Scuola e Lavoro
Il dimensionamento scolastico continua a far discutere
Intervento della Segreteria Generale della Uil Puglia. Verga: «Pronti alla mobilitazione dei lavoratori della scuola»
Puglia - giovedì 31 gennaio 2013
20.57
Il dimensionamento scolastico previsto dalla Regione Puglia continua a sollevare perplessità. Nuova presa di posizione da parte di Gianni Verga, Segretario Generale della Uil Scuola Puglia, che così esprime l'insoddisfazione del sindacato: «La prospettiva, inspiegabile e per certi versi assurda, sarebbe quella di registrare un numero di dirigenti scolastici superiore a quello delle scuole. Il che, tradotto, significherebbe un grave danno per i vincitori del concorso per dirigenti scolastici e la permanenza in stato di esubero di tanti Dsga. Sarebbe opportuno che la Regione corresse quanto prima ai ripari, onde evitare la perdita di altri posti di lavoro, una vera e propria piaga in un momento delicato, dal punto di vista occupazionale, come l'attuale. Qualche giorno fa - ricorda Verga - avevamo inviato una nota all'assessore Sasso invitandola a intervenire tempestivamente sulle scuole sovradimensionate, così come si era impegnata a fare nel luglio scorso, opportunamente sollecitata dalla Uil Scuola, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, al fine di rispondere al parametro della media di 900 alunni contenuto nelle linee di indirizzo».
Verga annuncia infine «una mobilitazione dei lavoratori della scuola qualora il piano di dimensionamento non sarà rivisto attraverso un intervento unilaterale e decisivo della Regione, cui è demandata la responsabilità in materia, anche in assenza di proposte da parte dell'ente locale. Attualmente, infatti, esistono istituti con oltre 1400 alunni, quando invece le linee di indirizzo regionali dettano un tetto massimo di 1200. In queste condizioni diventa impossibile garantire la tutela dei posti di lavoro, nonché un'offerta formativa competitiva e di qualità».
Verga annuncia infine «una mobilitazione dei lavoratori della scuola qualora il piano di dimensionamento non sarà rivisto attraverso un intervento unilaterale e decisivo della Regione, cui è demandata la responsabilità in materia, anche in assenza di proposte da parte dell'ente locale. Attualmente, infatti, esistono istituti con oltre 1400 alunni, quando invece le linee di indirizzo regionali dettano un tetto massimo di 1200. In queste condizioni diventa impossibile garantire la tutela dei posti di lavoro, nonché un'offerta formativa competitiva e di qualità».