Eventi e cultura
“Invasione di campo”, il saggio di Nichil e Lala fa tappa al Circolo dei Lettori di Andria
Tra calcio e letteratura, presentazione sabato 28 agosto alle ore 19:30, presso il Chiostro del Seminario Vescovile
Andria - giovedì 26 agosto 2021
Sabato 28 agosto alle ore 19:30, presso il Chiostro del Seminario Vescovile, in Largo del Seminario n. 4, riprendono, dopo la pausa estiva, gli appuntamenti letterari del Circolo dei Lettori di Andria in collaborazione con la Biblioteca Diocesana "San Tommaso D'Aquino". L'occasione è data dalla presentazione del volume "Invasione di campo. Il gioco del calcio nel linguaggio e nel racconto della politica", saggio al confine tra linguistica e narrazione, scritto dal giornalista Pierpaolo Lala e dal linguista Rocco Luigi Nichil, con prefazione di Marco Damilano e postfazione di Filippo Ceccarelli, di recente pubblicato per Manni Editori.
La lunga storia d'amore tra panchine a bordo campo e aule parlamentari nasce in Italia già tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, muove i primi passi negli anni del fascismo, inizia a correre durante la Prima Repubblica e va a segno con le vittorie sportive e politiche di Berlusconi, arrivando con forza immutata fino ai giorni nostri. Era dunque inevitabile che la lingua della politica fosse contagiata da slogan e metafore provenienti dal mondo del pallone, sia nel gergo dei parlamentari che in quello giornalistico, nei discorsi ufficiali come sui manifesti elettorali. Certo, i vari assist, pressing e zona Cesarini hanno avuto fortuna anche nella lingua comune; così il lessico immediatamente comprensibile e con il quale gli italiani hanno grande confidenza è stato scelto per rendere familiari alcuni volti, e alcune discese in campo. Il caso più celebre è sicuramente quello del Cavaliere, ma la connessione tra politica e calcio in Italia è antica, e non conosce cartellino rosso.
Lo spassoso e al contempo scientifico percorso di analisi storica e linguistica è impreziosito da interventi inediti dei giornalisti Marino Sinibaldi (già direttore di Rai Radio3) e Riccardo Luna (fondatore de "Il Romanista" e firma de "la Repubblica"), del conduttore della trasmissione radiofonica cult Un giorno da pecora Giorgio Lauro, dei comunicatori politici Francesco Nicodemo e Dino Amenduni, delle giornaliste Wanda Marra e Alessandra Sardoni, dell'autore tv Antonio Sofi, dei sociologi Giovanni Boccia Artieri e Stefano Cristante, del linguista e giornalista Silverio Novelli, che cura il magazine "Lingua italiana" di Treccani, della storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto Riccardo Cucchi, del semiologo Stefano Bartezzaghi e di Edoardo Novelli, responsabile dell'Archivio degli spot politici italiani. Il volume è completato da un glossario (da 0 a 0 a Zona Cesarini/Ciampolillo) con un centinaio tra vocaboli e modi di dire nati nel mondo del calcio e traslati nel dibattito politico.
«La semplificazione del linguaggio, la divisione del mondo in squadra amica e squadre nemiche, più che avversarie, proprio mentre in politica avanzavano le passioni tristi e le appartenenze deboli, diciamo pure un sostanziale disinteresse pronto a sfociare nel rancore, nella rabbia, nel risentimento: verso il Palazzo, la casta, l'arbitro venduto», scrive Damilano nella prefazione. «Un deprecabile caso di parassitismo: questo pensavo e ancora un po' penso dei politici che ogni piè sospinto parlano di calcio, prima lo vivevo con sdegno e qualche lampo di furore, adesso con infastidita rassegnazione che vorrebbe ripiegarsi verso la serenità rinunciataria, che ci vuoi fare, pazienza, doveva andare così...», esordisce invece Filippo Ceccarelli nella sua postfazione.
L'ingresso è gratuito con obbligo di presentazione del green pass secondo la normativa vigente in materia di eventi aperti al pubblico.
La lunga storia d'amore tra panchine a bordo campo e aule parlamentari nasce in Italia già tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, muove i primi passi negli anni del fascismo, inizia a correre durante la Prima Repubblica e va a segno con le vittorie sportive e politiche di Berlusconi, arrivando con forza immutata fino ai giorni nostri. Era dunque inevitabile che la lingua della politica fosse contagiata da slogan e metafore provenienti dal mondo del pallone, sia nel gergo dei parlamentari che in quello giornalistico, nei discorsi ufficiali come sui manifesti elettorali. Certo, i vari assist, pressing e zona Cesarini hanno avuto fortuna anche nella lingua comune; così il lessico immediatamente comprensibile e con il quale gli italiani hanno grande confidenza è stato scelto per rendere familiari alcuni volti, e alcune discese in campo. Il caso più celebre è sicuramente quello del Cavaliere, ma la connessione tra politica e calcio in Italia è antica, e non conosce cartellino rosso.
Lo spassoso e al contempo scientifico percorso di analisi storica e linguistica è impreziosito da interventi inediti dei giornalisti Marino Sinibaldi (già direttore di Rai Radio3) e Riccardo Luna (fondatore de "Il Romanista" e firma de "la Repubblica"), del conduttore della trasmissione radiofonica cult Un giorno da pecora Giorgio Lauro, dei comunicatori politici Francesco Nicodemo e Dino Amenduni, delle giornaliste Wanda Marra e Alessandra Sardoni, dell'autore tv Antonio Sofi, dei sociologi Giovanni Boccia Artieri e Stefano Cristante, del linguista e giornalista Silverio Novelli, che cura il magazine "Lingua italiana" di Treccani, della storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto Riccardo Cucchi, del semiologo Stefano Bartezzaghi e di Edoardo Novelli, responsabile dell'Archivio degli spot politici italiani. Il volume è completato da un glossario (da 0 a 0 a Zona Cesarini/Ciampolillo) con un centinaio tra vocaboli e modi di dire nati nel mondo del calcio e traslati nel dibattito politico.
«La semplificazione del linguaggio, la divisione del mondo in squadra amica e squadre nemiche, più che avversarie, proprio mentre in politica avanzavano le passioni tristi e le appartenenze deboli, diciamo pure un sostanziale disinteresse pronto a sfociare nel rancore, nella rabbia, nel risentimento: verso il Palazzo, la casta, l'arbitro venduto», scrive Damilano nella prefazione. «Un deprecabile caso di parassitismo: questo pensavo e ancora un po' penso dei politici che ogni piè sospinto parlano di calcio, prima lo vivevo con sdegno e qualche lampo di furore, adesso con infastidita rassegnazione che vorrebbe ripiegarsi verso la serenità rinunciataria, che ci vuoi fare, pazienza, doveva andare così...», esordisce invece Filippo Ceccarelli nella sua postfazione.
L'ingresso è gratuito con obbligo di presentazione del green pass secondo la normativa vigente in materia di eventi aperti al pubblico.