Cronaca
Inchiesta rating, il gup conferma competenza del Tribunale di Trani
Il giudice Schiralli rinvia a giudizio 6 dei 7 imputati accusati dal pm Michele Ruggiero
BAT - venerdì 23 maggio 2014
10.25
Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Angela Schiralli ha dichiarato la giurisdizione italiana e la competenza territoriale dell'ufficio giudiziario tranese per l'inchiesta sulle agenzie di rating Fitch e Standard&Poor's e ha rinviato a giudizio 6 dei 7 imputati accusati dal pubblico ministero Michele Ruggiero. Solo in un caso, per l'unico italiano imputato, il gup si è dichiarato incompetente per territorio, rimettendo gli atti all'ufficio giudiziario di Milano. Il processo tranese a carico dei 6 imputati, accusati di manipolazione del mercato pluriaggravata, inizierà il 10 luglio.
Il pubblico ministero tranese Michele Ruggiero, titolare della roboante indagine, ha accusato 5 grossi calibri di "S&P": l'ex presidente (sino al 2011) Deven Sharma, indiano; il responsabile per l'Europa Jann Le Pallec; gli analisti Moritz Kraemer (tedesco, operante nella sede di Francoforte), Eileen Zhang e Frank Gill (britannici, operanti nella sede di Londra). Per l'accusa "nell'arco temporale tra maggio 2011 e gennaio 2012 ponevano in essere una serie di artifizi tanto nell'elaborazione quanto nella diffusione dei rating sul debito sovrano italiano concretamente idonei a provocare: una destabilizzazione dell'immagine, del prestigio e dell'affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari; una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani ed in particolare il loro deprezzamento; un indebolimento dell'Euro".
In pratica S&P avrebbe fornito "intenzionalmente ai mercati finanziari un'informazione tendenziosa e distorta (come tale anche falsata) in merito all'affidabilità creditizia ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano, in modo da disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore". Due, invece, le figure apicali di Fitch per cui la Procura di Trani (la prima ad indagare in Italia in materia dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori) ha chiesto il rinvio a giudizio: per l'inglese David Michael Willmoth Rilei e per l'italiano Alessandro Settepani, rispettivamente analisti con funzioni apicali delle sedi di Londra e Milano di Fitch. Ma, a differenza degli altri imputati, per Settepani il gup ha rimesso gli atti al tribunale milanese. Sott'accusa le irrituali anticipazioni che Fitch avrebbe fatto nei giorni precedenti l'ufficiale declassamento dell'Italia avvenuto il 27 gennaio 2012: avrebbero provocato "effetti di turbolenza, volatilità e negatività dei titoli italiani" ancor prima dell'ufficiale retrocessione.
Il pubblico ministero tranese Michele Ruggiero, titolare della roboante indagine, ha accusato 5 grossi calibri di "S&P": l'ex presidente (sino al 2011) Deven Sharma, indiano; il responsabile per l'Europa Jann Le Pallec; gli analisti Moritz Kraemer (tedesco, operante nella sede di Francoforte), Eileen Zhang e Frank Gill (britannici, operanti nella sede di Londra). Per l'accusa "nell'arco temporale tra maggio 2011 e gennaio 2012 ponevano in essere una serie di artifizi tanto nell'elaborazione quanto nella diffusione dei rating sul debito sovrano italiano concretamente idonei a provocare: una destabilizzazione dell'immagine, del prestigio e dell'affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari; una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani ed in particolare il loro deprezzamento; un indebolimento dell'Euro".
In pratica S&P avrebbe fornito "intenzionalmente ai mercati finanziari un'informazione tendenziosa e distorta (come tale anche falsata) in merito all'affidabilità creditizia ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano, in modo da disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore". Due, invece, le figure apicali di Fitch per cui la Procura di Trani (la prima ad indagare in Italia in materia dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori) ha chiesto il rinvio a giudizio: per l'inglese David Michael Willmoth Rilei e per l'italiano Alessandro Settepani, rispettivamente analisti con funzioni apicali delle sedi di Londra e Milano di Fitch. Ma, a differenza degli altri imputati, per Settepani il gup ha rimesso gli atti al tribunale milanese. Sott'accusa le irrituali anticipazioni che Fitch avrebbe fatto nei giorni precedenti l'ufficiale declassamento dell'Italia avvenuto il 27 gennaio 2012: avrebbero provocato "effetti di turbolenza, volatilità e negatività dei titoli italiani" ancor prima dell'ufficiale retrocessione.