Territorio
In Regione, pronte modifiche in materia di Protezione fauna selvatica e attività venatoria
Nei giorni scorsi sono state esaminate dalla II e IV Commissione
Andria - martedì 6 giugno 2017
La protezione della fauna selvatica e l'esercizio dell'attività venatoria sono stati gli argomenti al centro delle audizioni tenutesi nella seduta congiunta delle Commissioni regionali II e IV, presiedute da Mino Borraccino e Donato Pentassuglia, in merito alle due iniziative legislative in materia presentate rispettivamente dall'assessore Leonardo Di Gioia e dai consiglieri Stea e Pentassuglia.
Alla riunione sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni della caccia (Federcaccia, Urca Puglia, Enal caccia, Anlc, Libera caccia, Ambiti territoriali per la caccia), dei Rangers d'Italia Puglia, delle associazioni ambientaliste (Lipu Puglia e Legambiente Puglia), delle associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Ara), di Upi, del Parco nazionale dell'Alta Murgia e del sindacato Cobas, che si sono impegnati a far prevenire alla commissione, entro martedì prossimo, le osservazioni ai provvedimenti.
Tra le sollecitazioni avanzate, la necessità di provvedere in tempi rapidi alla riforma, per evitare il ricorso a provvedimenti emergenziali e al persistere di situazioni di incertezza, a cui si aggiungono le questioni relative alle funzioni attribuite alle Province, alla composizione dei comitati tecnici faunistici, la necessità di rivedere i criteri per il ripopolamento della fauna negli ambiti territoriali di caccia,
A margine della seduta l'assessore Leonardo Di Gioia ha espresso apprezzamento per il fatto che nessuna delle associazioni ambientaliste presenti abbia posto la questione relativa all'articolo 31 del disegno di legge in esame che riguarda il controllo della fauna selvatica e che è stato oggetto di discussione nella giornata di ieri. "Evidentemente - ha commentato Di Gioia - è apparso chiaro a tutti che la norma non produca alcun effetto negativo, né tantomeno autorizzi la 'caccia' di cani e gatti. Il provvedimento si limita a recepire quanto previsto dalla legge nazionale 157/92 prevedendo 'forme di controllo per gli animali inselvatichiti esercitato selettivamente mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'ISPRA', e precisando che 'l'attività di controllo non costituisce esercizio venatorio'".
Alla riunione sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni della caccia (Federcaccia, Urca Puglia, Enal caccia, Anlc, Libera caccia, Ambiti territoriali per la caccia), dei Rangers d'Italia Puglia, delle associazioni ambientaliste (Lipu Puglia e Legambiente Puglia), delle associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Ara), di Upi, del Parco nazionale dell'Alta Murgia e del sindacato Cobas, che si sono impegnati a far prevenire alla commissione, entro martedì prossimo, le osservazioni ai provvedimenti.
Tra le sollecitazioni avanzate, la necessità di provvedere in tempi rapidi alla riforma, per evitare il ricorso a provvedimenti emergenziali e al persistere di situazioni di incertezza, a cui si aggiungono le questioni relative alle funzioni attribuite alle Province, alla composizione dei comitati tecnici faunistici, la necessità di rivedere i criteri per il ripopolamento della fauna negli ambiti territoriali di caccia,
A margine della seduta l'assessore Leonardo Di Gioia ha espresso apprezzamento per il fatto che nessuna delle associazioni ambientaliste presenti abbia posto la questione relativa all'articolo 31 del disegno di legge in esame che riguarda il controllo della fauna selvatica e che è stato oggetto di discussione nella giornata di ieri. "Evidentemente - ha commentato Di Gioia - è apparso chiaro a tutti che la norma non produca alcun effetto negativo, né tantomeno autorizzi la 'caccia' di cani e gatti. Il provvedimento si limita a recepire quanto previsto dalla legge nazionale 157/92 prevedendo 'forme di controllo per gli animali inselvatichiti esercitato selettivamente mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'ISPRA', e precisando che 'l'attività di controllo non costituisce esercizio venatorio'".