Enti locali
Nuovo Regolamento Edilizio Tipo, dal recepimento regionale al titolo abilitativo
Obiettivo del Regolamento deve essere quello di concorrere ad elevare la qualità dell’ambiente costruito
Andria - giovedì 29 giugno 2017
Promosso dall'Amministrazione Comunale di Andria, e tenutosi lo scorso 26 giugno, l'incontro sul nuovo Regolamento Edilizio Tipo (RET) ha visto una notevole partecipazione di tecnici ed operatori del settore, vista la natura dello strumento che, come ha evidenziato l'assessore all'Urbanistica, arch. Rosangela Laera, che ha organizzato l'iniziativa, "l'obiettivo del Regolamento deve essere quello di concorrere ad elevare la qualità dell'ambiente costruito, dettando norme ed indicazioni certe, definite e condivise al livello locale e che tengano conto della specificità dei luoghi. In tal modo i progettisti potranno interpretare l'immagine desiderata da ciascuna comunità locale per il proprio territorio".
Il Sindaco, avv. Nicola Giorgino, ha sottolineato a sua volta che "come utenti, abitanti della città prima ancora che come tecnici e/o amministratori, verifichiamo ogni giorno la limitatezza degli strumenti urbanistici che regolano la vita dei nostri centri urbani. Limitatezza che si rivela in termini quasi paradossali: da un canto, infatti, come progettisti, realizzatori e amministratori sentiamo il peso, spesso eccessivamente burocratico e vincolistico, delle regolamentazioni urbanistiche che ci siamo dati; dall'altro, come cittadini ed utenti della città, siamo per lo più insoddisfatti del contesto ambientale in cui viviamo, e che da tali regolamentazioni è determinato. Per molti aspetti, sembra che il sistema di regole che abbiamo costruito sia molto efficiente nel porre "lacci e lacciuoli" al lavoro dei tecnici, ma poco efficace nell'aiutarci a costruire e mantenere ambienti urbani più abitabili, sostenibili e, consentitemi, più belli. Se questo è vero, allora è opportuno – ha concluso Giorgino - ripensare profondamente tutti gli strumenti dell'urbanistica, e tra questi il Regolamento Edilizio, che è forse quello che presenta l'interfaccia di maggiore immediatezza con l'utente finale: il cittadino".
Quindi, come hanno convenuto i partecipanti, nello specifico il consigliere regionale Nicola Marmo, bisogna approfittare di questo momento, considerando il recepimento del RET come un'opportunità che dobbiamo cogliere con grande impegno per migliorare la qualità dell'ambiente costruito in cui viviamo ogni giorno.
Proprio per questo motivo l'Amministrazione ha voluto raccogliere i protagonisti attorno ad un tavolo con il coordinamento dell'AIDIA, presieduta dall'arch. Anna Vella, associazione che per la prima volta si è affacciata nella realtà della BAT.
Interessanti gli interventi dell'arch. D'Angelo, che ha inquadrato la questione del RET inserendolo nell'ambito nazionale; dell'ingegnere Vincenzo Bacco che ha approfondito gli aspetti di carattere prestazionale degli edifici, e del geom. Acquaviva che è intervenuto sugli aspetti normativi.
L'ing. Barbara Valenzano, Dirigente del Dipartimento Mobilità e Qualità Urbana, OO.PP. e Paesaggio della Regione Puglia, ha evidenziato la disponibilità della Regione a fare proprie le indicazioni che gli enti locali e i tecnici faranno pervenire in merito al recepimento del Regolamento Edilizio Tipo.
I tecnici comunali, gli ingegneri Felice Piscitelli e Giuseppe Lopetuso, sono intervenuti rispettivamente, sulle definizioni tipo rapportate al regolamento attualmente vigente ad Andria e sul chiarimento delle tipologie dei diversi titoli abilitativi.
Il Sindaco, avv. Nicola Giorgino, ha sottolineato a sua volta che "come utenti, abitanti della città prima ancora che come tecnici e/o amministratori, verifichiamo ogni giorno la limitatezza degli strumenti urbanistici che regolano la vita dei nostri centri urbani. Limitatezza che si rivela in termini quasi paradossali: da un canto, infatti, come progettisti, realizzatori e amministratori sentiamo il peso, spesso eccessivamente burocratico e vincolistico, delle regolamentazioni urbanistiche che ci siamo dati; dall'altro, come cittadini ed utenti della città, siamo per lo più insoddisfatti del contesto ambientale in cui viviamo, e che da tali regolamentazioni è determinato. Per molti aspetti, sembra che il sistema di regole che abbiamo costruito sia molto efficiente nel porre "lacci e lacciuoli" al lavoro dei tecnici, ma poco efficace nell'aiutarci a costruire e mantenere ambienti urbani più abitabili, sostenibili e, consentitemi, più belli. Se questo è vero, allora è opportuno – ha concluso Giorgino - ripensare profondamente tutti gli strumenti dell'urbanistica, e tra questi il Regolamento Edilizio, che è forse quello che presenta l'interfaccia di maggiore immediatezza con l'utente finale: il cittadino".
Quindi, come hanno convenuto i partecipanti, nello specifico il consigliere regionale Nicola Marmo, bisogna approfittare di questo momento, considerando il recepimento del RET come un'opportunità che dobbiamo cogliere con grande impegno per migliorare la qualità dell'ambiente costruito in cui viviamo ogni giorno.
Proprio per questo motivo l'Amministrazione ha voluto raccogliere i protagonisti attorno ad un tavolo con il coordinamento dell'AIDIA, presieduta dall'arch. Anna Vella, associazione che per la prima volta si è affacciata nella realtà della BAT.
Interessanti gli interventi dell'arch. D'Angelo, che ha inquadrato la questione del RET inserendolo nell'ambito nazionale; dell'ingegnere Vincenzo Bacco che ha approfondito gli aspetti di carattere prestazionale degli edifici, e del geom. Acquaviva che è intervenuto sugli aspetti normativi.
L'ing. Barbara Valenzano, Dirigente del Dipartimento Mobilità e Qualità Urbana, OO.PP. e Paesaggio della Regione Puglia, ha evidenziato la disponibilità della Regione a fare proprie le indicazioni che gli enti locali e i tecnici faranno pervenire in merito al recepimento del Regolamento Edilizio Tipo.
I tecnici comunali, gli ingegneri Felice Piscitelli e Giuseppe Lopetuso, sono intervenuti rispettivamente, sulle definizioni tipo rapportate al regolamento attualmente vigente ad Andria e sul chiarimento delle tipologie dei diversi titoli abilitativi.