Associazioni
L’alba di un cambiamento epocale: nasce il sindacato militare SILME
Sono stati necessari molti anni di lotta per giungere alla costituzione di una realtà riconosciuta e strutturata
Italia - lunedì 3 giugno 2019
12.17 Comunicato Stampa
Si è costituito il Sindacato Militare, il SILME (Sindacato Italiano Lavoratori Militari Esercito), un'organizzazione dedita alla tutela dei diritti dei militari dell'Esercito e delle altre Forze Armate.
"Sono stati necessari molti anni di lotta per giungere alla costituzione di una realtà riconosciuta e strutturata che potesse concretamente tutelare i diritti delle donne e degli uomini che vestono la divisa dello Stato. L'obiettivo è quello di rappresentare le donne e gli uomini che indossano una divisa e che quotidianamente si adoperano nella piena osservanza del proprio codice etico e secondo i fondamenti costituzionali della disciplina militare, uniti dai valori della solidarietà, della democrazia e dalla difesa del Paese dalle vecchie e dalle nuove minacce. Carlo Alberto Dalla Chiesa e coloro che hanno lottato per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, sono le figure a cui vogliamo ispirare il nostro lavoro, onorarne il coraggio, l'esempio, il pensiero, di chi ha tenuto alta la dignità, divenendo testimone della libertà di ciascuno di noi. Vogliamo essere uno strumento di armonizzazione; ci poniamo come una camera di compensazione dei conflitti, attraverso il prezioso strumento del dialogo e il confronto costruttivo, determinanti ai fini risolutivi di qualsiasi problematica che i colleghi riterranno opportuno sottoporci", sottolinea il Coordinatore nazionale, con delega ai rapporti politici-istituzionali, dott. Fabio Mirolla.
"Con questo spirito intendiamo procedere su tutti i fronti "caldi" della nostra realtà lavorativa, dalla tutela della maternità a quella delle necessità alloggiative dei militari in servizio, senza trascurare gli aspetti legati alla salvaguardia della salute, sia nelle operazioni di difesa interna che nei teatri esteri. Aspetto imprescindibile riguarderà l'assistenza dei nostri iscritti in caso di controversie disciplinari o di valutazione, nonché nelle situazioni di trasferimento del personale militare sul territorio nazionale e per i militari non idonei e transitati all'impiego civile. Di rilevante importanza sarà l'aspetto relazionale e comunicativo con i vertici politici ed istituzionali, al fine di portare le nostre istanze nel tempio della Democrazia: il Parlamento. Tutte le proposte terranno in considerazione la necessità di una crescita sia in termini giuridici che economici, con particolare riferimento alle categorie dei militari che più sono rimaste indietro in questi ultimi decenni. La nostra parola d'ordine sarà: "concertazione". Da qui il chiaro proponimento di revisionare la base degli iscritti e di indire periodicamente Assemblee e Convegni su tutto il territorio nazionale. Grande umiltà, determinazione ed alto senso di responsabilità saranno i tratti distintivi del nostro percorso sindacale, proteso unicamente a tutelare i diritti dei lavoratori. Il nostro riconoscimento, rappresenta l'alba di un cambiamento epocale, con la chiara convinzione che la nascita di un Sindacato Militare come il nostro potrà davvero elevare la qualità delle Forze Armate, introducendo nel sistema modelli di management più votati all'autorevolezza che all'autorità, con una visione volta alla difesa del Paese molto più moderna ed attuale. Una progettualità ambiziosa e necessaria, che sappia riavvicinare i cittadini alla realtà militare, che negli ultimi anni è stata percepita come lontana o distaccata, attraverso iniziative e manifestazioni capaci di trasmettere i valori fondanti dell'Istituzione: spirito di servizio e fedeltà alla Patria. Vogliamo chiudere augurando un buon lavoro, un lavoro con le necessarie tutele, per tutti".
"Sono stati necessari molti anni di lotta per giungere alla costituzione di una realtà riconosciuta e strutturata che potesse concretamente tutelare i diritti delle donne e degli uomini che vestono la divisa dello Stato. L'obiettivo è quello di rappresentare le donne e gli uomini che indossano una divisa e che quotidianamente si adoperano nella piena osservanza del proprio codice etico e secondo i fondamenti costituzionali della disciplina militare, uniti dai valori della solidarietà, della democrazia e dalla difesa del Paese dalle vecchie e dalle nuove minacce. Carlo Alberto Dalla Chiesa e coloro che hanno lottato per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, sono le figure a cui vogliamo ispirare il nostro lavoro, onorarne il coraggio, l'esempio, il pensiero, di chi ha tenuto alta la dignità, divenendo testimone della libertà di ciascuno di noi. Vogliamo essere uno strumento di armonizzazione; ci poniamo come una camera di compensazione dei conflitti, attraverso il prezioso strumento del dialogo e il confronto costruttivo, determinanti ai fini risolutivi di qualsiasi problematica che i colleghi riterranno opportuno sottoporci", sottolinea il Coordinatore nazionale, con delega ai rapporti politici-istituzionali, dott. Fabio Mirolla.
"Con questo spirito intendiamo procedere su tutti i fronti "caldi" della nostra realtà lavorativa, dalla tutela della maternità a quella delle necessità alloggiative dei militari in servizio, senza trascurare gli aspetti legati alla salvaguardia della salute, sia nelle operazioni di difesa interna che nei teatri esteri. Aspetto imprescindibile riguarderà l'assistenza dei nostri iscritti in caso di controversie disciplinari o di valutazione, nonché nelle situazioni di trasferimento del personale militare sul territorio nazionale e per i militari non idonei e transitati all'impiego civile. Di rilevante importanza sarà l'aspetto relazionale e comunicativo con i vertici politici ed istituzionali, al fine di portare le nostre istanze nel tempio della Democrazia: il Parlamento. Tutte le proposte terranno in considerazione la necessità di una crescita sia in termini giuridici che economici, con particolare riferimento alle categorie dei militari che più sono rimaste indietro in questi ultimi decenni. La nostra parola d'ordine sarà: "concertazione". Da qui il chiaro proponimento di revisionare la base degli iscritti e di indire periodicamente Assemblee e Convegni su tutto il territorio nazionale. Grande umiltà, determinazione ed alto senso di responsabilità saranno i tratti distintivi del nostro percorso sindacale, proteso unicamente a tutelare i diritti dei lavoratori. Il nostro riconoscimento, rappresenta l'alba di un cambiamento epocale, con la chiara convinzione che la nascita di un Sindacato Militare come il nostro potrà davvero elevare la qualità delle Forze Armate, introducendo nel sistema modelli di management più votati all'autorevolezza che all'autorità, con una visione volta alla difesa del Paese molto più moderna ed attuale. Una progettualità ambiziosa e necessaria, che sappia riavvicinare i cittadini alla realtà militare, che negli ultimi anni è stata percepita come lontana o distaccata, attraverso iniziative e manifestazioni capaci di trasmettere i valori fondanti dell'Istituzione: spirito di servizio e fedeltà alla Patria. Vogliamo chiudere augurando un buon lavoro, un lavoro con le necessarie tutele, per tutti".