Politica
Il consigliere Mansi al Sindaco Giorgino: «Ora rimpasto»
Azione amministrativa più incisiva sulla criminalità, campagne, rifiuti e politiche sociali
Andria - giovedì 19 giugno 2014
17.56
Una lettera di circa dieci giorni fa del consigliere di Forza Italia, Peppino Mansi, ed indirizzata in maniera non riservata al Sindaco della Città di Andria, Nicola Giorgino, riporta attenzione verso la maggioranza al governo della Città e le sue fibrillazioni interne soprattutto in vista dell'ormai vicino appuntamento elettorale con le comunali della primavera prossima. A meno di un anno dalle urne, infatti, è rispettosa ma dura l'analisi del consigliere Mansi, che sembra raccogliere le istanze di diversi altri componenti della maggioranza di governo. Tra i punti principali sollevati la necessità di rimpasto dei ruoli assessorili: «Da tempo avevo in animo di esprimere in maniera manifesta alcune riflessioni ed esortazioni, a mio avviso a beneficio della Tua funzione istituzionale, della Tua immagine nonché di tutta la coalizione che governa la Città di Andria - dice Peppino Mansi rivolgendosi direttamente al Sindaco Giorgino - Ho ritardato di molto tale iniziativa per mie profonde vicissitudini personali, nonché per galanteria politica, sia rispetto alla nota vicenda giudiziaria piovuta sull'Amministrazione verso cui non formulo giudizio ovvero commento alcuno, sia per la pendenza della campagna elettorale ormai decorsa che doveva essere scevra da suggestioni o tentativi di speculazioni da detrattori».
La difficoltà del ruolo e della congiuntura economica, tuttavia, sono un viatico per un'azione amministrativa condivisa e non imposta: «Invero, sono consapevole che oggi l'arte più difficile è quella dei genitori – educatori responsabili, seguita da quella di Sindaco di una comunità cittadina, in ispecie se afflitta da penuria di risorse finanziarie, nonché da massiva disoccupazione, specialmente giovanile. Per tali ragioni, l'azione politico-amministrativa deve essere sempre più compartecipata e condivisa da tutti gli Amministratori Comunali ad ogni livello responsabile, in ispecie tra gli Assessori (diretti collaboratori del Sindaco) e i Consiglieri Comunali quasi sempre inascoltati e vanificati anche nelle proposte faticosamente prodotte nei lavori di Commissioni consiliari, che restano perlopiù lettera morta, motivo per cui ho deciso da tempo di non più parteciparvi. L'immagine che si avverte, non solo tra i Consiglieri Comunali di maggioranza che restano prevalentemente ovvero totalmente inascoltati, ma anche nella opinione pubblica è che la maggior parte degli Assessori, con il loro impermeabile decisionismo, talvolta alternato da forme di agnosticismo di circostanza a seconda delle situazioni danno l'impressione di eccesso di favoritismo, sia pure legittimo».
«Così versando la locale situazione amministrativa, in parte impaludata nella propria burocrazia di Palazzo oltre che nelle proprie scelte di percorso, a mio sommesso avviso ritengo indispensabile e senza ulteriore indugio che il Sindaco effettui il più largo avvicendamento dei Componenti della attuale Giunta Comunale, ricorrendo per tali funzioni assessorili all'ausilio di altre risorse presenti in Consiglio Comunale, sicuramente leali che da tempo giacciono in panchina (mi scuso per la metafora sportiva), che dopo anni di preparazione e di impegno evidente possono inferire all'azione amministrativa una spinta finale, maggiormente connotata da sostanziale rispetto e considerazione verso tutti i Consiglieri Comunali, nella massima apertura e attuazione possibile del bene comune, scevro per quanto possibile da forme di particolarismi. Comunque, l'appello alla doverosità di cui innanzi, lungi da toni imperativi, riveste il carattere di una esortazione affidata alla sensibilità del destinatario nell'auspicio che a tanto pervenga per recuperare, per il tempo che resta e nei limiti del possibile, quanto non attuato o comunque perduto nel percorso».
Per concludere la missiva, tuttavia, lo stesso Mansi ricorda quali dovrebbero essere i punti sui quali l'azione amministrativa debba riprendere slancio: «E' necessario imprimere un maggiore impegno nella direzione delle politiche della sicurezza cittadina che appare trascurata, particolarmente nella lotta alla maleducazione di chiunque, in ispecie se materializzata in forme di sfrenato bullismo giovanile, maggiormente consumato nel centro storico e nelle periferie, da parte di soggetti dediti ad alcol e droghe, organizzati in branchi prevaricatori di ogni umana sopportazione che dequalificano la vita, con frequenti rischi anche per la incolumità personale dei cittadini spesso anche gratuitamente aggrediti e malmenati. Poi è necessario prestare maggiore impegno, con ogni mezzo disponibile, soprattutto con l'ausilio delle Forze dell'Ordine, alla prevenzione e repressione della pirateria nelle campagne dell'agro di Andria, ai danni non solo dei benemeriti agricoltori impegnati in lavori agricoli, molto spesso aggrediti in malo modo e derubati, in condizioni di minorata difesa. Maggiore deve essere la vigilanza nell'espletamento dei servizi di nettezza urbana e servizi connessi, in ispecie nel centro storico e nelle periferie, che presentano consolidate situazioni di degrado, molto trascurate dagli operatori di settore. Infine è necessario assicurare, nell'ambito delle politiche sociali, mediante prelievo dal fondo della spesa corrente inerente iniziative effimere, maggiori risorse alle Organizzaioni caritative per la meritoria opera che svolgono nel contesto della città, posto che le povertà dei nostri cittadini (sempre meno abbienti e più indigenti), sono anche le nostre povertà!».
