Cronaca
Sei arresti a Bisceglie per oltre 36 rapine tra 2011 e 2012
L'operazione condotta dai Carabinieri, coordinati dalla Procura di Trani
BAT - lunedì 11 novembre 2013
13.42
Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Trani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 6 soggetti accusati, a vario titolo, di concorso in rapina continuata ai danni di numerosi esercizi commerciali di Bisceglie e centri limitrofi nel periodo compreso tra gennaio 2011 e maggio 2012. Con queste accuse sono stati arrestati, a seguito di un blitz, cui hanno partecipato circa 80 carabinieri, oltre ad un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari ed unità cinofile, Luca Valente, sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza di origini leccesi, Maurizio e Vincenzo Di Liddo, Stefano Gentile, Roberto Montani e Nunziangelo Vasallucci, volti noti del panorama malavitoso biscegliese.
Le indagini, avviate nell'autunno del 2011 dai militari della Tenenza di Bisceglie e coordinate dal Procuratore Aggiunto Francesco Giannella e dal Sostituto Procuratore Simona Merra, sono giunte ad un punto di svolta nel maggio 2012, quando i Carabinieri arrestarono in flagranza alcuni degli odierni arrestati, sorpresi poco dopo aver commesso l'ennesima rapina a mano armata ai danni del supermercato "Primo Prezzo" di via Brindisi, sequestrando, tra l'altro, una pistola semiautomatica cal. 7,65. Nel corso della successiva detenzione il capo della banda, Luca Valente, ha deciso di collaborare con la giustizia, facendo luce su una serie impressionante di crimini perpetrati in quell'area, tra cui le numerose rapine commesse dalla banda.
Il bottino complessivo ammonta a oltre 70.000 euro, a cui vanno aggiunti biglietti della lotteria "Gratta e vinci", oggetti preziosi e telefoni cellulari. Gli obiettivi principali erano i supermercati che hanno subito ben 20 rapine, poi le tabaccherie (5), i distributori di benzina (3) e altri negozi in particolare di abbigliamento. La banda operava con uno schema efficace e ben sperimentato: i malviventi effettuavano sopralluoghi preparatori presso gli esercizi commerciali al fine di studiare i movimenti dei dipendenti e le possibili vie di fuga. Una volta pianificato il colpo, si appostavano nei pressi dell'obiettivo a bordo di autovetture rubate o di uno scooter privo di targa, indossavano caschi integrali per non essere riconosciuti ed indumenti di circostanza (di cui si disfacevano subito dopo i colpi). Quindi, con azione fulminea irrompevano nei negozi, ove dividendosi i compiti, alcuni di loro asportavano il denaro contante dalle casse, altri complici si occupavano dei dipendenti ed avventori terrorizzati, immobilizzandoli sotto la minaccia di una pistola. Come in una scena di un film, all'esterno c'era il classico "palo" pronto ad allertare i "colleghi" nel caso fossero arrivate le forze dell'ordine.
Tra i colpi più remunerativi figurano quelli messi a segno nei confronti di 4 punti vendita della catena di supermercati "Primo Prezzo", colpiti ben 11 volte nell'arco di 6 mesi. Le indagini hanno fatto emergere complicità interne alle strutture commerciali, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti, infatti la banda era sempre ben informata sugli orari migliori per colpire, nonché sull'ubicazione delle casseforti e delle relative chiavi.
Le indagini, avviate nell'autunno del 2011 dai militari della Tenenza di Bisceglie e coordinate dal Procuratore Aggiunto Francesco Giannella e dal Sostituto Procuratore Simona Merra, sono giunte ad un punto di svolta nel maggio 2012, quando i Carabinieri arrestarono in flagranza alcuni degli odierni arrestati, sorpresi poco dopo aver commesso l'ennesima rapina a mano armata ai danni del supermercato "Primo Prezzo" di via Brindisi, sequestrando, tra l'altro, una pistola semiautomatica cal. 7,65. Nel corso della successiva detenzione il capo della banda, Luca Valente, ha deciso di collaborare con la giustizia, facendo luce su una serie impressionante di crimini perpetrati in quell'area, tra cui le numerose rapine commesse dalla banda.
Il bottino complessivo ammonta a oltre 70.000 euro, a cui vanno aggiunti biglietti della lotteria "Gratta e vinci", oggetti preziosi e telefoni cellulari. Gli obiettivi principali erano i supermercati che hanno subito ben 20 rapine, poi le tabaccherie (5), i distributori di benzina (3) e altri negozi in particolare di abbigliamento. La banda operava con uno schema efficace e ben sperimentato: i malviventi effettuavano sopralluoghi preparatori presso gli esercizi commerciali al fine di studiare i movimenti dei dipendenti e le possibili vie di fuga. Una volta pianificato il colpo, si appostavano nei pressi dell'obiettivo a bordo di autovetture rubate o di uno scooter privo di targa, indossavano caschi integrali per non essere riconosciuti ed indumenti di circostanza (di cui si disfacevano subito dopo i colpi). Quindi, con azione fulminea irrompevano nei negozi, ove dividendosi i compiti, alcuni di loro asportavano il denaro contante dalle casse, altri complici si occupavano dei dipendenti ed avventori terrorizzati, immobilizzandoli sotto la minaccia di una pistola. Come in una scena di un film, all'esterno c'era il classico "palo" pronto ad allertare i "colleghi" nel caso fossero arrivate le forze dell'ordine.
Tra i colpi più remunerativi figurano quelli messi a segno nei confronti di 4 punti vendita della catena di supermercati "Primo Prezzo", colpiti ben 11 volte nell'arco di 6 mesi. Le indagini hanno fatto emergere complicità interne alle strutture commerciali, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti, infatti la banda era sempre ben informata sugli orari migliori per colpire, nonché sull'ubicazione delle casseforti e delle relative chiavi.