Politica
ITA "Umberto I" di Andria: dopo l'incontro continua lo scontro
Carbone: «Confusione tra vaporizzazione e statizzazione», Patruno: «Polemiche strumentali»
Andria - lunedì 14 luglio 2014
13.32
Continua la bagarre che vede impegnati diversi esponenti del Partito Democratico di Andria e l'Amministrazione Provinciale della BAT sulla questione Istituto Tecnico Agrario "Umberto I". Dopo l'incontro di una settimana fa (Articolo 8 luglio 2014) tra il Presidente della BAT, Francesco Ventola ed esponenti delle opposizioni cittadine tra cui PD e Progetto Andria nonché una rappresentanza dei docenti a tempo determinato dell'Istituto, tornano le prese di posizione delle due parti in campo. L'ultimo giorno disponibile per intervenire e riportare all'origine l'iter cominciato dalla Provincia di Barletta Andria Trani, infatti, era l'ultimo Consiglio Provinciale della BAT di venerdì scorso.
Nessun ordine del giorno, tuttavia, è stato presentato o discusso e stamane è arrivato un nuovo intervento della Segretaria del Partito Democratico cittadino, Maria Carbone: «La questione Ita non è affatto risolta. La vicenda nasconde responsabilità ed errori grossolani a cui Ventola, in primis, deve porre rimedio. Entrambe le soluzioni prospettate nella riunione tenutasi qualche giorno fa in Provincia, su convocazione del Presidente, sono percorribili da parte di Ventola, per cui le persegua! Prosegua con il percorso di statalizzazione dell'ITA oppure lo stesso istituto rimanga paritario. Il caos creatosi attorno a questa vicenda ha come unici responsabili l'amministrazione provinciale e il Presidente stesso». Secca ed immediata la risposta dell'Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Patruno: «Dopo circa quindici anni di totale disinteresse, tutto d'un tratto il Partito Democratico di Andria comincia a preoccuparsi con una certa insistenza del futuro dell'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" di Andria. Forse le imminenti scadenze elettorali hanno risvegliato il centrosinistra andriese da anni ed anni di torpore?».
In particolare, tuttavia, Maria Carbone rilancia la questione passaggio all'Istituto Lotti di Andria: «La Giunta Provinciale consentendo al Lotti la stessa offerta formativa e approvando il trasferimento allo stesso delle prime due classi dell'Ita già da settembre, di fatto, vuole cancellare la secolare scuola paritaria Umberto I e, cosa alquanto singolare, lo fa sbagliando metodi e tempi - dice ancora Maria Carbone - Bene hanno fatto a marzo scorso, i docenti del'Ita a denunciare il rischio di cancellazione dell'istituto. Si è scoperto, allora, che il 30 giugno '14 sarebbero cessate tutte le attività dell'ITA, che la Fondazione Bonomo non aveva risorse per continuare l'attività di gestione dell'Ita e che il percorso di trasferimento dall'Ita al Lotti era un fatto incontrastabile, malgrado l'Ita avesse prodotto 80 nuove iscrizioni al primo anno e contasse circa 400 iscritti. La provincia, in modo raffazzonato con l'Ufficio Scolastico Regionale ha attivato il percorso di statalizzazione solo il 5 giugno. Ventola confonde la vaporizzazione dell'Ita con la statalizzazione». Poi l'affondo sulle ragioni di questa scelta: «L'Ita non essendo un'attività strumentale alla provincia è di peso - dice ancora Carbone - e l'amministratore provinciale se ne voleva liberare, per cui ha pensato bene si mettere in atto un'attività di gemmazione con il Lotti il quale, non avendo l'autonomia dei 600 iscritti, sarebbe dovuto diventare comprensivo di qualcos'altro. Sulla carta lo ha fatto diventare comprensivo dell'Ita in un'operazione informale che non può farsi perché l'Ita non è una scuola statale. Ecco quindi le ragioni di un percorso duplicato! La questione che attiene al processo di coesione con il Lotti non ha ragione di esistere. Il Presidente Ventola deve tornare sui suoi passi. Bisogna prima completare il processo di statalizzazione per ottenere una scuola statale che si chiamerà Istituto Tecnico Agrario Umberto I».
Ma lo stesso Patruno ha rispedito al mittente l'idea degli errori commessi e soprattutto dell'impegno profuso per l'Istituto Tecnico Agrario: «Tenendo fede a quello spirito di condivisione e trasparenza che da sempre ci contraddistingue, nei giorni scorsi abbiamo ospitato in Provincia il gruppo consiliare del PD di Andria per un confronto utile a fornire tutte le delucidazioni del caso - ha proseguito l'Assessore Patruno -. Incontro al termine del quale, inoltre, proprio gli amici del Partito Democratico si erano ripromessi di prodigarsi nel contribuire al rilancio dell'Ita attraverso alcune interlocuzioni con il Governo Renzi, a chiara matrice PD. Ma, evidentemente, ad Andria è già iniziata la campagna elettorale, e qualcuno preferisce strumentalizzare le sorti dell'Istituto Tecnico Agrario, affermando tutto e il contrario di tutto, tradendo il proprio pensiero e rimangiando gli impegni assunti. Da parte nostra, però, non c'è alcuna intenzione di buttarla nella bagarre politica: l' "Umberto I" è un patrimonio troppo importante del nostro territorio per divenire materia di scontro in vista delle prossime elezioni».
