Riccardo Muti cittadino di Andria nel segno di Federico II
Riccardo Muti cittadino di Andria nel segno di Federico II
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Il maestro Muti cittadino onorario di Andria: “Folgorato da Castel del Monte”

Sindaco Bruno: "Motivo di orgoglio annoverare tra i cittadini andriesi la figura tanto prestigiosa del maestro Muti"

Per gli straordinari veliti artistici e il legame con la Puglia, per il contributo che ha impresso al progresso della cultura, della musica e dell'arte, attraverso gli studi, l'insegnamento, la ricerca, la produzione artistica, la formazione delle giovani generazioni, il maestro Riccardo Muti ha ricevuto, quest'oggi (24 settembre) nella sala consiliare del Comune di Andria, la cittadinanza onoraria andriese. Ma non solo. Un riconoscimento forte anche il richiamo a Federico II, una passione che il maestro molfettese ha coltivato sin da bambino

Presente alla cerimonia il prefetto di Barlatta Andria Trani, la dott.ssa Silvana D'Agostino, il Vescovo Mons. Luigi Mansi e Tommaso Miniervini, Sindaco di Molfetta prima città per i legami intimi e profondi con il maestro Muti.

"Oggi qui celebriamo laicamente una storia, un percorso, una catena di sforzi intelligenti che hanno formato un uomo, un musicista, ma soprattutto un artista che il mondo invidia al nostro paese. Una persona che il mondo invidia al nostro paese - ha dichiarato il sindaco di Andria, Giovanna Bruno - Motivo di orgoglio annoverare tra i cittadini andriesi la figura tanto prestigiosa del maestro Muti" .

Folgorato dalla bellezza del Castel del Monte e affascinato dalla storia di Federico II di Svevia il maestro Muti coltiva questo amore sin dall'infanzia. Nel riconoscimento è, infatti, fortissimo il richiamo alla figura di Federico II, una passione che il maestro molfettese ha coltivato sin da bambino.

Muti ringrazia

«Ringrazio questo straordinario Sindaco – no perché mi abbia dato la cittadinanza onorario ma perché da tempo seguo il suo lavoro. Mi fa piacere avere il Prefetto. Voglio ringraziare tutte le personalità del consiglio comunale che hanno accettato che mi venisse dato questo onore. Ringrazio tutti voi per esser qui intorno a me in questa bellissima occasione»

Muti e la passione per Federico II

«Andria è molto nel mio cuore, perché nel' 46 circa, mio padre decise di fare un viaggio con cavallo a carrozza da Molfetta a Castel del Monte. Eravamo tre di noi, gli altri due erano troppo piccoli, eravamo cinque fratelli. Avevo 5 anni aprendo la tenda della carrozza ho visto questa immensa costruzione, questa corona, come si usa dire. Fui talmente folgorato da questa immagine che poi crescendo ho pensato di approfondire questa corona di pietra e quindi arrivare a Federico II.
Federico II è un personaggio storico di grande cultura. Parlava 11 lingue ed è stato quello, si può vedere nella città di Altamura, è riuscito a mettere insieme cristiani ebrei e musulmani in un'armonia perfetta. Quindi io mi sono appassionato a questo personaggio. È diventato una specie di compagno della mia vita»


La sua infanzia
«La mia vita musicale nasce dalla banda. No che io suonassi nella banda. Che sarebbe anche una cosa nobilissima. Ma da bambino io ascoltavo le processioni del venerdì e sabato santo che passavano alle 7 del mattino sotto da casa mia e sentivo queste bande che suonavamo queste famose marce funebri . Quindi i miei inizi musicali sono la banda. È la banda. Oggi quando si parla di banda si pensa che sia un orchestra di categoria C. Non è vero molti dei grandi strumenti vengono dalla banda. Quindi la banda è uno strumento nobilissimo. Io seguivo tutte le processioni e in un certo senso non sono solo un esperto di inni nazionali, perché facendo i viaggi dell'amicizia, ho dovuto redigere tutti gli inni nazionali, ma posso dire senza timore di essere anche un esperto di marce funebri che può sembrare strano. A otto anni cominciai a suonare il violino. Il mio debutto fu al seminario pontificio di Molfetta e da allora piano piano si sono aperte le porte»

L'appello di Muti
«Un appello a questa bellissima sede di questa meravigliosa città a tutti coloro che si interessano delle sorti del nostro Paese non dimentichiamo che una delle glorie ,che forse la gloria più grande del nostro Paese è stata ed è l'arte. E noi dobbiamo aiutare le nuove generazioni a cibarsi di questa arte e noi dobbiamo far capire a loro quali sono le radici artistiche, non solo la scienza e la medicina e la legge... Abituare i giovani a cibarsi di armonia di amore, perché l'amore muove tutto . Ed è questo l'augurio che voglio fare ai nostri governanti presenti, passati e futuri che si devono preoccupare e occupare di dare amore, armonia e bellezza ai giovani di oggi».

Conferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo MutiConferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo MutiConferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo MutiConferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo MutiConferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo MutiConferimento della cittadinanza onoraria al direttore d'orchestra Riccardo Muti
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