Cronaca
Incendiata a Corato la villa di un carabiniere in servizio ad Andria. Sul muro la scritta: "Ti devo ammazzare"
La notizia è stata diffusa stamane da "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Andria - martedì 13 novembre 2018
10.27
Un atto incendiario gravissimo ma soprattutto una terribile minaccia di morte scritta su un muro: "Ti devo ammazzare".
È quanto riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta del Mezzogiorno" in un articolo a firma di Gianpaolo Balsamo in cui si dà notizia dell'incendio avvenuto nei giorni scorsi ai danni di una villa di proprietà di un carabiniere in servizio ad Andria. La villa si trova nelle campagne di Corato, al confine tra Andria e Ruvo di Puglia e sarebbe stata divorata dalle fiamme senza che nessuno se ne sia accorto. L'indomani sarebbe stato lo stesso militare, proprietario dell'immobile, ad accorgersi di quanto accaduto.
Secondo quanto riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno" l'intento di chi ha appiccato il fuoco era quello di procurare il maggior danno possibile: il fuoco, infatti, sarebbe stato appiccato in più parti e i mobili sarebbero stati accatastati in un solo punto e dati alle fiamme.
Quel che più inquieta però è la "firma" lasciata su un muro: una minaccia di morte "Ti devo ammazzare", scritta in un italiano stentato che lascia presumere che chi ha agito sia uno straniero o comunque qualcuno non in grado di scrivere correttamente.
Massimo riserbo sulle indagini che si stanno svolgendo con massima cura e stanno battendo tutte le piste, dall'intimidazione per motivi professionali a questioni non inerenti al lavoro. Non si esclude neanche l'ipotesi dello scambio di persona.
In apertura una immagine di repertorio
È quanto riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta del Mezzogiorno" in un articolo a firma di Gianpaolo Balsamo in cui si dà notizia dell'incendio avvenuto nei giorni scorsi ai danni di una villa di proprietà di un carabiniere in servizio ad Andria. La villa si trova nelle campagne di Corato, al confine tra Andria e Ruvo di Puglia e sarebbe stata divorata dalle fiamme senza che nessuno se ne sia accorto. L'indomani sarebbe stato lo stesso militare, proprietario dell'immobile, ad accorgersi di quanto accaduto.
Secondo quanto riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno" l'intento di chi ha appiccato il fuoco era quello di procurare il maggior danno possibile: il fuoco, infatti, sarebbe stato appiccato in più parti e i mobili sarebbero stati accatastati in un solo punto e dati alle fiamme.
Quel che più inquieta però è la "firma" lasciata su un muro: una minaccia di morte "Ti devo ammazzare", scritta in un italiano stentato che lascia presumere che chi ha agito sia uno straniero o comunque qualcuno non in grado di scrivere correttamente.
Massimo riserbo sulle indagini che si stanno svolgendo con massima cura e stanno battendo tutte le piste, dall'intimidazione per motivi professionali a questioni non inerenti al lavoro. Non si esclude neanche l'ipotesi dello scambio di persona.
In apertura una immagine di repertorio