Cronaca
L'ex assessore Lotito scarcerato dalla Procura di Monza
La sentenza della Cassazione di ieri ha dichiarato l'incompetenza territoriale. Carte a Roma
Andria - mercoledì 7 maggio 2014
17.13
La Procura di Monza ha provveduto a scarcerare l'ex assessore all'ambiente del Comune di Andria, Francesco Lotito, dopo la sentenza di ieri della Cassazione che ha dichiarato l'incompetenza territoriale del Giudice delle Indagini Preliminari di Monza. Tutto il fascicolo è stato trasmesso alla Procura di Roma che ora ha 20 giorni di tempo per confermare o meno l'annullamento della pena detentiva. Torna dunque in libertà, Lotito, dopo l'arresto del dicembre scorso, i quattro mesi di carcere ed i "domiciliari" concessi un paio di settimane fa nel filone dell'inchiesta "Clean City" sulle presunte tangenti della famiglia Sangalli per l'affaire rifiuti solidi urbani.
Nella sostanza, secondo la ricostruzione dell'accusa, la consegna della tangente si sarebbe svolta nella Città di Roma ma le indagini sono state realizzate dal GIP di Monza che ha dato mandato per l'arresto dell'ex assessore all'ambiente. La competenza, è stata dichiarata illegittima dalla Cassazione che ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma, dove si sarebbe svolto il reato.
Lo stesso Lotito, tuttavia, resta agli arresti "domiciliari" per l'altro filone, questa volta dell'inchiesta della Procura di Trani su possibili favori richiesti alla ditta Aimeri, vecchio gestore nella città di Andria della raccolta dei rifiuti. Come ci ha confermato l'avvocato difensore, Domenico Di Terlizzi, questa mattina è stata già presentata istanza di scarcerazione anche per questo secondo filone: «Più che per l'immediato questo risulta essere un successo in prospettiva - dice l'Avvocato Di Terlizzi - questa pronuncia della Cassazione condizionerà inevitabilmente tutto il resto del processo».
Nella sostanza, secondo la ricostruzione dell'accusa, la consegna della tangente si sarebbe svolta nella Città di Roma ma le indagini sono state realizzate dal GIP di Monza che ha dato mandato per l'arresto dell'ex assessore all'ambiente. La competenza, è stata dichiarata illegittima dalla Cassazione che ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma, dove si sarebbe svolto il reato.
Lo stesso Lotito, tuttavia, resta agli arresti "domiciliari" per l'altro filone, questa volta dell'inchiesta della Procura di Trani su possibili favori richiesti alla ditta Aimeri, vecchio gestore nella città di Andria della raccolta dei rifiuti. Come ci ha confermato l'avvocato difensore, Domenico Di Terlizzi, questa mattina è stata già presentata istanza di scarcerazione anche per questo secondo filone: «Più che per l'immediato questo risulta essere un successo in prospettiva - dice l'Avvocato Di Terlizzi - questa pronuncia della Cassazione condizionerà inevitabilmente tutto il resto del processo».