Religioni
“Il profumo della dignità“ alla Masseria Senza Sbarre
Angela Covelli ha presentato una pubblicazione che si aggiunge alla collana di quaderni fuori dal carcere
Andria - venerdì 28 agosto 2020
11.10
Ieri sera giovedì 27 agosto, nel palazzo Ammazzalorsa di Bisceglie, a cura dell'associazione "Borgo Antico" è stato presentato del libro "Il profumo della dignità" dell'autrice Angela Covelli.
Angela Covelli pur occupandosi della famiglia ha compiuto varie esperienze lavorative senza mai trascurare la propria vocazione letteraria che nutre attraverso intense letture e stesure di libri di racconti mai pubblicati. Nel 2018 pubblica il libro "Ti porterò da te", un libro redatto in forma idealistica di semplicità e bellezza, che le permette di vincere nel 2019 la 18° edizione del premio idealistico internazionale "Lanterna Bianca".
La scrittrice Covelli ha tenuto a sottolineare come "l'idea di creare una collana di quaderni è partita da don Riccardo Agresti e dal dott. Giannicola Sinisi: chiamati appunto "quaderni di vita fuori dal carcere", il primo quaderno è stato scritto dal dott. Sinisi dal titolo "Senza Sbarre".
Il libro che è stato presentato, racconta la storia di un ragazzo senegalese, Mamadù che è stato il primo affidato al progetto, dopo ne sono arrivati altri, tutti con delle storie di vita un pò particolari. L'autrice ha quindi aggiunto: "Il mio compito è quello di raccogliere le loro storie e incoraggiarli a raccontarmele. Mamadù che ha una storia particolarissima, un ragazzo arrivato in Italia dal Senegal con tanti sogni nel cassetto, voleva diventare un calciatore e ci è riuscito, ha giocato in varie squadre, in Sardegna e a Treviso, ma poi in seguito ad una delusione d'amore ha preso delle strade sbagliate e quindi ha conosciuto il carcere. Naturalmente tutti i suoi sogni sono svaniti, ma è un ragazzo che ha molta forza di volontà. In carcere ha preso la decisione di diventare cristiano e per un musulmano diventare cristiano non è semplice, perché la religione islamica è molto rigida su questo, difatti ha subito tante angherie da parte di altri musulmani. Poi è avvenuto l'incontro con Don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli che gli hanno aperto le porte di questo progetto e adesso è diventato responsabile del tarallificio, ha termitato la sua pena, ma per sua scelta continua a vivere nella Masseria Senza Sbarre".
Mamadù ha ringraziato don Riccardo e il progetto della Diocesi di Andria, senza il quale non avrebbe ritrovato se stesso. Adesso ha un sogno ed quello di chiedere umilmente scusa ha chi ha provocato del male: vorrebbe il perdono dalla persona che ha danneggiato così da poter aggiungere una altra pietra al suo percorso di recupero.
Don Riccardo Agresti, responsabile del progetto ha ringraziato le tante persone che si inseriscono all'interno di questa immagine. Ed ha così concluso: "Fondamentale in questo progetto e' il magistrato dott. Giannicola Sinisi che opera e che offre il suo tempo, non solo per sostenerci ma anche per ideare dei percorsi che possono rendere il nostro cammino più completo".
Una bella storia da raccontare educativa e formativa. Questa collana vuole comunque lasciare una traccia, un ricordo di quello che sta facendo "Il progetto senza sbarre" che non è altro una alternativa al carcere. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto interamente proprio al progetto diocesano "Senza Sbarre".
Angela Covelli pur occupandosi della famiglia ha compiuto varie esperienze lavorative senza mai trascurare la propria vocazione letteraria che nutre attraverso intense letture e stesure di libri di racconti mai pubblicati. Nel 2018 pubblica il libro "Ti porterò da te", un libro redatto in forma idealistica di semplicità e bellezza, che le permette di vincere nel 2019 la 18° edizione del premio idealistico internazionale "Lanterna Bianca".
La scrittrice Covelli ha tenuto a sottolineare come "l'idea di creare una collana di quaderni è partita da don Riccardo Agresti e dal dott. Giannicola Sinisi: chiamati appunto "quaderni di vita fuori dal carcere", il primo quaderno è stato scritto dal dott. Sinisi dal titolo "Senza Sbarre".
Il libro che è stato presentato, racconta la storia di un ragazzo senegalese, Mamadù che è stato il primo affidato al progetto, dopo ne sono arrivati altri, tutti con delle storie di vita un pò particolari. L'autrice ha quindi aggiunto: "Il mio compito è quello di raccogliere le loro storie e incoraggiarli a raccontarmele. Mamadù che ha una storia particolarissima, un ragazzo arrivato in Italia dal Senegal con tanti sogni nel cassetto, voleva diventare un calciatore e ci è riuscito, ha giocato in varie squadre, in Sardegna e a Treviso, ma poi in seguito ad una delusione d'amore ha preso delle strade sbagliate e quindi ha conosciuto il carcere. Naturalmente tutti i suoi sogni sono svaniti, ma è un ragazzo che ha molta forza di volontà. In carcere ha preso la decisione di diventare cristiano e per un musulmano diventare cristiano non è semplice, perché la religione islamica è molto rigida su questo, difatti ha subito tante angherie da parte di altri musulmani. Poi è avvenuto l'incontro con Don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli che gli hanno aperto le porte di questo progetto e adesso è diventato responsabile del tarallificio, ha termitato la sua pena, ma per sua scelta continua a vivere nella Masseria Senza Sbarre".
Mamadù ha ringraziato don Riccardo e il progetto della Diocesi di Andria, senza il quale non avrebbe ritrovato se stesso. Adesso ha un sogno ed quello di chiedere umilmente scusa ha chi ha provocato del male: vorrebbe il perdono dalla persona che ha danneggiato così da poter aggiungere una altra pietra al suo percorso di recupero.
Don Riccardo Agresti, responsabile del progetto ha ringraziato le tante persone che si inseriscono all'interno di questa immagine. Ed ha così concluso: "Fondamentale in questo progetto e' il magistrato dott. Giannicola Sinisi che opera e che offre il suo tempo, non solo per sostenerci ma anche per ideare dei percorsi che possono rendere il nostro cammino più completo".
Una bella storia da raccontare educativa e formativa. Questa collana vuole comunque lasciare una traccia, un ricordo di quello che sta facendo "Il progetto senza sbarre" che non è altro una alternativa al carcere. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto interamente proprio al progetto diocesano "Senza Sbarre".