
Vita di città
Il mondo dimenticato delle ludoteche: anche ad Andria gli imprenditori chiedono risposte
Ancora incerti i tempi di riapertura per questo settore, nessuna indicazione dal Governo
Andria - giovedì 7 maggio 2020
15.01
Ludoteche e parchi gioco restano "interdetti" ai bambini. Un'attesa snervante e ancora nessuna risposta dal Governo: cresce il malcontento fra i titolari delle attività ludiche per i piccoli, che anche ad Andria chiedono maggiori chiarimenti sui tempi e le modalità di riapertura. A lanciare il grido d'aiuto, in particolare, è Gloriano Zinfollino, titolare della ludoteca-parco giochi al coperto "Martiland" e referente per la città di Andria del gruppo #parchigiocoeludotecheitalia, che comprende circa 500 attività del settore a livello nazionale.
«Sono tante le difficoltà che stiamo affrontando in questo momento - ci spiega Gloriano - a partire dagli affitti, che non sono certo insignificanti visto che i nostri locali sono generalmente grandi. Lo Stato ha concesso solo i 600 euro per le partite IVA, ma con tutte le tasse da pagare non sono sufficienti. Non sappiamo nemmeno in che modo potremmo riaprire i locali in sicurezza: fermo restando che la sanificazione degli spazi si è sempre fatta, va sottolineato che è difficile mantenere la distanza fra i bambini, perchè la nostra attività prevede gioco, feste e divertimento. Abbiamo investito tanto su giochi e gonfiabili, ma senza entrate è difficile andare avanti: personalmente ho un'altra attività e per ora posso tirare avanti, ma conosco tanti che in diverse parti d'Italia hanno chiuso i battenti perchè non ce la fanno più».
Abbiamo chiesto un contributo anche ai titolari della ludoteca-libreria "Raccontami una Storia", Annamaria Lamparelli e Antonio Saccotelli: la loro attività è chiusa da oltre due mesi, ma per la riapertura si deciderà solo quando ci saranno le giuste condizioni di sicurezza per i bambini. «Le difficoltà sono tante e riguardano non solo il presente ma anche e soprattutto l'incertezza del futuro. Come ludoteca - ci raccontano Annamaria e Antonio - siamo fermi al 5 marzo: potete immaginare le problematiche economiche legate a questa situazione, a cui si aggiunge la nostalgia per la mancanza effettiva ed affettiva dei bambini che frequentavano quotidianamente la ludoteca. Non ci sono giunti aiuti da parte dello Stato, eccetto il bonus di 600 euro per autonomi e partite IVA. D'altra parte, alle istituzioni non chiediamo nulla: comprendiamo la situazione di grave emergenza che stiamo vivendo e non sentiamo l'esigenza di far sentire la nostra voce nè di protestare, capiamo benissimo la gravità delle perdite economiche; perciò preferiamo attendere per vivere in modo più sereno il futuro. Rispettiamo le normative, che non abbiamo nessuna intenzione di trasgredire mettendo così in pericolo l'incolumità dei bambini. Tra bambini non si può parlare di distanze. Solo quando questa situazione di emergenza sarà passata e quando ci daranno l'opportunità di riaprire come ludoteca, saremo felicissimi di riaccogliere i nostri bambini in piena sicurezza».
Le prospettive di riapertura sono ancora lontane e incerte, si ipotizza una ripartenza fra settembre e ottobre, ma dal Governo non sono giunte indicazioni precise. Gli imprenditori andriesi del settore ludico chiedono risposte e interventi più sostanziali: l'assenza di lavoro, pagamenti e debiti rischiano di mettere in ginocchio intere famiglie.
«Sono tante le difficoltà che stiamo affrontando in questo momento - ci spiega Gloriano - a partire dagli affitti, che non sono certo insignificanti visto che i nostri locali sono generalmente grandi. Lo Stato ha concesso solo i 600 euro per le partite IVA, ma con tutte le tasse da pagare non sono sufficienti. Non sappiamo nemmeno in che modo potremmo riaprire i locali in sicurezza: fermo restando che la sanificazione degli spazi si è sempre fatta, va sottolineato che è difficile mantenere la distanza fra i bambini, perchè la nostra attività prevede gioco, feste e divertimento. Abbiamo investito tanto su giochi e gonfiabili, ma senza entrate è difficile andare avanti: personalmente ho un'altra attività e per ora posso tirare avanti, ma conosco tanti che in diverse parti d'Italia hanno chiuso i battenti perchè non ce la fanno più».
Abbiamo chiesto un contributo anche ai titolari della ludoteca-libreria "Raccontami una Storia", Annamaria Lamparelli e Antonio Saccotelli: la loro attività è chiusa da oltre due mesi, ma per la riapertura si deciderà solo quando ci saranno le giuste condizioni di sicurezza per i bambini. «Le difficoltà sono tante e riguardano non solo il presente ma anche e soprattutto l'incertezza del futuro. Come ludoteca - ci raccontano Annamaria e Antonio - siamo fermi al 5 marzo: potete immaginare le problematiche economiche legate a questa situazione, a cui si aggiunge la nostalgia per la mancanza effettiva ed affettiva dei bambini che frequentavano quotidianamente la ludoteca. Non ci sono giunti aiuti da parte dello Stato, eccetto il bonus di 600 euro per autonomi e partite IVA. D'altra parte, alle istituzioni non chiediamo nulla: comprendiamo la situazione di grave emergenza che stiamo vivendo e non sentiamo l'esigenza di far sentire la nostra voce nè di protestare, capiamo benissimo la gravità delle perdite economiche; perciò preferiamo attendere per vivere in modo più sereno il futuro. Rispettiamo le normative, che non abbiamo nessuna intenzione di trasgredire mettendo così in pericolo l'incolumità dei bambini. Tra bambini non si può parlare di distanze. Solo quando questa situazione di emergenza sarà passata e quando ci daranno l'opportunità di riaprire come ludoteca, saremo felicissimi di riaccogliere i nostri bambini in piena sicurezza».
Le prospettive di riapertura sono ancora lontane e incerte, si ipotizza una ripartenza fra settembre e ottobre, ma dal Governo non sono giunte indicazioni precise. Gli imprenditori andriesi del settore ludico chiedono risposte e interventi più sostanziali: l'assenza di lavoro, pagamenti e debiti rischiano di mettere in ginocchio intere famiglie.