Territorio
Il Ciappetta-Camaggio "schiuma", ma non di rabbia
Due giorni fa un nuovo versamento lungo la foce del canale tra Barletta e Trani, ferita aperta da anni
BAT - lunedì 6 gennaio 2014
10.16
Resta irrisolta e di interesse collettivo l'annosa questione dello sversamento delle acque nel Canale Ciappetta Camaggio. In particolare due giorni fa si è riproposta: agli automobilisti in transito in zona, il ponticello oltrepassante il canalone sulla SS16 nel tratto compreso tra Barletta e Trani era invaso di schiuma in quantità superiore al normale. Un'immagine che ricollega al passato, recente e lontano.
Schiuma che scorre veemente e tracima a mare, notata dai guidatori di alcune vetture di passaggio, che hanno prontamente messo al corrente le autorità competenti del fenomeno: sembrano vicini i racconti del 2007, quando la magistratura mise sotto sequestro il canalone al fine di evitare che i campi attigui fossero irrigati con acque inquinate, vicinissime le rilevazioni di settembre 2013, quando nelle acque di scarico dei depuratori di Andria e Bisceglie era stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, alla base dell'infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone. Dopo le "sanzioni" della Goletta Verde di Legambiente, che in estate dichiarò la tratta all'altezza di Ariscianne, quella nel mirino anche ieri, "fuori legge", l'alba del 2014 ci riporta uno schiaffo di questa triste realtà, tinta di un bianco "malato".
Il lavoro svolto dal depuratore di Andria non basta: il canale convoglia a mare le acque trattate dallo stesso secondo le norme, ma lungo il tragitto trova, avrebbe scritto lo statunitense Golden, qualche "genio"- incontrollato, ma difficile possa essere altrimenti- che gli "cambia forma". Per quanto ancora? Intanto, la prima cartolina del 2014 è arrivata, e ha il sapore amaro del carbone nella calza dell'Epifania.
Servizio a cura di Luca Guerra per BarlettaLife.it
Schiuma che scorre veemente e tracima a mare, notata dai guidatori di alcune vetture di passaggio, che hanno prontamente messo al corrente le autorità competenti del fenomeno: sembrano vicini i racconti del 2007, quando la magistratura mise sotto sequestro il canalone al fine di evitare che i campi attigui fossero irrigati con acque inquinate, vicinissime le rilevazioni di settembre 2013, quando nelle acque di scarico dei depuratori di Andria e Bisceglie era stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, alla base dell'infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone. Dopo le "sanzioni" della Goletta Verde di Legambiente, che in estate dichiarò la tratta all'altezza di Ariscianne, quella nel mirino anche ieri, "fuori legge", l'alba del 2014 ci riporta uno schiaffo di questa triste realtà, tinta di un bianco "malato".
Il lavoro svolto dal depuratore di Andria non basta: il canale convoglia a mare le acque trattate dallo stesso secondo le norme, ma lungo il tragitto trova, avrebbe scritto lo statunitense Golden, qualche "genio"- incontrollato, ma difficile possa essere altrimenti- che gli "cambia forma". Per quanto ancora? Intanto, la prima cartolina del 2014 è arrivata, e ha il sapore amaro del carbone nella calza dell'Epifania.
Servizio a cura di Luca Guerra per BarlettaLife.it