Vita di città
«Intere famiglie dedite allo spaccio», la denuncia di don Riccardo Agresti
Il parroco spiega cosa accade nel quartiere Camaggio con «interventi per la sicurezza lacunosi»
Andria - venerdì 5 maggio 2017
9.41
«E' da tempo che diciamo che il nostro territorio ha bisogno di essere controllato con gli strumenti che la Polizia e i Carabinieri hanno a disposizione. Siamo certi che il loro lavoro viene svolto con perizia ma non è tempestivo. Non si può assistere con indifferenza. Nei tanti dialoghi con noi, diverse famiglie hanno denunciato questa situazione incresciosa, quella di vedere famiglie intere organizzate nella detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si sa che c'è molta paura di essere additati come gli "infami" di vicinato che non si sanno "fare gli affari propri". Gli interventi delle istituzioni preposte alla sicurezza di chi denuncia, sono lacunosi e non mirano a tutelare chi vuole che il bene comune sia un valore "alto" da proteggere», la denuncia arriva da don Riccardo Agresti, parroco de "Le Croci", la parrocchia del quartiere Camaggio.
Non solo don Riccardo spiega anche cosa ci vorrebbe e parla di «un intervento puntuale e feriale e non legato solo alle emergenze; un lavoro capillare quotidiano viene chiesto da tempo nel nostro quartiere. C'è gente che la mattina è "anonima" tra gli altri mentre, la sera, festeggiano perché portano droga ai giovani. Noi non possiamo tacere! Il nostro territorio merita rispetto! Da qui a poco, saremo invasi da tanti "pseudo-politici" che hanno le migliori soluzioni da somministrare su un territorio che, tra l'altro, non conoscono. Si dipingono come "i salvatori" del territorio! Via! Non li vogliamo! Lo diciamo oggi e saremo fermi anche domani: la gente del territorio non va illusa con false promesse e con facili soluzioni. Vogliamo che ad emergere sia, invece, gente che è presente sul territorio e lo serve con ferialità, esponendosi e sporcandosi le mani, impopolari e senza pensare ai voti!».
«Concludendo, vi poniamo una domanda: perché queste famiglie denunciano da noi e non nelle sedi opportune? Creiamo ponti di fiducia con il nostro territorio e sicuramente la qualità della vita migliorerà con la collaborazione di tanta gente onesta che vuole che il nostro quartiere brilli di onestà e la nostra città di legalità», conclude il parroco.
Non solo don Riccardo spiega anche cosa ci vorrebbe e parla di «un intervento puntuale e feriale e non legato solo alle emergenze; un lavoro capillare quotidiano viene chiesto da tempo nel nostro quartiere. C'è gente che la mattina è "anonima" tra gli altri mentre, la sera, festeggiano perché portano droga ai giovani. Noi non possiamo tacere! Il nostro territorio merita rispetto! Da qui a poco, saremo invasi da tanti "pseudo-politici" che hanno le migliori soluzioni da somministrare su un territorio che, tra l'altro, non conoscono. Si dipingono come "i salvatori" del territorio! Via! Non li vogliamo! Lo diciamo oggi e saremo fermi anche domani: la gente del territorio non va illusa con false promesse e con facili soluzioni. Vogliamo che ad emergere sia, invece, gente che è presente sul territorio e lo serve con ferialità, esponendosi e sporcandosi le mani, impopolari e senza pensare ai voti!».
«Concludendo, vi poniamo una domanda: perché queste famiglie denunciano da noi e non nelle sedi opportune? Creiamo ponti di fiducia con il nostro territorio e sicuramente la qualità della vita migliorerà con la collaborazione di tanta gente onesta che vuole che il nostro quartiere brilli di onestà e la nostra città di legalità», conclude il parroco.