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In una mangiatoia per causa mia

Riflessione di Don Ettore Lestingi, Presidente della Commissione Liturgia della Diocesi di Andria

Miei Cari,
sono ormai vicine le feste natalizie (ah, chiedo scusa se uso questo termine offensivo nei confronti di altre religioni, visto che per la legge dell'inclusione siamo giunti all'esclusione di ogni riferimento ai simboli della religione cristiana che da secoli hanno caratterizzato le radici storiche della nostra Europa …). Comunque dicevo è ormai prossimo il Natale e tutti sono disposti a salvare l'aspetto economico e folkloristico di tale festa, addirittura pur di non chiudere le attività commerciali e di divertimento forse anche i più incalliti no vax sono disposti a vaccinarsi. Tutto deve concorrere a risollevare il Natale perché torni ad essere la Festa delle feste, perché "a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai…" . Ma ho l'impressione che abbiamo dimenticato l'origine e il perché del Natale, e poi il Natale di chi?

E' dunque urgente recuperare la memoria e per farlo mettiamoci in ascolto di un Bambino che, anche se non sa parlare, ci balbetterà il nome di Dio. A tale proposito condivido con voi un piccolo racconto: "Un giorno una bambina chiese ai genitori di poter stare da sola con il fratellino appena nato. I genitori non glielo permettevano perché temevano qualche gesto di gelosia. Ma ogni giorno la bambina chiedeva la stessa cosa, a tal punto da convincere i genitori che la accontentarono. La bimba entrò nella stanza del piccolo fratellino , la porta era semi aperta così che i genitori potevano controllare tutto. La bambina si avvicinò al fratellino appena nato e, accostandosi all'orecchio chiese: "Parlami di Dio, perché l'ho già dimenticato". Ecco dunque il senso di questo Messaggio: ripresentare la bellezza del Natale con i suoi risvolti esistenziali. E lo faccio a partire da una citazione che traggo da un Sermone sul Natale di S. Agostino: "Il Signore Gesù volle essere uomo per noi. Non si pensi che sia stata poca la misericordia: la Sapienza stessa giace in terra! In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1,1).

O cibo e pane degli angeli! Di Te si nutrono gli angeli, di Te si saziano senza stancarsi, di Te vivono, di Te sono come impregnati, di Te sono beati.Dove ti trovi invece per causa mia? In un piccolo alloggio, avvolto in panni, adagiato in una mangiatoia.
E per chi tutto questo?" Per me e per ciascuno di noi! Come non restare affascinati da questa verità? Dio, l'Onnipotente si fa piccolo, l'Infinito si fa finito, il Ricco si fa povero, Colui che i cieli dei cieli non possono contenere, ora è adagiato in una mangiatoia, e diventa Pane per tutti. Ma se per causa mia Dio ora si trova in una mangiatoia, mi chiedo per colpa mia dove è ora Dio? E' nelle lacrime di un bimbo confinato dietro a un filo spinato perché non c'è posto per lui nei sistemi politici ed economici della nostra amata civiltà dell'indifferenza e della diffidenza. E di questa civiltà io ne sono parte.

E' nello sguardo spento di un minore non accompagnato, ammassato insieme ad altri su un barcone di fortuna che, solcando mari profondi, aspira ad un porto sicuro dove ormeggiare la speranza e invece incontra la morte nel Mediterraneo "cimitero senza lapidi". E di questa morte anche io ne sono responsabile. E' nella mano tremante e fragile dell'anziano solo, dell'ammalato triste e del povero affamato che cerca consolazione mendicando un po' di compagnia ma non la trova perché distratti dai rumori e clamori della festa. E di questa festa io sono l'organizzatore. E' negli occhi gonfi di lacrime e di rabbia di donne violate nella loro dignità e violentate nella loro carne che invocano soccorso e protezione, ma non sono ascoltate perché per loro basta una tavola rotonda. E io mi siedo attorno a questo tavolo. Per colpa mia Dio rotola ai bordi dei marciapiedi dello scarto.

E intanto arriva un altro Natale che mentre risana le ferite di alcuni, riapre quelle sempre sanguinati di molti. La memoria recuperata ci ricorda che a Natale celebriamo la nascita di Cristo. San Leone Magno in un Sermone di Natale afferma: "La nascita di Cristo è rinascita dell'uomo". Se è così ti chiedo: "Quando celebrerai il tuo Natale?" Un autore cristiano così dichiara: ""Dio deve nascere in te. Se Cristo nascesse a Betlemme altre mille volte, ma non nascesse dentro di te, tu saresti perduto per sempre." E con te anche l'intera umanità!

Buon Natale di rinascita!
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