In & Young  merletto
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Vita di città

In&Young presenta “La Rachәnә. Dalla terra al cielo”

Un installazione tessile lunga circa 30 mt che percorrerà via Spagnoletti, nel centro storico

Nell'ambito della 586° Fiera d'Aprile l'associazione In&Young in collaborazione con il direttore creativo Riccardina Pistillo ed i giovani stilisti Domenico Di Canosa, Elisabetta Di Matteo e Alessia Narciso, promuove il Progetto "La Rachәnә Dalla terra al cielo"

Il progetto prevede l'installazione tessile di arte urbana frutto della maestria e del lavoro delle ricamatrici, sarte ed artigiane dell'associazione andriese.

L'installazione, lunga circa 30 mt, percorrerà via Ottavio Spagonletti, la strada in cui sarà ubicata la nuova sede operativa dell'associazione (al civico 25), in pieno centro storico andriese, e che si collegherà visivamente all'attuale e temporanea sede in piazza Duomo mediante un'installazione tessile realizzata con l'intreccio di nastri di cotone.

I nastri così condurranno visitatori e passanti in piazza Cattedrale dove sarà allestita una vera e propria mostra di merletti e pezzi all'interno di un locale.

L'iniziativa ha lo scopo di tenere le mani e le menti impegnate alimentando, al contempo, la solidarietà ed il senso di unità che In & Young propone da sempre . Inoltre, le artigiane proporranno lungo la strada laboratori dimostrativi per presentare la loro arte a beneficio di chi vorrà approcciarsi ed impararne le tecniche.

In & Young , associazione di artigiane e artiste andriesi, opera per il bene comune in tutti gli ambiti sociali ponendo al centro la comunità come la tela di un ragno.

Donne con talenti diversi tramandano le arti antiche come il pizzo rinascimento, il ricamo (punto assisi, punto croce, rintaglio, ricamo a telaio) il cucito e l'uncinetto, ma anche arti moderne quali cucito il creativo, la modellazione della gomma crepla, l'uncinetto creativo, yarn bombing, restauro mobili, pittura ed intrecci vari.

Rachәnә è un termine in vernacolo andriese che indica il telone da sempre utilizzato dai contadini per la raccolta delle olive. Dopo aver posizionato la rachԥnԥ sul terreno, sotto la chioma dell'Albero, si procede con la raccolta delle olive effettuata prima a mano e successivamente percuotendo la chioma dell'albero con lunghe mazze di legno (la verghԥ). In questo modo le olive cadono al suolo sulla rachԥnԥ che, trascinata di albero in albero e raggiunta una certa quantità di olive, viene svuotata in sacchi, tini o furgoncini, che a loro volta vengono portati al frantoio per la molitura delle olive.

Per assonanza, l'espressione "la rachԥnԥ" rimanda alla parola Aracne.

Aracne è un mito di origine greca. Si narra che un giorno, una giovane di nome Aracne, abilissima nell'arte del ricamo e della tessitura, osò sfidare Atena, scegliendo come tema della sua tessitura, gli amori degli dei e le loro colpe. Il suo lavoro risultò così perfetto ed al tempo stesso ironico verso le astuzie usate dagli dei per raggiungere i propri fini, che Atena si adirò, distrusse la tela, il telaio e i fusi di Aracne e la colpì con la sua spola. Aracne, disperata, cercò di impiccarsi, ma la dea, volendola punire per l'arroganza e per l'affronto nei suoi confronti, la trasformò in un ragno costringendola a filare e tessere per tutta la vita dalla bocca, ricavando dal suo stesso corpo il filo necessario per tessere le proprie tele. Se si osserva la tela di un ragno, essa appare come un meraviglioso mandala a raggiera composto di cerchi concentrici, intessuto con pazienza e grande dedizione, come un progetto di vita. Per creare le tele orbicolari il ragno produce un'impalcatura di raggi, attorno ai quali tesse spirali appiccicose e mortali mentre riassorbe i fili lacerati o superflui.

Come una grata il cui centro guarda all'infinito, la tela del ragno allude a modelli di comportamento che evocano l'azione oscura ed al tempo stesso luminosa della psiche. Per questi motivi, il ragno rimanda simbolicamente all'immagine del creatore divino, del protettore, della guida ancestrale, dell'eroe culturale, del benefattore, dell'ingannatore. Il fatto che la ragnatela sia costituita di raggi e di cerchi concentrici richiama fortemente il simbolismo della tessitura, che prende forma attraverso l'intreccio dei fili di trama e ordito. Simbolicamente, la tela del ragno si presta anche ad una lettura socio antropologica alludendo alla rete delle relazioni umane. Tale simbolismo viene espresso proprio dalla catena raggiante che unisce tra loro degli elementi, degli stati, delle realtà contingenti, apparentemente lontani dal centro ma ad esso collegati mediante i fili della raggera. La tela quindi diviene l'immagine della manifestazione dell'Essere, degli Esseri Umani, della Collettività, delle Tradizioni e della Memoria.
  • fiera d'aprile
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