Eventi e cultura
"Il potere capovolto", la politica della Bibbia e della Chiesa, presentato dal MEIC
Il libro di Cosimo Posi si propone di spiegare i rapporti tra i cristiani e la politica
Andria - lunedì 23 gennaio 2017
Venerdì sera 20 gennaio, presso la biblioteca comunale di Andria, a cura del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), si è tenuta la presentazione del libro "Il potere capovolto" scritto dal docente di teologia fondamentale Cosimo Posi. Alla presentazione ha partecipato mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria, e ha moderato l'incontro il prof. Leo Fasciano, docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi" di Andria.
Il prof. Fasciano, dopo i saluti a tutti i presenti, ha introdotto la tematica principale del dibattito partendo dalla considerazione che educare alla buona politica, nella logica del bene comune, è uno dei compiti più urgenti cui far fronte , nonostante la politica non goda affatto di buona fama.
La domanda chiave che adesso sorge è: "in quali termini si pone il rapporto tra i cristiani e la politica, tra la bibbia e il potere politico?"
A tal proposito, come introduzione, il mediatore ha citato quanto scrisse Aristotele già nel quarto secolo a.C. "Quanto agli uomini politici, essi non posseggono giustamente quest'appellativo, essi infatti non son effettivamente dei politici: infatti l'uomo politico dovrebbe scegliere le belle azioni in virtù di esse stesse, invece la maggior parte di quelli abbracciano quel genere di vita per interessi e ambizioni".
Il relatore, partendo dalla domanda tra il rapporto tra la bibbia e la politica e come evitare che la bibbia possa essere strumentalizzata liturgicamente e politicamente.
L'autore ci tiene a precisare le giuste coordinate che occorre tenere presente quando si accosta il tema della politica al punto di vista biblico, al fine di non cadere nella tentazione di servirsi della Bibbia "per giustificare le proprie vedute ideologiche". Se la Bibbia non offre alcuna visione politica organica e tanto meno legittima alcuna particolare teoria politica, questo non vuol dire che ispiri, però, anche criteri operativi di natura etico-politica, finalizzati ad orientare l'azione dell'uomo nell'oggi della storia.
Il titolo del libri "il potere capovolto" si riferisce alla croce di Cristo, la quale sta a significare che bisogna rovesciare le logiche del potere da quelle del dominio e della sopraffazione e indirizzarle a quelle del servizio e dell'amore. E' necessario che gli uomini politici di qualsiasi ideologia debbano privilegiare la logica della condivisione e non quello dello scontro, debbano mettere da parte le loro visioni, pur se legittime parzialmente, non perdere mai di vista il raggiungimento del bene comune di tutti gli uomini soffermandosi soprattutto sulla salvaguardia dei diritti dei più deboli.
"In tutto questo i cristiani sono chiamati a vivere nel quotidiano e in tutti gli ambienti di vita, sono chiamati ad essere dei cristiani autentici, che con il loro impegno mite e costruttivo, denunciano ogni logica di sopruso e di violenza e ribaltano ogni ordine sociale fondato sulla iniquità e sulle illegalità sistematiche compiendo così nel quotidiano la vera e autentica rivoluzione che si attua con la testimonianza reale nella vita quotidiana ."
Il cristiano che si impegna in politica deve, più di tutti, avere rispetto delle opinioni altrui, deve considerare non negoziabili i valori della vita umana privilegiandone alcuni e condannandone altri, deve cioè difendere tutti i valori. Il cristiano che si impegna in politica deve esprimere una coerenza profonda tra la fede e la vita che conduce, senza che manifesti una schizofrenia nei comportamenti attuati perché ciò poi sfocerebbe nell'ipocrisia.
Il prof. Fasciano, dopo i saluti a tutti i presenti, ha introdotto la tematica principale del dibattito partendo dalla considerazione che educare alla buona politica, nella logica del bene comune, è uno dei compiti più urgenti cui far fronte , nonostante la politica non goda affatto di buona fama.
La domanda chiave che adesso sorge è: "in quali termini si pone il rapporto tra i cristiani e la politica, tra la bibbia e il potere politico?"
A tal proposito, come introduzione, il mediatore ha citato quanto scrisse Aristotele già nel quarto secolo a.C. "Quanto agli uomini politici, essi non posseggono giustamente quest'appellativo, essi infatti non son effettivamente dei politici: infatti l'uomo politico dovrebbe scegliere le belle azioni in virtù di esse stesse, invece la maggior parte di quelli abbracciano quel genere di vita per interessi e ambizioni".
Il relatore, partendo dalla domanda tra il rapporto tra la bibbia e la politica e come evitare che la bibbia possa essere strumentalizzata liturgicamente e politicamente.
L'autore ci tiene a precisare le giuste coordinate che occorre tenere presente quando si accosta il tema della politica al punto di vista biblico, al fine di non cadere nella tentazione di servirsi della Bibbia "per giustificare le proprie vedute ideologiche". Se la Bibbia non offre alcuna visione politica organica e tanto meno legittima alcuna particolare teoria politica, questo non vuol dire che ispiri, però, anche criteri operativi di natura etico-politica, finalizzati ad orientare l'azione dell'uomo nell'oggi della storia.
Il titolo del libri "il potere capovolto" si riferisce alla croce di Cristo, la quale sta a significare che bisogna rovesciare le logiche del potere da quelle del dominio e della sopraffazione e indirizzarle a quelle del servizio e dell'amore. E' necessario che gli uomini politici di qualsiasi ideologia debbano privilegiare la logica della condivisione e non quello dello scontro, debbano mettere da parte le loro visioni, pur se legittime parzialmente, non perdere mai di vista il raggiungimento del bene comune di tutti gli uomini soffermandosi soprattutto sulla salvaguardia dei diritti dei più deboli.
"In tutto questo i cristiani sono chiamati a vivere nel quotidiano e in tutti gli ambienti di vita, sono chiamati ad essere dei cristiani autentici, che con il loro impegno mite e costruttivo, denunciano ogni logica di sopruso e di violenza e ribaltano ogni ordine sociale fondato sulla iniquità e sulle illegalità sistematiche compiendo così nel quotidiano la vera e autentica rivoluzione che si attua con la testimonianza reale nella vita quotidiana ."
Il cristiano che si impegna in politica deve, più di tutti, avere rispetto delle opinioni altrui, deve considerare non negoziabili i valori della vita umana privilegiandone alcuni e condannandone altri, deve cioè difendere tutti i valori. Il cristiano che si impegna in politica deve esprimere una coerenza profonda tra la fede e la vita che conduce, senza che manifesti una schizofrenia nei comportamenti attuati perché ciò poi sfocerebbe nell'ipocrisia.