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Vita di città
Il saluto al Luogotenente dei Carabinieri Michele Caputo
Il militare è stato ricevuto nei giorni scorsi anche dal Sindaco Nicola Giorgino
Andria - mercoledì 10 gennaio 2018
Dopo 39 anni ininterrotti di servizio attivo si è congedato nei giorni scorsi Michele Caputo, Luogotenente con carica speciale dei Carabinieri, in servizio per circa 26 anni presso il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Andria.
Una carriera a tutto tondo, multiruolo per un militare che nel corso degli anni trascorsi ad Andria si è fatto sempre apprezzare dai suoi superiori e dalla Magistratura tranese e barese per la sua operosità, per le consumate metodica e professionalità, il perseverante impegno ed il profondo spirito di servizio, tanto da fargli meritare numerosi encomi e riconoscimenti.
Instancabile e dal tratto signorile, il Maresciallo Caputo, dopo la formazione presso la prestigiosa Scuola Marescialli dell'Arma dei Carabinieri di Velletri (RM), ha svolto i primi incarichi tra le province di Forlì, Benevento e Napoli per poi approdare, nel 1991, nel comune federiciano. Qui, nel corso degli anni, si è distinto per numerosi successi operativi, che spesso lo hanno visto protagonista e, comunque, sempre in "prima linea". Tra le complesse indagini nell'ambito della criminalità organizzata, alcune sono passate alla storia delle cronaca giudiziaria di questo territorio, ovvero l'inchiesta "Castel del Monte", la "Tabula rasa", la "Vertigine", la "Innesco" ed la "Uncle". L'attitudine investigativa dell'ispettore, in questi casi, si è rilevata importantissima per assicurare alla giustizia autori di reati quali l'associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni, attentati dinamitardi, omicidi e tentati omicidi, detenzione e spaccio stupefacenti, furti e ricettazione. Il suo ruolo non è stato secondario neanche nel corso della nota vicenda di Graziella Mansi, allorché il team investigativo dell'Arma di Andria, di cui Caputo era una delle cellule vitali, riuscì con esemplare tenacia a svelare in brevissimo tempo gli artefici dell'orrore.
Tra i tanti encomi e riconoscimenti, l'ultimo risale ad appena un anno fa, tributato dal Comandante della Legione Carabinieri "Puglia", allorché – al termine dell'ennesima complessa ed articolata indagine – insieme ad altri commilitoni, riusciva ad intercettare e trarre in arresto un pericoloso latitante di Andria, rifugiatosi nelle campagne di Altamura. Sintomatica di un'intera carriera la motivazione della ricompensa: "Addetto a Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia distaccata operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità comune e organizzata, evidenziando spiccato intuito investigativo, alto senso del dovere e non comune spirito di sacrificio, offriva determinante contributo ad articolata attività d'indagine finalizzata alla cattura di pericoloso pregiudicato, inserito in un agguerrito sodalizio armato. L'operazione di concludeva con la localizzazione del rifugio e l'arresto del malvivente trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa, con colpo in canna". E ancora, a decorare la sua uniforme, una Croce d'oro per anzianità di servizio militare.
A questo, poi, si aggiunge un lavoro costante e silenzioso, svolto al servizio della Comunità e in nome dello Stato: le qualità umane di Caputo, infatti, sono evidenti a tutti gli attori istituzionali e anche ai comuni cittadini che hanno avuto in qualche modo l'opportunità di conoscerlo. Naturalmente, anche i colleghi, che in lui riconoscevano un carismatico punto di riferimento, hanno accolto il suo "congedo" con un po' di tristezza.
Per questi meriti e per il lungo periodo trascorso nella città di Andria, il Sindaco Nicola Giorgino ha voluto ringraziare personalmente ed a nome della comunità cittadina il Luogotenente C.S. Michele Caputo, ricevendolo nei giorni scorsi a Palazzo di Città, accompagnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Andria, il Capitano Marcello Savastano.
