una grande battaglia di civiltà in collaborazione con le associazioni. Per 25 anni ho lavorato con le agenzie delle Nazioni Unite operando in Paesi come Rwanda e Jugoslavia segnati da contesti bellici, in cui lo stupro era considerato come arma di guerra. Se già questo è inaccettabile, non è assolutamente tollerabile che in un Paese democratico come il nostro, appartenente al G7, ci siano ancora stereotipi e discriminazioni: la nostra società non è inclusiva ed è poco democratica».
«Grazie a Laura Boldrini per aver reso possibile un sogno che portiamo avanti da anni, - ha dichiarato il Presidente Nazionale Arcigay, Luciano Lopopolo - e per produrre questi temi in un confronto democratico che saranno decisivi per il futuro di questa città. Questi argomenti risultano spesso scomodi in campagna elettorale, perchè non raccolgono il consenso e non vi si può fare man bassa. Da 46 anni mi sento dire, come altre persone, che sono un tema sensibile. E poi ci sono i benaltristi: come se l'impoverimento umano e democratico, la moria di giovani che se ne vanno per la mancanza di spazi di aggregazione e inclusione non fosse un nostro problema».
«La buona politica è fondamentale per contrastare i meccanismi che mettono in modo le discriminazioni, - ha dichiarato l'On. Laura Boldrini - le parole possono ferire ma anche guarire. Da anni sono impegnata nel tema delle politiche di genere e qualche passo in avanti è stato fatto: è stata già discussa la legge sull'omotransfobia e misoginia e ad ottobre andrà in votazione. E' il risultato di una grande battaglia di civiltà in collaborazione con le associazioni. Per 25 anni ho lavorato con le agenzie delle Nazioni Unite operando in Paesi come Rwanda e Jugoslavia segnati da contesti bellici, in cui lo stupro era considerato come arma di guerra. Se già questo è inaccettabile, non è assolutamente tollerabile che in un Paese democratico come il nostro, appartenente al G7, ci siano ancora stereotipi e discriminazioni: la nostra società non è inclusiva ed è poco democratica».
«Grazie a Laura Boldrini per aver reso possibile un sogno che portiamo avanti da anni, - ha dichiarato il Presidente Nazionale Arcigay, Luciano Lopopolo - e per produrre questi temi in un confronto democratico che saranno decisivi per il futuro di questa città. Questi argomenti risultano spesso scomodi in campagna elettorale, perchè non raccolgono il consenso e non vi si può fare man bassa. Da 46 anni mi sento dire, come altre persone, che sono un tema sensibile. E poi ci sono i benaltristi: come se l'impoverimento umano e democratico, la moria di giovani che se ne vanno per la mancanza di spazi di aggregazione e inclusione non fosse un nostro problema».