Territorio
Il Coordinamento diritti umani della Bat incassa un altro "sì"
Dopo Bottaro e Dilernia anche il sindaco di Bisceglie e la sua giunta
Andria - mercoledì 6 febbraio 2019
13.46
Il Comune di Bisceglie ha aderito al Coordinamento per i Diritti Umani della Bat. Di seguito il testo della nota firmata dal sindaco Angelantonio Angarano e condivisa dagli assessori comunali:
"Il difficile contesto storico in cui viviamo impone una profonda riflessione sui temi dell'immigrazione e sulla necessità di tutelare i diritti umani, minati sempre più dalla logica della chiusura delle frontiere e dell'innalzamento dei muri.
L'articolo 1 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani sancisce che "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti". La nostra Costituzione, all'articolo 2, stabilisce che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 3 precisa che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
L'esclusione dei richiedenti asilo muniti di permesso di soggiorno dall'anagrafe dei residenti e il divieto per migranti in regola di eleggere domicilio nel Comune in cui sono stati inseriti, sanciti dal Decreto Legge 113/2018, appaiono collidere con i principi fondamentali della Carta Costituzionale, oltre che con le norme internazionali e il sistema giuridico italiano. Privare queste Persone della libertà di domicilio significa negare l'accesso a numerosi servizi di primaria importanza, a partire da quelli sociali e sanitari.
La soppressione dei servizi Sprar affidati ai Comuni non equivale solo ad impedire l'ospitalità dei migranti nel senso pratico del termine, ma interrompe un percorso virtuoso che, mettendo al centro la Persona, favoriva l'integrazione attraverso mirati percorsi di informazione, assistenza e orientamento, necessari a facilitare un dignitoso inserimento socio-economico dei richiedenti asilo. Interrompere i servizi Sprar, inoltre, significa rimettere in strada circa 130mila persone (secondo la stima dell'Anci) in assenza di punti di riferimento e certezze.
Per i motivi sovraesposti si ritiene di aderire al "Coordinamento per i Diritti Umani" della provincia di Barletta Andria Trani, nella consapevolezza che la tutela dei Diritti Umani, promuovendo politiche di Integrazione, Dialogo e Rispetto, sia un dovere giuridico e morale".
"Il difficile contesto storico in cui viviamo impone una profonda riflessione sui temi dell'immigrazione e sulla necessità di tutelare i diritti umani, minati sempre più dalla logica della chiusura delle frontiere e dell'innalzamento dei muri.
L'articolo 1 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani sancisce che "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti". La nostra Costituzione, all'articolo 2, stabilisce che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 3 precisa che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
L'esclusione dei richiedenti asilo muniti di permesso di soggiorno dall'anagrafe dei residenti e il divieto per migranti in regola di eleggere domicilio nel Comune in cui sono stati inseriti, sanciti dal Decreto Legge 113/2018, appaiono collidere con i principi fondamentali della Carta Costituzionale, oltre che con le norme internazionali e il sistema giuridico italiano. Privare queste Persone della libertà di domicilio significa negare l'accesso a numerosi servizi di primaria importanza, a partire da quelli sociali e sanitari.
La soppressione dei servizi Sprar affidati ai Comuni non equivale solo ad impedire l'ospitalità dei migranti nel senso pratico del termine, ma interrompe un percorso virtuoso che, mettendo al centro la Persona, favoriva l'integrazione attraverso mirati percorsi di informazione, assistenza e orientamento, necessari a facilitare un dignitoso inserimento socio-economico dei richiedenti asilo. Interrompere i servizi Sprar, inoltre, significa rimettere in strada circa 130mila persone (secondo la stima dell'Anci) in assenza di punti di riferimento e certezze.
Per i motivi sovraesposti si ritiene di aderire al "Coordinamento per i Diritti Umani" della provincia di Barletta Andria Trani, nella consapevolezza che la tutela dei Diritti Umani, promuovendo politiche di Integrazione, Dialogo e Rispetto, sia un dovere giuridico e morale".