Nessun ordine del giorno, tuttavia, è stato presentato o discusso e stamane è arrivato un nuovo intervento della Segretaria del Partito Democratico cittadino, Maria Carbone: «La questione Ita non è affatto risolta. La vicenda nasconde responsabilità ed errori grossolani a cui Ventola, in primis, deve porre rimedio. Entrambe le soluzioni prospettate nella riunione tenutasi qualche giorno fa in Provincia, su convocazione del Presidente, sono percorribili da parte di Ventola, per cui le persegua! Prosegua con il percorso di statalizzazione dell'ITA oppure lo stesso istituto rimanga paritario. Il caos creatosi attorno a questa vicenda ha come unici responsabili l'amministrazione provinciale e il Presidente stesso». Secca ed immediata la risposta dell'Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Patruno: «Dopo circa quindici anni di totale disinteresse, tutto d'un tratto il Partito Democratico di Andria comincia a preoccuparsi con una certa insistenza del futuro dell'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" di Andria. Forse le imminenti scadenze elettorali hanno risvegliato il centrosinistra andriese da anni ed anni di torpore?».
In particolare, tuttavia, Maria Carbone rilancia la questione passaggio all'Istituto Lotti di Andria: «La Giunta Provinciale consentendo al Lotti la stessa offerta formativa e approvando il trasferimento allo stesso delle prime due classi dell'Ita già da settembre, di fatto, vuole cancellare la secolare scuola paritaria Umberto I e, cosa alquanto singolare, lo fa sbagliando metodi e tempi - dice ancora Maria Carbone - Bene hanno fatto a marzo scorso, i docenti del'Ita a denunciare il rischio di cancellazione dell'istituto. Si è scoperto, allora, che il 30 giugno '14 sarebbero cessate tutte le attività dell'ITA, che la Fondazione Bonomo non aveva risorse per continuare l'attività di gestione dell'Ita e che il percorso di trasferimento dall'Ita al Lotti era un fatto incontrastabile, malgrado l'Ita avesse prodotto 80 nuove iscrizioni al primo anno e contasse circa 400 iscritti. La provincia, in modo raffazzonato con l'Ufficio Scolastico Regionale ha attivato il percorso di statalizzazione solo il 5 giugno. Ventola confonde la vaporizzazione dell'Ita con la statalizzazione». Poi l'affondo sulle ragioni di questa scelta: «L'Ita non essendo un'attività strumentale alla provincia è di peso - dice ancora Carbone - e l'amministratore provinciale se ne voleva liberare, per cui ha pensato bene si mettere in atto un'attività di gemmazione con il Lotti il quale, non avendo l'autonomia dei 600 iscritti, sarebbe dovuto diventare comprensivo di qualcos'altro. Sulla carta lo ha fatto diventare comprensivo dell'Ita in un'operazione informale che non può farsi perché l'Ita non è una scuola statale. Ecco quindi le ragioni di un percorso duplicato! La questione che attiene al processo di coesione con il Lotti non ha ragione di esistere. Il Presidente Ventola deve tornare sui suoi passi. Bisogna prima completare il processo di statalizzazione per ottenere una scuola statale che si chiamerà Istituto Tecnico Agrario Umberto I».
Ma lo stesso Patruno ha rispedito al mittente l'idea degli errori commessi e soprattutto dell'impegno profuso per l'Istituto Tecnico Agrario: «Tenendo fede a quello spirito di condivisione e trasparenza che da sempre ci contraddistingue, nei giorni scorsi abbiamo ospitato in Provincia il gruppo consiliare del PD di Andria per un confronto utile a fornire tutte le delucidazioni del caso - ha proseguito l'Assessore Patruno -. Incontro al termine del quale, inoltre, proprio gli amici del Partito Democratico si erano ripromessi di prodigarsi nel contribuire al rilancio dell'Ita attraverso alcune interlocuzioni con il Governo Renzi, a chiara matrice PD. Ma, evidentemente, ad Andria è già iniziata la campagna elettorale, e qualcuno preferisce strumentalizzare le sorti dell'Istituto Tecnico Agrario, affermando tutto e il contrario di tutto, tradendo il proprio pensiero e rimangiando gli impegni assunti. Da parte nostra, però, non c'è alcuna intenzione di buttarla nella bagarre politica: l' "Umberto I" è un patrimonio troppo importante del nostro territorio per divenire materia di scontro in vista delle prossime elezioni».