Politica
L'on. Galizia interroga il Ministro su pannolini monouso potenzialmente pericolosi. Il VIDEO
L'allarme arriva dalla Francia. L'intervento della deputata M5S ha sollevato un problema che potrebbe coinvolgere anche l'Italia
Puglia - sabato 2 febbraio 2019
7.12
C'è un allarme pannolini monouso che arriva dalla Francia e precisamente l'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria francese (ANSES): in alcuni di questi prodotti, anche in quelli definiti "ecologici", ci sarebbero sostanze tossiche, nocive per la salute dei nostri piccoli.
A parlarne alla Camera dei Deputati, nella giornata di ieri 1° febbraio, è stata la deputata giovinazzese Francesca Galizia, che ha interrogato il Ministro della Salute, Giulia Grillo.
«Gli esperti dell'Agenzia francese - ha fatto notare la deputata del MoVimento 5 Stelle - hanno rilevato che, fatta eccezione per i profumanti, tali sostanze tossiche non sarebbero state aggiunte intenzionalmente ma deriverebbero, nella maggior parte dei casi, da una contaminazione da materie prime, dall'utilizzo di sottoprodotti, come le colle o sostanze usate per lo sbiancamento, o dalla comparsa durante il processo di produzione (riscaldamento, candeggio): pertanto, l'agenzia francese ha invitato i produttori a "controllare meglio l'origine delle materie prime [...]e migliorare i processi di produzione";
tra le sostanze incriminate - ha proseguito Galizia - sarebbero state riscontrate all'interno dei pannolini usa e getta anche tracce di glifosato, l'erbicida sviluppato dall'azienda di biotecnologie agrarie Monsanto, il diserbante più venduto al mondo, il cui utilizzo, nonostante campagne e mobilitazioni in Europa è ancora autorizzato, pur essendo stato classificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come possibile cancerogeno e pericoloso interferente ormonale».
Circa 60 le sostanze tossiche trovate sui campioni e secondo l'Agenzia francese capaci anche di «migrare nelle urine ed entrare in contatto prolungato con la pelle dei bambini e aggredirla» mentre altre sostanze, aggiunte intenzionalmente, come i profumi «possono procurare allergie cutanee", ed altre ancora "possono venire da materie prime contaminate», compresa la diossina, tossica e cancerogena».
L'intervento del Ministero della Salute transalpino c'è stato è le aziende francesi, nonostante le sostanze non superino una determinata soglia, devono prendere un serie di accorgimenti per «eliminare l'uso di sostanze profumanti, in primo luogo quelle che potrebbero presentare effetti sensibilizzanti sulla pelle; migliorare il controllo dell'origine delle materie prime naturali che possono essere contaminate anche prima della produzione; migliorare i processi di produzione; rafforzare il controllo delle sostanze chimiche nei pannolini usa e getta sul mercato».
E quindi in Francia è allo studio un piano dettagliato, con cui i produttori dovranno far capire ai tecnici ministeriali come procederanno.
Da qui la richiesta di Francesca Galizia di chiarimenti, anche perché i bimbi italiani non sarebbero immuni da queste sostanze, vista l'importazione continua dei pannolini monouso (si stima che nei primi 36 mesi di vita ne vengano utilizzati circa 4.000). La deputata ha chiesto al Ministro Giulia Grillo di fare chiarezza e dal dicastero della Salute sono arrivate alcune risposte rassicuranti.
Intanto il Ministro ha reso noto che i dati sono stati resi pubblici dal Governo Macron solo il 23 gennaio scorso ed ha poi specificato che sin dal 2017 il nostro Ministero ha avviato una indagine conoscitiva dopo il rapporto Anses.
«Nel corso dell'indagine - spiega la nota ministeriale -, l'Istituto Superiore di Sanità ha analizzato quattordici campioni di tredici differenti marche di tali prodotti, rilevando la presenza diidrocarburi policiclici aromatici (IPA) su dodici di essi, a conferma di quanto evidenziato dall'ASEF. Le quantità di IPA determinate nei prodotti in questione sono risultate, tuttavia, ben al di sotto del valore limite fissato dal regolamento europeo 1907/2006».
L'indagine conoscitiva dell'Istituto Superiore di Sanità si è quindi conclusa nel marzo 2018, ma di fatto si è andata ad intersecare con quella svolta su campioni di prodotti per l'igiene intima femminile a seguito di studi, condotti in Francia, Svezia e Danimarca, che hanno dimostrato la presenza di sostanze pericolose (ad esempio fragranze, pesticidi, diossine e furani) anche in tali prodotti.
La summa della risposta del dicastero della Salute e che è stata avviata un'altra indagine per quest'altro problema sin dalla fine del 2018 e che per ciò che concerne i pannolini monouso «alla luce di quanto di recente comunicato dal Governo francese in data 23 gennaio 2019, questo Ministero valuterà l'estensione della menzionata ricognizione anche ai pannolini per bambini, ed avvierà uno scambio di informazioni con gli istituti scientifici di altri Stati membri dell'U. E. (quali ad esempio l'ANSES francese), con la Commissione Europea e con l'Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA), al fine di ottimizzare gli sforzi a tutela della salute».
