Vita di città
Interramento ferroviario ad Andria, partito il conto alla rovescia per la "metropolitana leggera"
Meno di due anni per la consegna. I disagi non mancheranno ma al Comune è già al lavoro un tavolo tecnico per trovare soluzioni alla viabilità, via Bisceglie forse a senso unico durante interventi
Andria - venerdì 8 aprile 2022
14.28
Gli scavi sono cominciati, si andrà sotto di almeno 9 metri. Nella stazione centrale di Andria punto nevralgico del maxi cantiere di interramento della Ferrovia Bari Nord oggi 8 aprile si è svolto il sopralluogo dei tecnici della Ferrotramviaria, del consorzio che si sta occupando dell'opera e dei rappresentanti del Comune servito a chiarire tempi e modalità di svolgimento della grande opera che consegnerà agli andriesi una città a più livelli per una nuova concezione degli spostamenti: l'interramento avrà 3232 metri di lunghezza di cui 2700 interrato e 532 fuori terra, durata 574 giorni previsti per la realizzazione. Una settimana fa l'approvazione del progetto esecutivo, ora può partire ufficialmente il conto alla rovescia con la consapevolezza che i disagi certo non mancheranno.
«Ci saranno dei disagi che sono quelli normali legati a qualunque tipo di intervento: anche in casa quando si fanno degli interventi di rifacimento c'è qualche disagio, figuriamoci in una città. Tra l'altro la sfida è anche quella di ripensare la città dal punto di vista della mobilità quindi immaginare che dopo un'opera del genere si torni a fare gli stessi errori del passato e ad avere le stesse carrabilità del passato, gli stessi ingorghi del passato, significa che ovviamente ci lasceremo sfuggire invece un'opportunità di cambiare tutti insieme», ha detto il sindaco Giovanna Bruno garantendo che seguirà quotidianamente l'andamento del cronoprogramma dei lavori.
L'opera sarà quasi interamente in trincea, la ferrovia dunque non si vedrà ma sarà una sorta di metropolitana leggera, ci saranno delle "piastre di interconnessione" come per esempio quella in programma in via Trani. lavori da oltre 60 milioni di euro in realtà sono partiti già a gennaio con opere preparatorie come la bonifica bellica e l'individuazione di tutti i sottoservizi fattori che nelle opere pubbliche possono determinare l'allungamento dei tempi. «L'aumento dei tempi ovviamente imprevisti, in situazioni come queste sono all'ordine del giorno: è un'opera impegnativa perché viene effettuata in ambito urbano. Ma alla fine Andria avrà tre stazioni e un sistema di mobilità interna metropolitano; è un progetto che tra l'altro si va a inquadrare con i fondi del Pnrr e il raddoppio della Andria-Barletta, l'interconnessione alla rete nazionale nella stazione di Barletta centrale e questo vorrà dire che ad Andria transiteranno anche i treni di altre imprese ferroviarie Trenitalia e Ferrovie del Gargano, e questo è un salto di qualità gigantesco», ha concluso Massimo Nitti Direttore Generale di Ferrotramviaria.
I problemi più importanti per la viabilità e i cittadini ci saranno sicuramente nel momento in cui i lavori arriveranno all'altezza dei passaggi livello da chiudere, che poi sono gli obiettivi del progetto: eliminare cioè le ghigliottine che tagliano in due la viabilità ad Andria. I primi passaggi ad essere chiusi saranno quello di viale Gramsci e il sovrappasso di via Bisceglie: il primo a fine aprile, il secondo a inizio maggio, a poca distanza l'una dall'altro. Dopodiché seguiranno via Ospedaletto, via Vecchia Barletta e via Barletta. Sarà data notizia delle date in cui tutto accadrà. La chiusura di ogni singolo passaggio andrà dai 5 ai 6 mesi ma almeno per via Bisceglie e via Trani si stanno studiando soluzioni perché sono due strade troppo importanti per essere interdette completamente al traffico. C'è per questo un tavolo tecnico. Nell'intervista allegata l'ingegnere di Ferrotramviaria Pio Fabietti spiega le soluzioni all'esame, sia per via Bisceglie che non sarà chiusa al traffico ma probabilmente resa a senso unico che per via Trani.
«Ci saranno dei disagi che sono quelli normali legati a qualunque tipo di intervento: anche in casa quando si fanno degli interventi di rifacimento c'è qualche disagio, figuriamoci in una città. Tra l'altro la sfida è anche quella di ripensare la città dal punto di vista della mobilità quindi immaginare che dopo un'opera del genere si torni a fare gli stessi errori del passato e ad avere le stesse carrabilità del passato, gli stessi ingorghi del passato, significa che ovviamente ci lasceremo sfuggire invece un'opportunità di cambiare tutti insieme», ha detto il sindaco Giovanna Bruno garantendo che seguirà quotidianamente l'andamento del cronoprogramma dei lavori.
L'opera sarà quasi interamente in trincea, la ferrovia dunque non si vedrà ma sarà una sorta di metropolitana leggera, ci saranno delle "piastre di interconnessione" come per esempio quella in programma in via Trani. lavori da oltre 60 milioni di euro in realtà sono partiti già a gennaio con opere preparatorie come la bonifica bellica e l'individuazione di tutti i sottoservizi fattori che nelle opere pubbliche possono determinare l'allungamento dei tempi. «L'aumento dei tempi ovviamente imprevisti, in situazioni come queste sono all'ordine del giorno: è un'opera impegnativa perché viene effettuata in ambito urbano. Ma alla fine Andria avrà tre stazioni e un sistema di mobilità interna metropolitano; è un progetto che tra l'altro si va a inquadrare con i fondi del Pnrr e il raddoppio della Andria-Barletta, l'interconnessione alla rete nazionale nella stazione di Barletta centrale e questo vorrà dire che ad Andria transiteranno anche i treni di altre imprese ferroviarie Trenitalia e Ferrovie del Gargano, e questo è un salto di qualità gigantesco», ha concluso Massimo Nitti Direttore Generale di Ferrotramviaria.
I problemi più importanti per la viabilità e i cittadini ci saranno sicuramente nel momento in cui i lavori arriveranno all'altezza dei passaggi livello da chiudere, che poi sono gli obiettivi del progetto: eliminare cioè le ghigliottine che tagliano in due la viabilità ad Andria. I primi passaggi ad essere chiusi saranno quello di viale Gramsci e il sovrappasso di via Bisceglie: il primo a fine aprile, il secondo a inizio maggio, a poca distanza l'una dall'altro. Dopodiché seguiranno via Ospedaletto, via Vecchia Barletta e via Barletta. Sarà data notizia delle date in cui tutto accadrà. La chiusura di ogni singolo passaggio andrà dai 5 ai 6 mesi ma almeno per via Bisceglie e via Trani si stanno studiando soluzioni perché sono due strade troppo importanti per essere interdette completamente al traffico. C'è per questo un tavolo tecnico. Nell'intervista allegata l'ingegnere di Ferrotramviaria Pio Fabietti spiega le soluzioni all'esame, sia per via Bisceglie che non sarà chiusa al traffico ma probabilmente resa a senso unico che per via Trani.