Scuola e Lavoro
Il liceo “Carlo Troya” di Andria al Festival della Cultura Paralimpica
Una giornata stimolante e fortemente emotiva per le giovani coscienze
Andria - sabato 18 novembre 2023
10.51
"E nulla sarà più come prima"… è quanto avranno pensato gli studenti del Liceo Carlo Troya di Andria alla fine di un'esperienza fortemente emotiva e significativa: la partecipazione al Festival della Cultura Paralimpica, svoltosi il 16 novembre 2023 presso la città di Taranto.
Il Festival della Cultura Paralimpica è un'iniziativa ideata dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP): un momento di riflessione sull'inclusione, con l'obiettivo di promuovere una diversa percezione della disabilità mediante i racconti, le testimonianze e le parole dei protagonisti del mondo dello sport paralimpico e di tutti coloro che, a diverso titolo, hanno affrontato questo tema.
"Si vis, potes": l'antica massima latina esprime, dunque, la forza di questi atleti, capaci di superare qualsiasi limite con la forza del cuore e del loro coraggio. È questo il messaggio e testimone ideale che hanno trasmesso gli atleti presenti all'evento ai giovani studenti, fortunati nella vita per non dover affrontare quotidianamente limiti fisici e psichici.
Ma questa fortuna non va sprecata! È il messaggio più forte emerso dal dialogo con gli stessi atleti, intervistati dai ragazzi. Significative alcune delle testimonianze raccolte.
Francesca Tarantello, ipovedente atleta di triathlon, ad esempio, alla domanda "Cosa si prova alla fine di una gara?" ha risposto: "Alla fine di una gara non si perde mai, o si vince o si impara qualcosa di nuovo per migliorare"; o la guida Silvia Visaggi che ha affermato che il binomio atleta- guida è un vero atto di amore incondizionato, nel quale ci si fida ed affida, tesi entrambi verso la stessa direzione. Simone Barlaam, invece, eletto nel 2023 migliore atleta di tutte le discipline paralimpiche, ha asserito che "Lo sport diviene leva dinamica per affrontare il peso e le difficoltà della vita".
È evidente come lo sport sia stato celebrato come linguaggio universale dell'inclusione, come veicolo fondamentale per abbattere barriere e ostacoli e promuovere condizioni di uguaglianza e pari opportunità.
Si è trattato, perciò, di una giornata stimolante e fortemente emotiva per le giovani coscienze, un'occasione di riflessione per gli studenti e di dialogo con i docenti accompagnatori, una possibilità di considerare l'importanza e l'urgenza della costruzione di una società più giusta e più equa, soprattutto attraverso atteggiamenti e processi inclusivi sempre più diffusi.
Il Festival della Cultura Paralimpica è un'iniziativa ideata dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP): un momento di riflessione sull'inclusione, con l'obiettivo di promuovere una diversa percezione della disabilità mediante i racconti, le testimonianze e le parole dei protagonisti del mondo dello sport paralimpico e di tutti coloro che, a diverso titolo, hanno affrontato questo tema.
"Si vis, potes": l'antica massima latina esprime, dunque, la forza di questi atleti, capaci di superare qualsiasi limite con la forza del cuore e del loro coraggio. È questo il messaggio e testimone ideale che hanno trasmesso gli atleti presenti all'evento ai giovani studenti, fortunati nella vita per non dover affrontare quotidianamente limiti fisici e psichici.
Ma questa fortuna non va sprecata! È il messaggio più forte emerso dal dialogo con gli stessi atleti, intervistati dai ragazzi. Significative alcune delle testimonianze raccolte.
Francesca Tarantello, ipovedente atleta di triathlon, ad esempio, alla domanda "Cosa si prova alla fine di una gara?" ha risposto: "Alla fine di una gara non si perde mai, o si vince o si impara qualcosa di nuovo per migliorare"; o la guida Silvia Visaggi che ha affermato che il binomio atleta- guida è un vero atto di amore incondizionato, nel quale ci si fida ed affida, tesi entrambi verso la stessa direzione. Simone Barlaam, invece, eletto nel 2023 migliore atleta di tutte le discipline paralimpiche, ha asserito che "Lo sport diviene leva dinamica per affrontare il peso e le difficoltà della vita".
È evidente come lo sport sia stato celebrato come linguaggio universale dell'inclusione, come veicolo fondamentale per abbattere barriere e ostacoli e promuovere condizioni di uguaglianza e pari opportunità.
Si è trattato, perciò, di una giornata stimolante e fortemente emotiva per le giovani coscienze, un'occasione di riflessione per gli studenti e di dialogo con i docenti accompagnatori, una possibilità di considerare l'importanza e l'urgenza della costruzione di una società più giusta e più equa, soprattutto attraverso atteggiamenti e processi inclusivi sempre più diffusi.