La difficoltà del ruolo e della congiuntura economica, tuttavia, sono un viatico per un'azione amministrativa condivisa e non imposta: «Invero, sono consapevole che oggi l'arte più difficile è quella dei genitori – educatori responsabili, seguita da quella di Sindaco di una comunità cittadina, in ispecie se afflitta da penuria di risorse finanziarie, nonché da massiva disoccupazione, specialmente giovanile. Per tali ragioni, l'azione politico-amministrativa deve essere sempre più compartecipata e condivisa da tutti gli Amministratori Comunali ad ogni livello responsabile, in ispecie tra gli Assessori (diretti collaboratori del Sindaco) e i Consiglieri Comunali quasi sempre inascoltati e vanificati anche nelle proposte faticosamente prodotte nei lavori di Commissioni consiliari, che restano perlopiù lettera morta, motivo per cui ho deciso da tempo di non più parteciparvi. L'immagine che si avverte, non solo tra i Consiglieri Comunali di maggioranza che restano prevalentemente ovvero totalmente inascoltati, ma anche nella opinione pubblica è che la maggior parte degli Assessori, con il loro impermeabile decisionismo, talvolta alternato da forme di agnosticismo di circostanza a seconda delle situazioni danno l'impressione di eccesso di favoritismo, sia pure legittimo».
«Così versando la locale situazione amministrativa, in parte impaludata nella propria burocrazia di Palazzo oltre che nelle proprie scelte di percorso, a mio sommesso avviso ritengo indispensabile e senza ulteriore indugio che il Sindaco effettui il più largo avvicendamento dei Componenti della attuale Giunta Comunale, ricorrendo per tali funzioni assessorili all'ausilio di altre risorse presenti in Consiglio Comunale, sicuramente leali che da tempo giacciono in panchina (mi scuso per la metafora sportiva), che dopo anni di preparazione e di impegno evidente possono inferire all'azione amministrativa una spinta finale, maggiormente connotata da sostanziale rispetto e considerazione verso tutti i Consiglieri Comunali, nella massima apertura e attuazione possibile del bene comune, scevro per quanto possibile da forme di particolarismi. Comunque, l'appello alla doverosità di cui innanzi, lungi da toni imperativi, riveste il carattere di una esortazione affidata alla sensibilità del destinatario nell'auspicio che a tanto pervenga per recuperare, per il tempo che resta e nei limiti del possibile, quanto non attuato o comunque perduto nel percorso».
Per concludere la missiva, tuttavia, lo stesso Mansi ricorda quali dovrebbero essere i punti sui quali l'azione amministrativa debba riprendere slancio: «E' necessario imprimere un maggiore impegno nella direzione delle politiche della sicurezza cittadina che appare trascurata, particolarmente nella lotta alla maleducazione di chiunque, in ispecie se materializzata in forme di sfrenato bullismo giovanile, maggiormente consumato nel centro storico e nelle periferie, da parte di soggetti dediti ad alcol e droghe, organizzati in branchi prevaricatori di ogni umana sopportazione che dequalificano la vita, con frequenti rischi anche per la incolumità personale dei cittadini spesso anche gratuitamente aggrediti e malmenati. Poi è necessario prestare maggiore impegno, con ogni mezzo disponibile, soprattutto con l'ausilio delle Forze dell'Ordine, alla prevenzione e repressione della pirateria nelle campagne dell'agro di Andria, ai danni non solo dei benemeriti agricoltori impegnati in lavori agricoli, molto spesso aggrediti in malo modo e derubati, in condizioni di minorata difesa. Maggiore deve essere la vigilanza nell'espletamento dei servizi di nettezza urbana e servizi connessi, in ispecie nel centro storico e nelle periferie, che presentano consolidate situazioni di degrado, molto trascurate dagli operatori di settore. Infine è necessario assicurare, nell'ambito delle politiche sociali, mediante prelievo dal fondo della spesa corrente inerente iniziative effimere, maggiori risorse alle Organizzaioni caritative per la meritoria opera che svolgono nel contesto della città, posto che le povertà dei nostri cittadini (sempre meno abbienti e più indigenti), sono anche le nostre povertà!».