Territorio
I «tenerelli»: una centenaria tradizione andriese
Nella Confetteria Mucci di Andria, il sapore e l'augurio del nostro passato. Un luogo simbolo per il periodo carnevalesco ed una meta turistica tutto l'anno
Andria - martedì 12 febbraio 2013
15.39
«Uno tira l'altro»: non può iniziare diversamente la descrizione di un'immagine tradizionale che ormai è consolidata nella storia della Città di Andria. Il «tenerello» è quanto di più dolce ed antico: i confetti dal cuore tenero hanno una vita centenaria che si tramanda di generazione in generazione ed è giunta attraverso la famiglia Mucci sino ai giorni nostri, a difesa di quanto realmente costruito in passato.
Il primo passo è un morso a metà confetto: all'interno oltre 200 tipologie e gusti per tutti i palati e per ogni tipo di esigenza culinaria, per dar seguito alla famosa «petresciata», storia perfettamente integra e modernizzata sino ad evitare il tappeto di confetti della domenica di Carnevale. Augurio, prosperità e felicità, ascoltare le storie custodite nello scrigno della Confetteria Mucci in pieno centro storico ad Andria, è un piacere che andriesi e turisti di ogni luogo non possono proprio perdere durante tutto l'anno. La tradizione porta qui migliaia di persone nei giorni di carnevale, ma il museo costruito con sapienza ed attenzione ai particolari, vive durante tutto l'anno sino ad esser riconosciuto Patrimonio culturale dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali.
Quel morso è un viaggio di centinaia di anni, attraverso il lavoro manuale, la pazienza dei maestri del confetto, la sapienza di un'idea imprenditoriale artigianale, la perfetta correlazione tra passato e futuro. Da qui passa lo sviluppo del territorio, da esempi lungimiranti come questo e sopratutto dalla scelta di fare sistema strategicamente attorno alle nostre bellezze territoriali e culinarie. Le durissime palle di zucchero che si utilizzavano per la «petresciata» non ci sono più, ma i «tenerelli» restano un bell'augurio di prosperità e fecondità che anziani e giovani mantengono saldo nella città di Andria.
Il primo passo è un morso a metà confetto: all'interno oltre 200 tipologie e gusti per tutti i palati e per ogni tipo di esigenza culinaria, per dar seguito alla famosa «petresciata», storia perfettamente integra e modernizzata sino ad evitare il tappeto di confetti della domenica di Carnevale. Augurio, prosperità e felicità, ascoltare le storie custodite nello scrigno della Confetteria Mucci in pieno centro storico ad Andria, è un piacere che andriesi e turisti di ogni luogo non possono proprio perdere durante tutto l'anno. La tradizione porta qui migliaia di persone nei giorni di carnevale, ma il museo costruito con sapienza ed attenzione ai particolari, vive durante tutto l'anno sino ad esser riconosciuto Patrimonio culturale dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali.
Quel morso è un viaggio di centinaia di anni, attraverso il lavoro manuale, la pazienza dei maestri del confetto, la sapienza di un'idea imprenditoriale artigianale, la perfetta correlazione tra passato e futuro. Da qui passa lo sviluppo del territorio, da esempi lungimiranti come questo e sopratutto dalla scelta di fare sistema strategicamente attorno alle nostre bellezze territoriali e culinarie. Le durissime palle di zucchero che si utilizzavano per la «petresciata» non ci sono più, ma i «tenerelli» restano un bell'augurio di prosperità e fecondità che anziani e giovani mantengono saldo nella città di Andria.