Vita di città
Il ricordo di Michele Ciommo, l’artista delle luminarie scomparso un anno fa
Era il 10 dicembre del 2019 quando il 44enne andriese precipitò da un cestello mentre smontava le luminarie
Andria - venerdì 4 dicembre 2020
Eravamo abituati a guardarlo con il naso all'insù. Nel cestello, sospeso a mezz'aria, vestiva di luci piazze, vie, parrocchie, annunciando ai cittadini l'arrivo delle festività e allietando i cuori dei più piccoli. Luminarie che erano delle vere e proprie opere d'arte con un alto valore non solo visivo ma anche concettuale. Ad un anno dalla scomparsa di Michele Ciommo, l'artista delle luminarie, lo vogliamo ricordare proprio per l'emozioni trasmesseci. Grazie alla sua maestria e il suo estro artistico aveva creato, con le sue mani, forme e colori meravigliosi, illuminando i nostri occhi e lasciando una breccia di felicità nella nostra anima.
Era il 10 dicembre dello scorso anno quando alle ore 9.30 Michele Ciommo precipita da un cestello mentre smontava le luminarie alla chiesa di Sant'Andrea Apostolo, in viale Europa Unita, appostate qualche giorno prima in occasione della festa parrocchiale. L'artista morì sul colpo, all'età di 44 anni, dopo una caduta di circa sette metri causata da un guasto al sistema di sollevamento.
Un tragico incidente che aveva sollevato un vecchio e annoso problema ovvero il rispetto dei dispositivi di sicurezza durante tutte le attività lavorative. "Bisogna garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che gli stessi operai devono pretendere l'applicazione" – dichiarava il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto, dopo aver espresso cordoglio ai parenti della vittima.
In attesa che la giustizia faccia il suo corso, necessario per verificare se erano state adottate tutte le misure di sicurezza, è certo che non ci sarà una luminaria che non richiamerà in noi il ricordo di Michele Ciommo, capace di raccontare la sua passione verso questo antico mestiere proprio attraverso le sue stesse opere luminose, che erano le nostre uniche fonti di luce colorata durante le celebrazioni cittadine.
«Una persona umile e gentile, capace con il suo sorriso di trasmettere positività con quel particolare lavoro fatto di arte e tanta creatività -tiene a sottolineare Giovanni Vurchio, presidente del consiglio comunale- . Credo che ricordarlo in questo periodo che ci avvicina alle festività natalizie, quando lo vedevamo nelle nostre strade e piazze ad abbellirle con il suo estro e capacità, sia doveroso da parte di tutti noi, specialmente in questo particolare momento in cui la grave pandemia in atto ci sta portando a riflettere sul vero significato della vita».
Era il 10 dicembre dello scorso anno quando alle ore 9.30 Michele Ciommo precipita da un cestello mentre smontava le luminarie alla chiesa di Sant'Andrea Apostolo, in viale Europa Unita, appostate qualche giorno prima in occasione della festa parrocchiale. L'artista morì sul colpo, all'età di 44 anni, dopo una caduta di circa sette metri causata da un guasto al sistema di sollevamento.
Un tragico incidente che aveva sollevato un vecchio e annoso problema ovvero il rispetto dei dispositivi di sicurezza durante tutte le attività lavorative. "Bisogna garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che gli stessi operai devono pretendere l'applicazione" – dichiarava il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto, dopo aver espresso cordoglio ai parenti della vittima.
In attesa che la giustizia faccia il suo corso, necessario per verificare se erano state adottate tutte le misure di sicurezza, è certo che non ci sarà una luminaria che non richiamerà in noi il ricordo di Michele Ciommo, capace di raccontare la sua passione verso questo antico mestiere proprio attraverso le sue stesse opere luminose, che erano le nostre uniche fonti di luce colorata durante le celebrazioni cittadine.
«Una persona umile e gentile, capace con il suo sorriso di trasmettere positività con quel particolare lavoro fatto di arte e tanta creatività -tiene a sottolineare Giovanni Vurchio, presidente del consiglio comunale- . Credo che ricordarlo in questo periodo che ci avvicina alle festività natalizie, quando lo vedevamo nelle nostre strade e piazze ad abbellirle con il suo estro e capacità, sia doveroso da parte di tutti noi, specialmente in questo particolare momento in cui la grave pandemia in atto ci sta portando a riflettere sul vero significato della vita».