Cronaca
Il mare della BAT migliora: l'Arpa Puglia e Goletta Verde confermano
Male la foce dell'Ofanto e del canale di Ponente. Sotto osservazione i reflui del depuratore
BAT - giovedì 9 luglio 2015
12.02
Il mare della BAT migliora anche se restano due criticità assolute e continuano ad esserci problemi con i depuratori di Andria, Barletta, Bisceglie e Trani, tutti sottoposti all'attività dell'autorità giudiziaria. E' questa la fotografia che emerge dai dati dell'ARPA Puglia nei mesi di aprile, maggio e giugno, oltre ai dati, presentati oggi, da Legambiente nell'ambito del monitoraggio realizzato a giugno da Goletta Verde. Un focus sul mare e sulla depurazione regionale della Puglia che ha previsto prelievi e analisi realizzati dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 24, 25 e 26 giugno. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli). Sono 46 i punti di rilevamento dell'Arpa Puglia che mensilmente monitora le acque della BAT mentre sono stati sette i campionamenti eseguiti in Provincia da Goletta Verde. Due i punti considerati "fortemente inquinati" da entrambi i monitoraggi: quello alla foce del fiume Ofanto a Margherita di Savoia ed alla foce del canale di ponente (Lungomare Mennea) di Barletta. Entro i limiti gli inquinanti rilevati nell'altro prelievo effettuato a Barletta spiaggia libera sul litorale di Levante oltre alla spiaggia in località Matinelle a destra del molo a Trani, sul lungomare Mauro dall'Olio in località Salsello di Bisceglie ed alla spiaggia riserva Torre di Calderina, sempre a Bisceglie. Nei limiti anche gli inquinanti presenti nei pressi dello scarico al di sotto della villa comunale di Trani, da sempre punto critico.
Ma la qualità delle acque è fortemente legata al lavoro dei depuratori all'interno delle città. Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui. Dal monitoraggio effettuato dall'Arpa Puglia nel 2014 (ben 2.399 controlli) sulla conformità dei reflui in uscita sono stati riscontrati superamenti rispetto ai limiti tabellari in almeno per un parametro monitorato in 33 depuratori tra cui Andria, Barletta, Trani, Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia. A fronte di queste criticità sono state avviati gli interventi di potenziamento e adeguamento su 47 depuratori: 2 sono in attesa di chiusura di procedura VIA, 38 non ancora cantierati e solo 7 realizzati. Sono, invece, 36 gli impianti sottoposti all'attività dell'autorità giudiziaria tra questi anche Andria, Trani, Barletta e Bisceglie. Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). L'Acquedotto pugliese rileva che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 47% dei campioni prelevati.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore da adottare senza pregiudizi».
Ma la qualità delle acque è fortemente legata al lavoro dei depuratori all'interno delle città. Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui. Dal monitoraggio effettuato dall'Arpa Puglia nel 2014 (ben 2.399 controlli) sulla conformità dei reflui in uscita sono stati riscontrati superamenti rispetto ai limiti tabellari in almeno per un parametro monitorato in 33 depuratori tra cui Andria, Barletta, Trani, Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia. A fronte di queste criticità sono state avviati gli interventi di potenziamento e adeguamento su 47 depuratori: 2 sono in attesa di chiusura di procedura VIA, 38 non ancora cantierati e solo 7 realizzati. Sono, invece, 36 gli impianti sottoposti all'attività dell'autorità giudiziaria tra questi anche Andria, Trani, Barletta e Bisceglie. Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). L'Acquedotto pugliese rileva che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 47% dei campioni prelevati.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore da adottare senza pregiudizi».