Domenico Cassetta
Domenico Cassetta
Vita di città

Il Maggiore Domenico Cassetta lascia la Polizia Municipale

Ben cinque gli encomi che lo hanno gratificato in questa lunga carriera

Sessantacinque e non sentirli. Sono gli anni che Domenico Cassetta, Mimmo per gli amici, compie in questi giorni, genetliaco particolarmente importante perché sancisce il suo collocamento a riposo nel Corpo della Polizia Municipale, dopo 40 anni di onorato servizio.
Con il grado di "Maggiore" è attualmente l'ufficiale più "datato" nel Corpo, al quale venne assegnato nel lontano 1° marzo del 1977 quale Vigile Urbano appiedato, come tiene più volte a sottolineare. Da allora ha partecipato ai vari concorsi interni, percorrendo gradino dopo gradino non solo la scala gerarchica ma conquistandosi la stima e la fiducia di tutti i colleghi.
E' un amarcord molto particolare quello di Mimmo, perché ripercorre un po' la storia più recente non solo del Corpo della Polizia Municipale andriese ma anche tanti avvenimenti, alcuni con lieto fine altri purtroppo conclusisi non positivamente, come da ultimo quello dello scorso 12 luglio nel disastro ferroviario dell'Andria-Corato, ma tutti aventi come protagonisti gli uomini e le donne della Polizia municipale di Andria.
Ben cinque gli encomi che lo hanno gratificato in questa lunga carriera, uno in particolare tributatogli in forma solenne dal consiglio comunale per un drammatico avvenimento che lo vide protagonista, con altri colleghi il 16 ottobre 1999 sull'autostrada A/12 nei pressi di Ladispoli.

Erano circa le 12,50 quando cinque componenti del Corpo della Polizia Municipale di Andria stavano rientrando in sede dopo aver preso parte ad un corso di aggiornamento a Forte dei Marmi.
Davanti a loro, a soli 100 metri, un furgone della Polizia Stradale con a bordo due poliziotti, un uomo ed una donna appartenenti alla sezione di Cerveteri.
Un'autovettura scura, a fortissima velocità supera prima l'Alfa Romeo 164 con a bordo i cinque poliziotti di Andria e subito dopo il furgone della Polizia Stradale.
Ma una manovra azzardata di rientro fa sbandare l'automezzo della Polstrada che dopo alcuni repentini zig zag, finisce fuoristrada, saltando il guard rail e finendo la sua corsa in una scarpata.
Senza alcuna esitazione i cinque poliziotti di Andria, fermano la propria autovettura e si precipitano lungo il ripido avvallamento. Il furgone della Polstrada semi distrutto, accartocciato sta prendendo fuoco. I poliziotti di Andria riescono, tra le fiamme, a sfondare un finestrino e tirano fuori prima l'agente donna, svenuta e poi l'uomo, entrambi feriti con numerose fratture ma per fortuna vivi.
Il tempo di trascinarli lontano dal mezzo, in quella scarpata miracolosamente priva di alberi e da poco tempo arata ed il furgone viene avvolto dalle fiamme, per fortuna senza esplodere.
Questione di pochi minuti e sul posto arrivano ambulanze, mezzi di soccorso ed un elicottero. I due feriti vengono portati in ospedale, dove, dopo un lungo periodo di ricovero e riabilitazione, vengono poi dimessi per ritornare in servizio, pur non svolgendo più attività operativa.
Per quell'intervento, che ebbe un enorme risonanza mediatica a livello nazionale, a Mimmo Cassetta, con i colleghi Miriam Mancini, Felice Acquaviva, Domenico Ruotolo e Giovanni Sellitri venne concesso un particolare attestato di benemerenza da parte del Ministero dell'Interno mentre il Comune di Andria, con una pubblica cerimonia, volle consegnare loro, con il Consiglio comunale riunito in seduta straordinaria, un Encomio solenne.
Mimmo è ancora oggi molto fiero di quel coraggioso intervento, forse più di altri non meno rilevanti che lo videro partecipare con altri colleghi.

Ma Mimmo il suo "segreto" per essere riuscito ad intervenire nei tante operazioni nei suoi 40 anni di servizio ce l'ha e non fa mistero ad ammetterlo: una profonda fede ed una speciale devozione verso Santa Rita da Cascia.
Una devozione che ha avuto inizio con l'infanzia, nel 1955 quando mamma Ippolita a casa, alle immaginette della santa di Cascia non faceva mai mancare le preghiere.
Venne quindi nel 1978 il matrimonio con la Sig.ra Enza. Tappa obbligata fu l'Umbria ed in particolare Cascia. Da allora le puntate nella piccola cittadina umbra non sono cessate. Fu quindi uno scherzo del destino, era il 1995, che giunse ad Andria una delegazione da Cascia, civica e religiosa per un gemellaggio da concretarsi tra le due città.
Vuoi per la sua naturale propensione a fornire ogni dettaglio utile al visitatore vuoi l'alea benevola della santa che accompagnava quel gruppo di autorità umbre qui ad Andria, da qual giorno Mimmo, ininterrottamente per tutti questi anni, ha stretto i legami con quella terra, accompagnando tanti e tanti andriesi a Cascia, a venerare Santa Rita.
Fu tanta la passione che Mimmo volle aggiungere a quegli spostamenti, che non solo nacque spontaneamente ad Andria un sodalizio dedicato a Santa Rita ma le buone entrature di Mimmo, prima con il Rettore del Santuario, don Giovanni Scanavino, poi diventato Vescovo di Orvieto e poi l'amicizia con il Sindaco Gino Emili, continuata fino ad oggi, ed ecco che Mimmo è diventato il plenipotenziario degli Amici di Santa Rita nella Città di Andria.

Dal Sindaco Giannicola Sinisi all'attuale, Nicola Giorgino, tutti i primi cittadini che si sono succeduti a Palazzo San Francesco, vuoi per il carisma della santa vuoi per l'affabilità con la quale Mimmo li invitava a Cascia, la presenza di Andria, della Civica Amministrazione è stato un rituale costante per il giorno 22 maggio, giorno in cui si onora la santa. Se una dote la si può concedere a Mimmo questa è la pazienza, che scaturisce anche dal suo passato di studente. Molti non sanno infatti che Mimmo, dopo aver conseguito la maturità magistrale, era destinato a percorrere la strada di insegnante per le scuole elementari. Ma il destino e la contestazione giovanile degli anni 60, finirono per portare quel giovane talentuoso a tentare, con successo, il concorso nei Vigili Urbani. Un percorso che gli ha consentito non solo di applicare quelle nozioni di pedagogia nei rapporti tra i giovani colleghi ed i cittadini utenti, ma di costruire un ponte duraturo non solo con Cascia, ma con la Val Nerina e la provincia di Perugia che hanno fatto meritare ad Andria l'appellativo di "Città particolarmente Amica di Cascia".
Grazie Mimmo per la tua generosità.
  • polizia municipale
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