Politica
Importazione olio tunisino, Fratelli d'Italia-An: «Tutelare il Made in Italy»
La nota del partito andriese di centrodestra sulle nuove direttive dell'Unione Europea
Andria - venerdì 29 gennaio 2016
9.54
L'Unione Europea, ha deciso: via libera all'importazione di 35 mila tonnellate di olio d'oliva dalla Tunisia. E' infatti giunta la prima luce verde dell'europarlamento all'accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35mila tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017.
Gli eurodeputati della commissione commercio internazionale del Parlamento europeo hanno approvato il provvedimento con 31 voti a favore, sette contrari e una sola astensione. La misura, proposta dalla Commissione europea per mostrare concretamente la solidarietà dell'Unione dei 28 nei confronti della Tunisia in grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici, ha sollevato forti preoccupazioni dei produttori del comparto olivicolo italiano. Ora la parola passa alla plenaria dell'Assemblea di Strasburgo, che dovrebbe pronunciarsi sul dossier già il prossimo febbraio. I Paesi dell'Europa mediterranea debbono 'ringraziare' anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Federica Mogherini, che ha imposto questo accordo contro il parare, della Commissione del Parlamento Europeo che si occupa di questioni agricole. Motivazione addotta dalla Mogherini: bisogna aiutare la Tunisia, oggi in difficoltà.
«Dopo le tante sollecitazioni a difesa della tutela del Made in Italy, e soprattutto schierati da sempre al fianco dei nostri produttori - afferma il portavoce cittadino di Fratelli d'Italia An Andria, dott. Gaetano Di Terlizzi - continueremo a batterci perché si ritorni al rispetto della nostra terra, del nostro olio, e di quanti faticosamente, preda di mille difficoltà e vessati dalle tasse, garantiscono un prodotto di eccellenza e riconosciuto nel mondo. Ricordiamo come il gruppo cittadino di Andria - prosegue Di Terlizzi - abbia già provveduto a scrivere all'attuale Assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia senza ottenere risposta alcuna, seconda la logica che "domandare è lecito, rispondere è cortesia. Ciò detto, ricordiamo che il prodotto importato potrebbe essere realizzato da olive trattate con pesticidi, che vietati in Europea, trovano largo uso nei paesi del Nord Africa. Chiediamo che il Governo si opponga e che la nostra Regione si adoperi attraverso risposte concrete, perché tale decisione non rappresenti l'ennesima beffa per i nostri olivocoltori. Si al Made in Italy, si al nostro olio, si al prodotto di qualità e sicuro».
Gli eurodeputati della commissione commercio internazionale del Parlamento europeo hanno approvato il provvedimento con 31 voti a favore, sette contrari e una sola astensione. La misura, proposta dalla Commissione europea per mostrare concretamente la solidarietà dell'Unione dei 28 nei confronti della Tunisia in grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici, ha sollevato forti preoccupazioni dei produttori del comparto olivicolo italiano. Ora la parola passa alla plenaria dell'Assemblea di Strasburgo, che dovrebbe pronunciarsi sul dossier già il prossimo febbraio. I Paesi dell'Europa mediterranea debbono 'ringraziare' anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Federica Mogherini, che ha imposto questo accordo contro il parare, della Commissione del Parlamento Europeo che si occupa di questioni agricole. Motivazione addotta dalla Mogherini: bisogna aiutare la Tunisia, oggi in difficoltà.
«Dopo le tante sollecitazioni a difesa della tutela del Made in Italy, e soprattutto schierati da sempre al fianco dei nostri produttori - afferma il portavoce cittadino di Fratelli d'Italia An Andria, dott. Gaetano Di Terlizzi - continueremo a batterci perché si ritorni al rispetto della nostra terra, del nostro olio, e di quanti faticosamente, preda di mille difficoltà e vessati dalle tasse, garantiscono un prodotto di eccellenza e riconosciuto nel mondo. Ricordiamo come il gruppo cittadino di Andria - prosegue Di Terlizzi - abbia già provveduto a scrivere all'attuale Assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia senza ottenere risposta alcuna, seconda la logica che "domandare è lecito, rispondere è cortesia. Ciò detto, ricordiamo che il prodotto importato potrebbe essere realizzato da olive trattate con pesticidi, che vietati in Europea, trovano largo uso nei paesi del Nord Africa. Chiediamo che il Governo si opponga e che la nostra Regione si adoperi attraverso risposte concrete, perché tale decisione non rappresenti l'ennesima beffa per i nostri olivocoltori. Si al Made in Italy, si al nostro olio, si al prodotto di qualità e sicuro».