L'Istituto Tecnico Agrario diventa statale
L'Istituto Tecnico Agrario diventa statale
Scuola e Lavoro

L'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" diventa statale

In arrivo il Decreto del Presidente della Repubblica Mattarella

Obiettivo raggiunto: nelle due parole del mondo politico provinciale c'è tutta la soddisfazione per un risultato che avrebbe potuto avere un percorso più lungo ma che, per fortuna, si è concluso in modo abbastanza rapido. L'Istituto Tecnico Agrario "Umbero I" di Andria è ufficialmente una scuola statale grazie al Decreto del Presidente della Repubblica, che Mattarella firmerà nelle prossime ore, e che ha trovato compimento in uno dei tanti provvedimenti connessi all'ormai nota "Buona Scuola" del Governo Renzi. Nove tra docenti e quattro del personale A.T.A., assunti già a tempo indeterminato dalla Provincia di Barletta Andria Trani, diverranno dipendenti statali mentre per gli altri 8 docenti a tempo determinato ed assunti dalla Fondazione "Bonomo" in convenzione con la BAT, vi saranno dei percorsi alternativi in modo da evitare una interruzione del contratto di lavoro. L'istituto, da sempre gestito dalla Provincia di Bari e successivamente passato in campo alla Provincia BAT, ha iniziato il percorso di statalizzazione già tre anni addietro con il governo provinciale di Ventola ed un primo passaggio intermedio e provvisorio con l'annessione all'Istituto "Lotti" di Andria.

«La Provincia non poteva più sostenere questo istituto che costa circa un milione di euro all'anno - ha detto Francesco Spina, Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani - un grande lavoro concerto tra tutti ha permesso di arrivare a questa soluzione in tempi stretti. Ora c'è una prospettiva forte e chiara che da certezza allo storico Istituto, certezza alle famiglie degli studenti, certezza alla programmazione della Provincia con la scelta del dimensionamento scolastico. L'idea è naturalmente quella di rafforzare gli indirizzi scolastici per l'ITA. Adesso dovremo solo capire come funziona perfettamente il Decreto così da capire i meccanismi. Lavoreremo insieme per trovare le soluzioni necessarie alla salvaguardia degli ultimi posti di lavoro da difendere per chi ci ha messo tanta passione e grande competenza in questi anni».

Soddisfatto anche il Primo Cittadino di Andria, Nicola Giorgino, che ha rilanciato questo risultato come modello da attuare per gli interventi sull'intero territorio provinciale: «C'è stato un momento in cui l'ITA avrebbe potuto interrompere il proprio percorso didattico e c'è stata parecchia agitazione e tanta strumentalizzazione politica - ha detto Giorgino - ma noi ci siamo mossi per l'interesse comune ed abbiamo avviato un percorso, che in molti dicevano non corretto, ma che oggi ha portato ai frutti sperati. L'Istituto Tecnico deve divenire ancor di più un centro di eccellenza perchè quei piccoli dati di ripresa economica non possono prescindere dal settore agroalimentare che è fondamentale per il territorio visto che il 44% del prodotto interno lordo della nostra comunità è proprio da questo settore. Non bisogna esasperare i problemi perchè altrimenti si rischia di pregiudicare risultati».

Alla conferenza in Provincia presenti anche i rappresentanti regionali che hanno sostenuto il provvedimento giunto, poi, a compimento: «L'Ita ha sempre rappresentato una priorità per la nostra Amministrazione - ha ricordato l'ex Presidente della Provincia e Consigliere regionale Francesco Ventola -. Abbiamo investito e creduto in questo istituto, che in soli sei anni ha triplicato il numero degli studenti iscritti. Un'importante chiave di volta è stata l'accorpamento con l'istituto "Lotti", che di fatto ha portato alla statalizzazione, conclusa dall'Amministrazione Spina. Voglio ringraziare il Coordinatore delle attività didattiche dell'istituto Riccardo Liso, tutti i docenti ed il personale: lavorare senza prospettive chiare non è stato facile, ma è stato possibile solo grazie alla loro grande passione». «Ringrazio i Presidenti che si sono succeduti per aver recepito, così come tutte le forze politiche del territorio, il cuore del problema che da anni affliggeva l'Istituto Tecnico Agrario - ha invece spiegato il Consigliere regionale Ruggiero Mennea -. Oggi il Governo Renzi rende pubblico questo istituto che può e deve diventare un punto di riferimento per tutta la Regione Puglia. L'agroalimentare in Puglia non può far parlare di sé solo per il caporalato. Deve anzi rappresentare la direttrice attraverso la quale far passare lo sviluppo economico della nostra Regione. Per farlo ci vogliono persone preparate e specializzate: l'Ita statalizzato è certamente un simbolo di questa inversione di tendenza».

Sul campo, invece, è il Dirigente del "Lotti-Umberto I" a tracciare le problematiche di quello che avverrà nel futuro: «Bene tutto quanto fin qui fatto - ha detto Annese - ma per noi il difficile arriva ora. La fase di transizione con accelerazione sicuramente qualche problema di organico lo crea visto che lunedì si comincia e non abbiamo ancora comunicazioni ufficiali. Comunque faremo fronte come al solito sperando nelle rapide indicazioni del MIUR. Se la politica riusce a dar seguito alle parole la scuola può fare molto e potrà essere volano di sviluppo». Ora bisogna anche trovare rapide soluzioni per i docenti precari che dovranno esser legati in modo organico all'ITA con, forse, un intervento di provincia o regione dal punto di vista istituzionale «coraggioso» come ha riferito in chiusura lo stesso Spina. Della Provincia resterà anche l'immobile storico che ospita la struttura scolastica con un comodato d'uso gratuito al Ministero.
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