Vita di città
Il Covid dimezza il fatturato degli agriturismi, a rischio chiusura il 60% delle strutture
"Lo scenario è in netto e quotidiano peggioramento, con l’aumento di casi di Covid e la variante Omicron che si diffonde rapidamente, facendo fioccare le disdette"
Andria - mercoledì 29 dicembre 2021
14.14
Per Capodanno un numero crescente di cittadini sta ripensando i programmi iniziali a causa della rapida diffusione della nuova variante Covid, con l'effetto che continuano a fioccare le disdette negli agriturismi e l'emergenza Covid abbia già praticamente dimezzato il fatturato (-55%). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base delle segnalazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, che registra una pioggia di disdette, con l'effetto che già il 60% degli agriturismi sono a rischio chiusura durante le festività della fine dell'anno.
"Lo scenario è in netto e quotidiano peggioramento, con l'aumento di casi di Covid e la variante Omicron che si diffonde rapidamente, facendo fioccare le disdette pe cui molte strutture stanno decidendo di restare chiuse. E' l'ennesimo duro colpo per i nostri agriturismi, dopo le perdite subite nel 2020 di oltre 60 milioni di euro a causa della pandemia Covid", denuncia Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.
Proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno la food delivery è dunque una opportunità per non rinunciare, nonostante le difficoltà, ai menu della tradizione che – continua la Coldiretti regionale – accanto alle piattaforme più famose è stata colta anche da molti agriturismi della rete di Terranostra e Campagna Amica che si sono organizzati per consegnare piatti gourmet a Km0 anche in vista del Capodanno. Numerose e diversificate le iniziative adottate per mantenere il legame con i propri clienti durante le feste, dal menu a sorpresa a quello scontato, dall'agribag fino al kit fai da te con gli ingredienti base per la preparazione di ricette contadine per quanti hanno deciso di cimentarsi personalmente in cucina.
Una richiesta favorita – sottolinea la Coldiretti regionale - dall'impossibilità in molti casi di uscire di casa o di cucinare ma anche per evitare di mangiare insieme per il rischio contagio. Senza dimenticare – precisa la Coldiretti - quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori in agriturismi e ristoranti.
Secondo l'Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 guidata da un lato dall'evoluzione tecnologica, dall'altro dall'accelerazione dovuta all'emergenza pandemica. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l'anno, secondo l'analisi Coldiretti/Censis.
"Lo scenario è in netto e quotidiano peggioramento, con l'aumento di casi di Covid e la variante Omicron che si diffonde rapidamente, facendo fioccare le disdette pe cui molte strutture stanno decidendo di restare chiuse. E' l'ennesimo duro colpo per i nostri agriturismi, dopo le perdite subite nel 2020 di oltre 60 milioni di euro a causa della pandemia Covid", denuncia Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.
Proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno la food delivery è dunque una opportunità per non rinunciare, nonostante le difficoltà, ai menu della tradizione che – continua la Coldiretti regionale – accanto alle piattaforme più famose è stata colta anche da molti agriturismi della rete di Terranostra e Campagna Amica che si sono organizzati per consegnare piatti gourmet a Km0 anche in vista del Capodanno. Numerose e diversificate le iniziative adottate per mantenere il legame con i propri clienti durante le feste, dal menu a sorpresa a quello scontato, dall'agribag fino al kit fai da te con gli ingredienti base per la preparazione di ricette contadine per quanti hanno deciso di cimentarsi personalmente in cucina.
Una richiesta favorita – sottolinea la Coldiretti regionale - dall'impossibilità in molti casi di uscire di casa o di cucinare ma anche per evitare di mangiare insieme per il rischio contagio. Senza dimenticare – precisa la Coldiretti - quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori in agriturismi e ristoranti.
Secondo l'Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 guidata da un lato dall'evoluzione tecnologica, dall'altro dall'accelerazione dovuta all'emergenza pandemica. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l'anno, secondo l'analisi Coldiretti/Censis.