Territorio
Incontro ad Andria sulle buone pratiche in agricoltura per combattere la xylella
Promosso da Coldiretti, la riunione ha visto la partecipazione massiccia di tantissimi agricoltori
Andria - mercoledì 17 aprile 2019
22.45
Primo degli incontri richiesti da Coldiretti Puglia agli enti pubblici che devono occuparsi, al pari degli agricoltori, delle buone pratiche per contrastare la diffusione della Xylella.
"Abbiamo incontrato il Direttore del Demanio, Vincenzo Capobianco e i responsabili per ogni area territoriale di Lecce/Brindisi, Taranto, Bari. Il Demanio ha appaltato le lavorazioni superficiali del terreno, trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea, le buone pratiche che partiranno nei prossimi giorni, perché serve un'attività congiunta privata e pubblica, perché non basta che gli agricoltori facciano doviziosamente arature e trinciature, se le stesse procedure non vengono attuate su ben più vaste aree pubbliche, troppo spesso in stato di abbandono", riferisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
"Almeno fino al 30 aprile 2019 – aggiunge il presidente Muraglia - nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le buone pratiche per la lotta all'insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono raccomandate. Per questo ad Andria abbiamo illustrato e distribuito l'opuscolo anti-Xylella, per la lotta obbligatoria ed il contenimento che in area infetta è già raccomandata".
Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi – aggiunge Coldiretti Puglia - lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,2 miliardi di euro.
"La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l'intero territorio regionale e l'obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – aggiunge il vicepresidente di Coldiretti Andria, Agostino Tortora - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'economia e sull'occupazione. Non dobbiamo e possiamo permetterci di sottovalutare il problema, perché per gli anni persi e la irresponsabilità nella gestione regionale la Xylella è arrivata sino alla provincia di Bari".
Secondo i dati di monitoraggio, diffusi dall'Osservatorio fitosanitario regionale utili alla valutazione della popolazione degli insetti e del loro stadio di sviluppo pubblicati il 3 aprile dall'osservatorio fitosanitario regionale, è stata registrata la presenza di forme giovanili di P. spumarius "sputacchina" nella maggior parte dei siti selezionati, con una densità di popolazione prevalente in areali incolti, caratterizzati da elevata biodiversità floristica e soggetti a minime lavorazioni.
L'Osservatorio ha individuato 40 siti rappresentativi di diverse condizioni pedoclimatiche e distribuiti nella zona infetta, zona contenimento, zona cuscinetto e zona indenne. I siti sono principalmente oliveti, ma anche mandorleti e ciliegeti, con differenti modalità di gestione del suolo e fitosanitaria ed aree incolte.
"Abbiamo incontrato il Direttore del Demanio, Vincenzo Capobianco e i responsabili per ogni area territoriale di Lecce/Brindisi, Taranto, Bari. Il Demanio ha appaltato le lavorazioni superficiali del terreno, trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea, le buone pratiche che partiranno nei prossimi giorni, perché serve un'attività congiunta privata e pubblica, perché non basta che gli agricoltori facciano doviziosamente arature e trinciature, se le stesse procedure non vengono attuate su ben più vaste aree pubbliche, troppo spesso in stato di abbandono", riferisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
"Almeno fino al 30 aprile 2019 – aggiunge il presidente Muraglia - nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le buone pratiche per la lotta all'insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono raccomandate. Per questo ad Andria abbiamo illustrato e distribuito l'opuscolo anti-Xylella, per la lotta obbligatoria ed il contenimento che in area infetta è già raccomandata".
Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi – aggiunge Coldiretti Puglia - lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,2 miliardi di euro.
"La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l'intero territorio regionale e l'obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – aggiunge il vicepresidente di Coldiretti Andria, Agostino Tortora - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'economia e sull'occupazione. Non dobbiamo e possiamo permetterci di sottovalutare il problema, perché per gli anni persi e la irresponsabilità nella gestione regionale la Xylella è arrivata sino alla provincia di Bari".
Secondo i dati di monitoraggio, diffusi dall'Osservatorio fitosanitario regionale utili alla valutazione della popolazione degli insetti e del loro stadio di sviluppo pubblicati il 3 aprile dall'osservatorio fitosanitario regionale, è stata registrata la presenza di forme giovanili di P. spumarius "sputacchina" nella maggior parte dei siti selezionati, con una densità di popolazione prevalente in areali incolti, caratterizzati da elevata biodiversità floristica e soggetti a minime lavorazioni.
L'Osservatorio ha individuato 40 siti rappresentativi di diverse condizioni pedoclimatiche e distribuiti nella zona infetta, zona contenimento, zona cuscinetto e zona indenne. I siti sono principalmente oliveti, ma anche mandorleti e ciliegeti, con differenti modalità di gestione del suolo e fitosanitaria ed aree incolte.