Associazioni
«Il calo delle vendite di carne dovuto alla Quaresima»
Unimpresa spegne la polemica: succede ogni anno in questo periodo. Invito dell’associazione a non strumentalizzare i dati
Andria - martedì 12 marzo 2013
14.48
«Nessun allarmismo, nessun calo delle vendite e nessuna preoccupazione anche se rimane il problema legato alle modalità di comunicazione utilizzate dai mass media per esporre un problema che in ogni caso non riguarda il consumo di carni equine fresche». Lo dice, in una nota l'associazione Unimpresa Bat. Solo pochi giorni fa la nota di Assomacellai della BAT (http://www.andriaviva.it/magazine/notizie/carne-di-cavallo-calano-del-50-le-vendite-nella-bat/) che lanciava l'allarme sul calo del 50% delle vendite di carne equina.
«Proprio per appurare ed accertare con dati di fatto ciò che accade realmente nel territorio – scrivono i soci dell'associazione – è stata fatta un'indagine dalla quale è emerso che il calo che si sta registrando in questi giorni e comunque da metà febbraio è esattamente in linea con i cali fisiologici che si registrano ogni anno nel periodo di Quaresima che sono valutabili dal 10% al 15% massimo. I consumatori, quindi, sono molto più attenti e vigili rispetto a smodate e futili campagne mediatiche di denigrazione piuttosto che di errata comunicazione che seppur ingenuamente ancorché strumentalmente potrebbero ingenerare confusione e fraintendimenti».
«Proprio per appurare ed accertare con dati di fatto ciò che accade realmente nel territorio – scrivono i soci dell'associazione – è stata fatta un'indagine dalla quale è emerso che il calo che si sta registrando in questi giorni e comunque da metà febbraio è esattamente in linea con i cali fisiologici che si registrano ogni anno nel periodo di Quaresima che sono valutabili dal 10% al 15% massimo. I consumatori, quindi, sono molto più attenti e vigili rispetto a smodate e futili campagne mediatiche di denigrazione piuttosto che di errata comunicazione che seppur ingenuamente ancorché strumentalmente potrebbero ingenerare confusione e fraintendimenti».