A parlarne alla Camera dei Deputati, nella giornata di ieri 1° febbraio, è stata la deputata giovinazzese Francesca Galizia, che ha interrogato il Ministro della Salute, Giulia Grillo.
«Gli esperti dell'Agenzia francese - ha fatto notare la deputata del MoVimento 5 Stelle - hanno rilevato che, fatta eccezione per i profumanti, tali sostanze tossiche non sarebbero state aggiunte intenzionalmente ma deriverebbero, nella maggior parte dei casi, da una contaminazione da materie prime, dall'utilizzo di sottoprodotti, come le colle o sostanze usate per lo sbiancamento, o dalla comparsa durante il processo di produzione (riscaldamento, candeggio): pertanto, l'agenzia francese ha invitato i produttori a "controllare meglio l'origine delle materie prime [...]e migliorare i processi di produzione";
tra le sostanze incriminate - ha proseguito Galizia - sarebbero state riscontrate all'interno dei pannolini usa e getta anche tracce di glifosato, l'erbicida sviluppato dall'azienda di biotecnologie agrarie Monsanto, il diserbante più venduto al mondo, il cui utilizzo, nonostante campagne e mobilitazioni in Europa è ancora autorizzato, pur essendo stato classificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come possibile cancerogeno e pericoloso interferente ormonale».
Circa 60 le sostanze tossiche trovate sui campioni e secondo l'Agenzia francese capaci anche di «migrare nelle urine ed entrare in contatto prolungato con la pelle dei bambini e aggredirla» mentre altre sostanze, aggiunte intenzionalmente, come i profumi «possono procurare allergie cutanee", ed altre ancora "possono venire da materie prime contaminate», compresa la diossina, tossica e cancerogena».
L'intervento del Ministero della Salute transalpino c'è stato è le aziende francesi, nonostante le sostanze non superino una determinata soglia, devono prendere un serie di accorgimenti per «eliminare l'uso di sostanze profumanti, in primo luogo quelle che potrebbero presentare effetti sensibilizzanti sulla pelle; migliorare il controllo dell'origine delle materie prime naturali che possono essere contaminate anche prima della produzione; migliorare i processi di produzione; rafforzare il controllo delle sostanze chimiche nei pannolini usa e getta sul mercato».
E quindi in Francia è allo studio un piano dettagliato, con cui i produttori dovranno far capire ai tecnici ministeriali come procederanno.
Da qui la richiesta di Francesca Galizia di chiarimenti, anche perché i bimbi italiani non sarebbero immuni da queste sostanze, vista l'importazione continua dei pannolini monouso (si stima che nei primi 36 mesi di vita ne vengano utilizzati circa 4.000). La deputata ha chiesto al Ministro Giulia Grillo di fare chiarezza e dal dicastero della Salute sono arrivate alcune risposte rassicuranti.
Intanto il Ministro ha reso noto che i dati sono stati resi pubblici dal Governo Macron solo il 23 gennaio scorso ed ha poi specificato che sin dal 2017 il nostro Ministero ha avviato una indagine conoscitiva dopo il rapporto Anses.
«Nel corso dell'indagine - spiega la nota ministeriale -, l'Istituto Superiore di Sanità ha analizzato quattordici campioni di tredici differenti marche di tali prodotti, rilevando la presenza diidrocarburi policiclici aromatici (IPA) su dodici di essi, a conferma di quanto evidenziato dall'ASEF. Le quantità di IPA determinate nei prodotti in questione sono risultate, tuttavia, ben al di sotto del valore limite fissato dal regolamento europeo 1907/2006».
L'indagine conoscitiva dell'Istituto Superiore di Sanità si è quindi conclusa nel marzo 2018, ma di fatto si è andata ad intersecare con quella svolta su campioni di prodotti per l'igiene intima femminile a seguito di studi, condotti in Francia, Svezia e Danimarca, che hanno dimostrato la presenza di sostanze pericolose (ad esempio fragranze, pesticidi, diossine e furani) anche in tali prodotti.
La summa della risposta del dicastero della Salute e che è stata avviata un'altra indagine per quest'altro problema sin dalla fine del 2018 e che per ciò che concerne i pannolini monouso «alla luce di quanto di recente comunicato dal Governo francese in data 23 gennaio 2019, questo Ministero valuterà l'estensione della menzionata ricognizione anche ai pannolini per bambini, ed avvierà uno scambio di informazioni con gli istituti scientifici di altri Stati membri dell'U. E. (quali ad esempio l'ANSES francese), con la Commissione Europea e con l'Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA), al fine di ottimizzare gli sforzi a tutela della salute».