Religioni
Il Cardinale Marcello Semeraro ad Andria a conclusione delle celebrazioni del Venerabile Servo di Dio Mons. Di Donna
Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi giungerà venerdì 24 giugno
Andria - sabato 4 giugno 2022
17.49
La Diocesi di Andria si appresta a vivere un momento di particolare importanza venerdì 24 giugno In tale giornata, in cui la chiesa cattolica celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, Giornata di santificazione sacerdotale, a conclusione delle celebrazioni per il 70.mo anniversario del Pio Transito del Venerabile Servo di Dio Mons. Giuseppe Di Donna, giungerà ad Andria il Cardinale Marcello Semeraro.
A darne l'annuncio è la Diocesi di Andria, con la Vicepostulazione della causa di beatificazione, la Provincia dell'Ordine della Ss.ma Trinità e degli schiavi (Padri Trinitari dell'Istituto "Quarto di Palo").
La visita ufficiale di Sua Eminenza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi si svolgerà secondo un rigido programma:
L'arrivo e l'accoglienza del porporato è prevista in piazza Duomo per le ore 18.45. A seguire, si svolgerà una concelebrazione Eucaristica nella chiesa Cattedrale "Santa Maria Assunta in Cielo".
Al termine, il Cardinale Semeraro sosterrà presso la tomba del Venerabile e reciterà preghiera di intercessione.
Nei prossimi giorni la Diocesi di Andria illustrerà le modalità per poter consentire ai fedeli l'accesso presso la chiesa Cattedrale, onde seguire l'importante funzione religiosa, che dovrebbe comunque essere trasmessa sui media.
Dall'aprile del 1940 e fino alla sua morte, per 12 anni guidò la Diocesi di Andria, sempre a fianco degli ultimi, in particolare del popolo affamato dalla miseria e dalla guerra, sfruttato con salari da fame che permettevano solo di sopravvivere. La povertà era ovunque e le lotte sociali erano violente. Fu guida saggia per tutta la Diocesi ed arrivò a donare i propri beni ai poveri, finanche le lenzuola del suo letto. Fu un autentico operatore di pace sociale. Raccomandò ai sacerdoti l'insegnamento del catechismo, promosse in tutte le parrocchie l'Azione Cattolica, costituì un'Opera Diocesana per le Vocazioni, appoggiò le Pontificie Opere Missionarie, avviò con Mons. Riccardo Zingaro la Pontificia Opera Assistenza presso la Comunità dei Braccianti e le ACLI, che ebbe la sua sede nei locali al piano terra del Palazzo vescovile. Scrisse la lettera pastorale "L'edificio sociale" nel difficile momento del secondo dopoguerra. Amò molto la preghiera, con una particolare devozione per la Madre celeste.
Nel primi giorni del marzo del 1946, durante i sanguinosi moti popolari di Andria, che costarono la vita a numerosi civili ed appartenenti alle Forze dell'ordine, si adoperò per liberare dei carabinieri catturati e rinchiusi nella Camera del Lavoro e riuscì, scendendo in strada tra i rivoltosi, a far dare degna sepoltura ai cadaveri di Luisa e Carolina Porro, trucidate da una folla inferocita, vittime innocenti di una barbarie politica.
Monsignor Di Donna spirò il 2 gennaio 1952, dopo essere stato colpito tempo prima da un male incurabile, che sopportò senza mai lamentarsi. Il vescovo Di Donna amante dei poveri, umile, dalla straordinaria spiritualità, fu subito acclamato santo dal suo popolo. Dal 3 luglio 2008 è Venerabile.
A darne l'annuncio è la Diocesi di Andria, con la Vicepostulazione della causa di beatificazione, la Provincia dell'Ordine della Ss.ma Trinità e degli schiavi (Padri Trinitari dell'Istituto "Quarto di Palo").
La visita ufficiale di Sua Eminenza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi si svolgerà secondo un rigido programma:
L'arrivo e l'accoglienza del porporato è prevista in piazza Duomo per le ore 18.45. A seguire, si svolgerà una concelebrazione Eucaristica nella chiesa Cattedrale "Santa Maria Assunta in Cielo".
Al termine, il Cardinale Semeraro sosterrà presso la tomba del Venerabile e reciterà preghiera di intercessione.
Nei prossimi giorni la Diocesi di Andria illustrerà le modalità per poter consentire ai fedeli l'accesso presso la chiesa Cattedrale, onde seguire l'importante funzione religiosa, che dovrebbe comunque essere trasmessa sui media.
Dall'aprile del 1940 e fino alla sua morte, per 12 anni guidò la Diocesi di Andria, sempre a fianco degli ultimi, in particolare del popolo affamato dalla miseria e dalla guerra, sfruttato con salari da fame che permettevano solo di sopravvivere. La povertà era ovunque e le lotte sociali erano violente. Fu guida saggia per tutta la Diocesi ed arrivò a donare i propri beni ai poveri, finanche le lenzuola del suo letto. Fu un autentico operatore di pace sociale. Raccomandò ai sacerdoti l'insegnamento del catechismo, promosse in tutte le parrocchie l'Azione Cattolica, costituì un'Opera Diocesana per le Vocazioni, appoggiò le Pontificie Opere Missionarie, avviò con Mons. Riccardo Zingaro la Pontificia Opera Assistenza presso la Comunità dei Braccianti e le ACLI, che ebbe la sua sede nei locali al piano terra del Palazzo vescovile. Scrisse la lettera pastorale "L'edificio sociale" nel difficile momento del secondo dopoguerra. Amò molto la preghiera, con una particolare devozione per la Madre celeste.
Nel primi giorni del marzo del 1946, durante i sanguinosi moti popolari di Andria, che costarono la vita a numerosi civili ed appartenenti alle Forze dell'ordine, si adoperò per liberare dei carabinieri catturati e rinchiusi nella Camera del Lavoro e riuscì, scendendo in strada tra i rivoltosi, a far dare degna sepoltura ai cadaveri di Luisa e Carolina Porro, trucidate da una folla inferocita, vittime innocenti di una barbarie politica.
Monsignor Di Donna spirò il 2 gennaio 1952, dopo essere stato colpito tempo prima da un male incurabile, che sopportò senza mai lamentarsi. Il vescovo Di Donna amante dei poveri, umile, dalla straordinaria spiritualità, fu subito acclamato santo dal suo popolo. Dal 3 luglio 2008 è Venerabile.