Attualità
Inizio dell'anno giubilare alla Masseria "San Vittore": Santa Messa con Mons. Mansi
Dal suo avvio sei anni fa, in questo luogo della Murgia, più di 100 persone hanno potuto sperimentare questo "donarsi nel lavoro"
Andria - lunedì 13 gennaio 2025
11.36
La fredda giornata invernale non ha dissuaso i tanti fedeli che ieri, domenica 12 gennaio, hanno partecipato alla santa messa celebrata dal Vescovo mons. Luigi Mansi, presso la Masseria San Vittore di Andria, sede del progetto diocesano di giustizia riparativa, rivolto a detenuti residenziali e non, denominato "Senza Sbarre", che vede in Don Riccardo Agresti e Don Vincenzo Giannelli, "motori instancabili" di questa "macchina" di redenzione e recupero sociale in cui è possibile, producendo i taralli "A mano libera", scontare pene alternative al carcere.
Una cerimonia religiosa carica di significato, nella ricorrenza liturgica della "Festa del Battesimo di Gesù", in questo particolare luogo di "Speranza", inserito tra le ottanta chiese e santuari di Puglia dov' è possibile, durante l'Anno Santo, ottenere l'indulgenza.
Istituzioni locali, quali il Sindaco di Andria Giovanna Bruno, il procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, il sostituto Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Bari Giannicola Sinisi, egli stesso tra i volontario della Comunità Senza Sbarre, il direttore della Casa Circondariale di Trani Giuseppe Altomare con la collega della Casa Circondariale di Bari Valeria Pirè, insieme ai tanti amici e sostenitori - tra questi l'attore Sebastiano Somma, che anche ieri non ha mancato di essere presente- di questo progetto alternativo ed innovativo, che la Caritas nazionale ha voluto sostenere al suo nascere. Presenti alla cerimonia liturgica anche due detenuti islamici, ammessi a questo programma di rieducazione e recupero sociale.
E dal suo avvio sei anni fa, in questo luogo della Murgia, più di 100 persone hanno potuto sperimentare questo "donarsi nel lavoro, perché noi riteniamo che attraverso il lavoro la persona si riscatta e acquista nuovamente la propria dignità", come ha sottolineato Don Riccardo Agresti. "Non ci stancheremo di credere che questo progetto sia opera ed iniziativa di Dio ed oggi, questa celebrazione e questo momento che abbiamo insieme vissuto, consolidano le convinzioni che, frequentando i "santuari scomodi", e questa Comunità certamente lo è, si avverte la presenza di Dio che dialoga, scruta ed incoraggia a non desistere nell'essere "pellegrini di speranza" e nell'essere fiduciosi in Lui".
"Con il Vescovo Mansi, i collaboratori e sostenitori, ringraziamo tutta la Magistratura di Sorveglianza di Bari che, sin da subito, ha creduto nel progetto diocesano "Senza Sbarre" e che quotidianamente cammina nel trovare programmi trattamentali che siano idonei per una autentica revisione critica e che possa re-inserire ogni affidato nella propria famiglia, nella società e nel mondo del lavoro", ha quindi concluso Don Riccardo Agresti.
E' quindi toccato ad Antonio, non senza emozione, portavoce dei detenuti ammessi a questo programma, ringraziare quanti hanno permesso il nascere e lo svolgimento di questo progetto, che dona non solo speranza ma anche fiducia dove, con la consapevolezza di aver sbagliato nei confronti della società e del prossimo, si immagina una visione nuova e partecipata della propria vita.