Anche la redazione di AndriaViva, formula ad un grande uomo dello Stato, Michele Caputo, i propri fervidi complimenti per il traguardo raggiunto, ricordandogli, ove ce ne fosse bisogno, che un Carabinieri rimane in servizio sempre, in quanto i suoi alamari gli sono cuciti sulla sua pelle prima ancora che sulla divisa.
Una carriera a tutto tondo, multiruolo per un militare che nel corso degli anni trascorsi ad Andria si è fatto sempre apprezzare dai suoi superiori e dalla Magistratura tranese e barese per la sua operosità, per le consumate metodica e professionalità, il perseverante impegno ed il profondo spirito di servizio, tanto da fargli meritare numerosi encomi e riconoscimenti.
Instancabile e dal tratto signorile, il Maresciallo Caputo, dopo la formazione presso la prestigiosa Scuola Marescialli dell'Arma dei Carabinieri di Velletri (RM), ha svolto i primi incarichi tra le province di Forlì, Benevento e Napoli per poi approdare, nel 1991, nel comune federiciano. Qui, nel corso degli anni, si è distinto per numerosi successi operativi, che spesso lo hanno visto protagonista e, comunque, sempre in "prima linea". Tra le complesse indagini nell'ambito della criminalità organizzata, alcune sono passate alla storia delle cronaca giudiziaria di questo territorio, ovvero l'inchiesta "Castel del Monte", la "Tabula rasa", la "Vertigine", la "Innesco" ed la "Uncle". L'attitudine investigativa dell'ispettore, in questi casi, si è rilevata importantissima per assicurare alla giustizia autori di reati quali l'associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni, attentati dinamitardi, omicidi e tentati omicidi, detenzione e spaccio stupefacenti, furti e ricettazione. Il suo ruolo non è stato secondario neanche nel corso della nota vicenda di Graziella Mansi, allorché il team investigativo dell'Arma di Andria, di cui Caputo era una delle cellule vitali, riuscì con esemplare tenacia a svelare in brevissimo tempo gli artefici dell'orrore.
Tra i tanti encomi e riconoscimenti, l'ultimo risale ad appena un anno fa, tributato dal Comandante della Legione Carabinieri "Puglia", allorché – al termine dell'ennesima complessa ed articolata indagine – insieme ad altri commilitoni, riusciva ad intercettare e trarre in arresto un pericoloso latitante di Andria, rifugiatosi nelle campagne di Altamura. Sintomatica di un'intera carriera la motivazione della ricompensa: "Addetto a Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia distaccata operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità comune e organizzata, evidenziando spiccato intuito investigativo, alto senso del dovere e non comune spirito di sacrificio, offriva determinante contributo ad articolata attività d'indagine finalizzata alla cattura di pericoloso pregiudicato, inserito in un agguerrito sodalizio armato. L'operazione di concludeva con la localizzazione del rifugio e l'arresto del malvivente trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa, con colpo in canna". E ancora, a decorare la sua uniforme, una Croce d'oro per anzianità di servizio militare.
A questo, poi, si aggiunge un lavoro costante e silenzioso, svolto al servizio della Comunità e in nome dello Stato: le qualità umane di Caputo, infatti, sono evidenti a tutti gli attori istituzionali e anche ai comuni cittadini che hanno avuto in qualche modo l'opportunità di conoscerlo. Naturalmente, anche i colleghi, che in lui riconoscevano un carismatico punto di riferimento, hanno accolto il suo "congedo" con un po' di tristezza.
Per questi meriti e per il lungo periodo trascorso nella città di Andria, il Sindaco Nicola Giorgino ha voluto ringraziare personalmente ed a nome della comunità cittadina il Luogotenente C.S. Michele Caputo, ricevendolo nei giorni scorsi a Palazzo di Città, accompagnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Andria, il Capitano Marcello Savastano.
Anche la redazione di AndriaViva, formula ad un grande uomo dello Stato, Michele Caputo, i propri fervidi complimenti per il traguardo raggiunto, ricordandogli, ove ce ne fosse bisogno, che un Carabinieri rimane in servizio sempre, in quanto i suoi alamari gli sono cuciti sulla sua pelle prima ancora che sulla divisa.