Scuola e Lavoro
Inizio scuola, Lapenna: «Augurio di un buon cammino formativo»
Il Presidente dell'Associazione Genitori di Andria parla anche di "Gender"
Andria - lunedì 14 settembre 2015
8.46
«L'Associazione Genitori di Andria desidera augurare un buon cammino formativo ed educativo a tutti, piccoli e grandi. Ciascuno di noi abbia a cuore il successo formativo dei giovani. Ai docenti, in particolar modo, esprimiamo il nostro ringraziamento per la passione e l'impegno che metteranno in campo in quest'anno scolastico». Nel giorno del debutto del nuovo anno scolastico è Riccardo Lapenna, Presidente dell'Associazione Genitori di Andria ad augurare buon lavoro a tutto il mondo della scuola ma soprattutto a ragionare su di un tema che ha cominciato a divenire essenziale nel panorama della discussione globale: il "Gender".
«Vogliamo anche offrire un contributo su uno dei punti cruciali che ha animato questa estate attraverso un confronto serrato ed una forte contrapposizione fra le famiglie - dice Lapenna - ovvero il comma 16 della legge di riforma sulla "Buona Scuola" che qui riportiamo: "il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto legge 14 agosto 2013" in cui si è voluto interpretare, da parte di alcune famiglie, come un invito alle scuole ad aprirsi alla teoria del Gender ed affrontare il tema dell'omofobia. Ed è proprio questo articolo di legge sul superamento degli "stereotipi di genere" che ha alimentato il dibattito con ampia protesta per l'attacco violento al concetto di famiglia e della sua struttura naturale e non il comma 16 della legge di riforma su "La Buona Scuola". L'educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, le azioni di contrasto al bullismo, sono tematiche che la scuola ha il dovere di affrontare. Sono trasversali a tutte le discipline per la promozione e il rispetto della persona, delle libertà individuali e l'educazione all'accoglienza. Questo significa che la legge su "La Buona Scuola" pone l'attenzione su temi di grande sensibilità sociale, che la scuola, per il ruolo che svolge, non può ignorare o disattendere».
«Il principio è legittimo, se mai è l'interpretazione distorta o pretestuosa che va contrastata - ribadisce Lapenna - Non si può consentire che sistemi pseudo-scientifici vengano imposti nelle scuole; qualora ciò dovesse verificarsi, con la giustificazione di voler contrastare bullismo e discriminazione, in verità mirano a modificare il concetto di famiglia, di genitorialità, a favore dell'indifferentismo di genere e della diffusione della teoria del "Gender". Per questo l'A.Ge. non intende promuovere battaglie contro identità diverse e la libera scelta di stili di vita, ma affermare che l'azione educativa nella scuola si realizza mediante la collaborazione con la famiglia, la prima fondamentale agenzia educativa, con il diritto di decidere ed orientare i propri figli. Ecco allora l'invito che facciamo ai genitori all'inizio di questo nuovo anno scolastico: riappropriamoci del nostro ruolo di primi educatori dei nostri figli ed impariamo ad esercitare in pieno la nostra corresponsabilità educativa nella scuola, insieme ai docenti, ai Dirigenti scolastici ed a tutto il personale. La C.M. del 6 luglio 2015 richiama l'attenzione alle famiglie che "hanno il diritto, ma anche il dovere di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'offerta formativa e, per la scuola secondaria sottoscrivere formalmente il Patto di corresponsabilità educativa».
Ed è la stessa A.GE. a lanciare alcuni suggerimenti ai genitori stessi: «Prestare attenzione al Piano dell'Offerta Formativa che con la nuova riforma sarà triennale con aggiornamento annuale, in cui vengono riportate tutte le attività programmate anche in collaborazione con i genitori attraverso i consigli di classe ed il consiglio di istituto - dice Lapenna - Valutare attentamente gli insegnamenti curricolari (obbligatori) e quelli extracurricolari (facoltativi) per i quali si può chiedere l'esonero. Se le attività extracurricolari si svolgono in orario normale di lezione, la scuola è tenuta a garantire, in alternativa, altre attività di sviluppo. Il genitore ne ha diritto a chiedere tutti i chiarimenti inerenti le attività extracurricolari ai rappresentanti dei genitori nei consigli di classe e nel consiglio di istituto e, qualora non ricevesse esaurienti risposte, anche al Dirigente scolastico. E' possibile presentare inoltre, all'atto dell'iscrizione o anche successivamente, una istanza di consenso informato preventivo da far protocollare alla segreteria della scuola in cui si richiede di esonerare il proprio figlio da attività inerenti la teoria del Gender, con la possibilità di fare attività alternative, qualora queste si svolgano in orario normale. A tal proposito l'A.Ge. Andria sarà disponibile, per chiarimenti e per ritiro modello consenso informato, presso la propria sede in Via Podgora, 9 il giovedì dalle 19,00 alle 20,00 a partire dal 24 settembre. Nel corso di quest'anno scolastico si provvederà anche a formare i genitori impegnati negli OO.CC. della scuola».
