Territorio
Il movimento studentesco di CasaPound celebra il Giorno del Ricordo
Affisso nella notte uno striscione in onore delle vittime delle foibe
Andria - mercoledì 10 febbraio 2016
15.42
"Foibe: alcuni italiani non dimenticano" è il testo degli striscioni affissi nella notte ad Andria e in più di 50 città italiane dai militanti del Blocco Studentesco in onore delle vittime delle foibe.
«Con quest'azione - si legge in una nota del movimento studentesco di CasaPound - vogliamo rendere omaggio ai 20.000 italiani infoibati e ai 350.000 costretti a fuggire dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia a seguito del terrore scatenato dalle truppe dei partigiani titini. È nostro dovere rendere omaggio ai nostri compatrioti trucidati o costretti alla fuga solo perchè italiani».
«Di fronte a chi vorrebbe ridurre il nostro paese all'ombra di se stesso - prosegue la nota - a chi ci vuole umiliati, svenduti, ridimensionati a "espressione geografica" o a parco giochi del resto del mondo, tenere viva la memoria di una tragedia nazionale così a lungo nascosta e mistificata, ricordare quella feroce pulizia etnica e l'esodo forzato di centinaia di migliaia di italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, vuol dire in primo luogo riappropriarsi di quell'orgoglio nazionale che una classe politica impotente e asservita tenta più o meno consapevolmente di cancellare ogni giorno».
«Con quest'azione - si legge in una nota del movimento studentesco di CasaPound - vogliamo rendere omaggio ai 20.000 italiani infoibati e ai 350.000 costretti a fuggire dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia a seguito del terrore scatenato dalle truppe dei partigiani titini. È nostro dovere rendere omaggio ai nostri compatrioti trucidati o costretti alla fuga solo perchè italiani».
«Di fronte a chi vorrebbe ridurre il nostro paese all'ombra di se stesso - prosegue la nota - a chi ci vuole umiliati, svenduti, ridimensionati a "espressione geografica" o a parco giochi del resto del mondo, tenere viva la memoria di una tragedia nazionale così a lungo nascosta e mistificata, ricordare quella feroce pulizia etnica e l'esodo forzato di centinaia di migliaia di italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, vuol dire in primo luogo riappropriarsi di quell'orgoglio nazionale che una classe politica impotente e asservita tenta più o meno consapevolmente di cancellare ogni giorno».