Politica
Incontro di Fratelli d'Italia AN sul rapporto tra clienti e banche
Si terrà il prossimo 21 febbraio. Interverrà l'avv. Domenico Samele
Andria - lunedì 15 febbraio 2016
9.28
Proseguono le manifestazioni del gruppo andriese di Fratelli d'Italia AN, che questa volta propone un incontro il prossimo 21 Febbraio 2016 alle ore 10.30 presso il Bar Montereale in C.so Cavour 164, dal titolo "La fiducia tradita: aspetti pratici nel rapporto tra cliente ed istituto bancario".
«Il nostro intento - spiega il portavoce cittadino di FDI AN, Gaetano Di Terlizzi - è proseguire lungo il percorso già tracciato sin dall'inizio della nostra attività politica, ovvero essere al servizio dei cittadini, cercando di dare risposte ai tanti dubbi e mille problematiche quotidiane delle famiglie, trattando questa volta, il delicato tema del rapporto tra il cliente e l'istituto bancario. Ringrazio - prosegue Di Terlizzi - per la sua partecipazione, l'Avv. Domenico Samele (tutela del consumatore), che saprà di certo meglio interpretare le problematiche che affioreranno da parte dei partecipanti, cercando, in un'ottica di proficuo confronto, di dare risposta ai tanti dubbi da parte di quanti ad oggi vedono profondamente minato il rapporto di fiducia con gli istituti bancari. Di certo non giova alla causa, il continuo rincorrersi di notizie riguardanti lo scandalo della Banca Etruria e quanto ciò ha prodotto su scale generale, di fatti quello che gli ex manager della banca temevano di più, è accaduto, ovvero la procura di Arezzo ha aperto il quinto filone di inchiesta, questa volta per il reato di bancarotta fraudolenta. Le indagini sono partite con l'insolvenza della vecchia Banca Etruria, stabilita dal Tribunale fallimentare aretino, e puntano in alto, cioè verso chi ha governato la Popolare tra il 2013 e il 2015, dunque il direttore generale Luca Bronchi, gli ex presidenti Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi, ma anche i vice Alfredo Berni e Pier Luigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme Maria Elena. C'era perfino una consulenza da 85mila euro alla Cosman srl sul business in Kazakistan e Kirghizistan, tra le spese anomale sostenute da Banca Etruria prima del collasso (Corriere della Sera), elencando alcune delle voci di costo che compongono i 17 milioni di euro spesi in consulenze dall'istituto aretino in tre anni, quando il bilancio della banca era già in rosso. Gli incarichi erano quelli già bollati come "inutili" dagli ispettori di Bankitalia. Sono spesso privi delle delibere di autorizzazione e includono circa 50mila euro spesi per i soggiorni in alberghi di società di revisione come Kpmg che dall'Etruria ha ottenuto in tre anni quasi tre milioni di euro. Alla Jci Capital Limited, invece, nel 2013 sono stati versati 1,851 milioni di euro per l'assistenza per ricapitalizzazione ed l'emissione del prestito obbligazionario subordinato del 3 luglio 2014. Il totale delle consulenze nel mirino arriva appunto a 17 milioni, cui va aggiunta la liquidazione da 1,2 milioni all'ex direttore generale Luca Bronchi, i premi ai dipendenti e soprattutto i crediti finiti in sofferenza per quasi 2 miliardi di euro. Da ciò si evince facilmente, come la tutela del risparmiatore, di chi faticosamente dopo anni di duro ed onesto lavoro, si vede frodato e "derubato" dei propri risparmi senza certezza alcuna di risarcimento, ed addirittura giunge a compiere atti drammatici come quello già accaduto. Invitiamo per tale motivo, quanti vorranno liberamente partecipare al nostro incontro, per cercare anche una semplice risposta ai propri dubbi, nell'intento sempre primo - conclude Di Terlizzi - di essere al servizio dei cittadini».
«Il nostro intento - spiega il portavoce cittadino di FDI AN, Gaetano Di Terlizzi - è proseguire lungo il percorso già tracciato sin dall'inizio della nostra attività politica, ovvero essere al servizio dei cittadini, cercando di dare risposte ai tanti dubbi e mille problematiche quotidiane delle famiglie, trattando questa volta, il delicato tema del rapporto tra il cliente e l'istituto bancario. Ringrazio - prosegue Di Terlizzi - per la sua partecipazione, l'Avv. Domenico Samele (tutela del consumatore), che saprà di certo meglio interpretare le problematiche che affioreranno da parte dei partecipanti, cercando, in un'ottica di proficuo confronto, di dare risposta ai tanti dubbi da parte di quanti ad oggi vedono profondamente minato il rapporto di fiducia con gli istituti bancari. Di certo non giova alla causa, il continuo rincorrersi di notizie riguardanti lo scandalo della Banca Etruria e quanto ciò ha prodotto su scale generale, di fatti quello che gli ex manager della banca temevano di più, è accaduto, ovvero la procura di Arezzo ha aperto il quinto filone di inchiesta, questa volta per il reato di bancarotta fraudolenta. Le indagini sono partite con l'insolvenza della vecchia Banca Etruria, stabilita dal Tribunale fallimentare aretino, e puntano in alto, cioè verso chi ha governato la Popolare tra il 2013 e il 2015, dunque il direttore generale Luca Bronchi, gli ex presidenti Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi, ma anche i vice Alfredo Berni e Pier Luigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme Maria Elena. C'era perfino una consulenza da 85mila euro alla Cosman srl sul business in Kazakistan e Kirghizistan, tra le spese anomale sostenute da Banca Etruria prima del collasso (Corriere della Sera), elencando alcune delle voci di costo che compongono i 17 milioni di euro spesi in consulenze dall'istituto aretino in tre anni, quando il bilancio della banca era già in rosso. Gli incarichi erano quelli già bollati come "inutili" dagli ispettori di Bankitalia. Sono spesso privi delle delibere di autorizzazione e includono circa 50mila euro spesi per i soggiorni in alberghi di società di revisione come Kpmg che dall'Etruria ha ottenuto in tre anni quasi tre milioni di euro. Alla Jci Capital Limited, invece, nel 2013 sono stati versati 1,851 milioni di euro per l'assistenza per ricapitalizzazione ed l'emissione del prestito obbligazionario subordinato del 3 luglio 2014. Il totale delle consulenze nel mirino arriva appunto a 17 milioni, cui va aggiunta la liquidazione da 1,2 milioni all'ex direttore generale Luca Bronchi, i premi ai dipendenti e soprattutto i crediti finiti in sofferenza per quasi 2 miliardi di euro. Da ciò si evince facilmente, come la tutela del risparmiatore, di chi faticosamente dopo anni di duro ed onesto lavoro, si vede frodato e "derubato" dei propri risparmi senza certezza alcuna di risarcimento, ed addirittura giunge a compiere atti drammatici come quello già accaduto. Invitiamo per tale motivo, quanti vorranno liberamente partecipare al nostro incontro, per cercare anche una semplice risposta ai propri dubbi, nell'intento sempre primo - conclude Di Terlizzi - di essere al servizio dei cittadini».