«Vogliamo anche offrire un contributo su uno dei punti cruciali che ha animato questa estate attraverso un confronto serrato ed una forte contrapposizione fra le famiglie - dice Lapenna - ovvero il comma 16 della legge di riforma sulla "Buona Scuola" che qui riportiamo: "il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto legge 14 agosto 2013" in cui si è voluto interpretare, da parte di alcune famiglie, come un invito alle scuole ad aprirsi alla teoria del Gender ed affrontare il tema dell'omofobia. Ed è proprio questo articolo di legge sul superamento degli "stereotipi di genere" che ha alimentato il dibattito con ampia protesta per l'attacco violento al concetto di famiglia e della sua struttura naturale e non il comma 16 della legge di riforma su "La Buona Scuola". L'educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, le azioni di contrasto al bullismo, sono tematiche che la scuola ha il dovere di affrontare. Sono trasversali a tutte le discipline per la promozione e il rispetto della persona, delle libertà individuali e l'educazione all'accoglienza. Questo significa che la legge su "La Buona Scuola" pone l'attenzione su temi di grande sensibilità sociale, che la scuola, per il ruolo che svolge, non può ignorare o disattendere».
«Il principio è legittimo, se mai è l'interpretazione distorta o pretestuosa che va contrastata - ribadisce Lapenna - Non si può consentire che sistemi pseudo-scientifici vengano imposti nelle scuole; qualora ciò dovesse verificarsi, con la giustificazione di voler contrastare bullismo e discriminazione, in verità mirano a modificare il concetto di famiglia, di genitorialità, a favore dell'indifferentismo di genere e della diffusione della teoria del "Gender". Per questo l'A.Ge. non intende promuovere battaglie contro identità diverse e la libera scelta di stili di vita, ma affermare che l'azione educativa nella scuola si realizza mediante la collaborazione con la famiglia, la prima fondamentale agenzia educativa, con il diritto di decidere ed orientare i propri figli. Ecco allora l'invito che facciamo ai genitori all'inizio di questo nuovo anno scolastico: riappropriamoci del nostro ruolo di primi educatori dei nostri figli ed impariamo ad esercitare in pieno la nostra corresponsabilità educativa nella scuola, insieme ai docenti, ai Dirigenti scolastici ed a tutto il personale. La C.M. del 6 luglio 2015 richiama l'attenzione alle famiglie che "hanno il diritto, ma anche il dovere di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'offerta formativa e, per la scuola secondaria sottoscrivere formalmente il Patto di corresponsabilità educativa».
Ed è la stessa A.GE. a lanciare alcuni suggerimenti ai genitori stessi: «Prestare attenzione al Piano dell'Offerta Formativa che con la nuova riforma sarà triennale con aggiornamento annuale, in cui vengono riportate tutte le attività programmate anche in collaborazione con i genitori attraverso i consigli di classe ed il consiglio di istituto - dice Lapenna - Valutare attentamente gli insegnamenti curricolari (obbligatori) e quelli extracurricolari (facoltativi) per i quali si può chiedere l'esonero. Se le attività extracurricolari si svolgono in orario normale di lezione, la scuola è tenuta a garantire, in alternativa, altre attività di sviluppo. Il genitore ne ha diritto a chiedere tutti i chiarimenti inerenti le attività extracurricolari ai rappresentanti dei genitori nei consigli di classe e nel consiglio di istituto e, qualora non ricevesse esaurienti risposte, anche al Dirigente scolastico. E' possibile presentare inoltre, all'atto dell'iscrizione o anche successivamente, una istanza di consenso informato preventivo da far protocollare alla segreteria della scuola in cui si richiede di esonerare il proprio figlio da attività inerenti la teoria del Gender, con la possibilità di fare attività alternative, qualora queste si svolgano in orario normale. A tal proposito l'A.Ge. Andria sarà disponibile, per chiarimenti e per ritiro modello consenso informato, presso la propria sede in Via Podgora, 9 il giovedì dalle 19,00 alle 20,00 a partire dal 24 settembre. Nel corso di quest'anno scolastico si provvederà anche a formare i genitori impegnati negli OO.CC. della scuola».