Cronaca
L'andriese Agostino Sellitri muore dopo intervento ai denti in Albania: l'allarme del presidente dell'ANDI
Un infarto lo ha stroncato, all'età di 71 anni, la notte successiva all'impianto di protesi dentale
Andria - martedì 21 dicembre 2021
12.54
«Manca poco allo scadere di questo anno. E' per noi tempo di bilancio ma non possiamo esimerci dal consegnare a chi ci legge e a chi ci ascolta delle riflessioni». Il presidente dell'ANDI, per le province Bari e Bat, Fabio De Pascalis nel tracciare un bilancio di questo 2021, con le attività e la formazione messa in campo nonostante la pandemia, interviene sull'ultimo (in ordine di tempo) caso di turismo dentale, terminato con la morte del paziente. L'andriese Agostino Sellitri (71 anni) si era recato in Albania per sottoporsi ad un intervento di protesi dentale, ma nella notte successiva all'intervento un infarto lo ha stroncato. «Al netto delle correlazioni e delle implicazioni che quell'intervento può aver causato – dichiara il presidente – sento il dovere a nome mio e di tutti i colleghi di richiamare a norme di prudenza e di attenzione nel momento in cui chiunque decida di affrontare un viaggio di questo tipo. Le promesse di interventi dentali low cost nascondono insidie e rischi che non possono essere sottaciuti. Peraltro questi pazienti vengono reclutati in modo subdolo e poco trasparente. Invitiamo tutti a non farsi abbindolare. Il basso costo significa spesso scarsa assistenza, non rispetto dei tempi clinici necessari, nonché stress fisico e psicologico eccessivo per il paziente. Molto più che spesso tocca a noi riparare i danni fatti altrove. E non è così semplice come si pensa. Curarsi in Italia invece – ricorda De Pascalis - ha le sue garanzie non solo perché avviene da parte di professionisti iscritti all'Ordine, quindi subito verificabile, ma anche perché non è consentito derogare ad alcun obbligo igienico - sanitario che la legge ci impone». Per Fabio De Pascalis «preso atto di questo fenomeno, purtroppo sempre più frequente a causa della crisi economica imperante, non possiamo rimanere indifferenti. Se da un lato ci impegniamo a venire incontro ai pazienti, dall'altro però vigileremo su questo fenomeno».